Capitolo 1

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Dopo molte interminabili ore di volo,arrivai. L'aeroporto era affollato e c'era tanta gente che veniva e che andava.

Mi sentì disorientata ma quando vidi il mio nome scritto su un foglio mi accorsi che quella graziosa famiglia che mi stava aspettando era quella che mi avrebbe accompagnato per il prossimo anno.

Sembravano carini e dolci. Il foglio veniva mantenuto da quello che avrebbe dovuto essere il mio nuovo papà, era alto capelli brizzolati e aveva gli occhi di un grigio scuro. Si presentava ben vestito e anche solo dall'aspetto sembrò un uomo educato.

La moglie invece, più bassa di lui, aveva uno sguardo grazioso e indossava un vestito elegante e lungo che veniva accompagnato da piccoli tacchi color caramello.

Infine c'era una bambina seduta sulla panchina dietro di loro. Una bambina bellissima con dei riccioli biondi che le contornavano il viso, avrà avuto circa sei o sette anni come mio fratello. Un sorriso mi si stampò sul volto al pensiero della mia piccola peste che mi mancherà da morire.

"Allora, tu devi essere Catherine?" Affermò la donna con un accento particolare sul mio nome.

Mi senti avvampare sapendo che avrei dovuto rispondere in una lingua che per quanto potessi averla studiata non mi apparteneva fino in fondo.

"Si sono..io." Ammisi.

"Io sono Rose e lui è mio marito William e siamo molto felici di conoscerti! Lei è la nostra bambina. È un po timida ma sono sicura che le piacerai, il suo nome è Anne." Sembrò così dolce che mi lasciai trasportare via dalle sue parole.

"È un piacere conoscervi anche per me, e vostra figlia è adorabile!" Sentivo il cuore rimbombare nel petto.

Rose iniziò a fare un discorso fin troppo lungo per il mio inglese da principiante ma poi per fortuna fece un gesto indicando con la mano l'uscita, così compresi che intendeva uscire e ritornare a casa.

Entrai nella loro auto guardandomi intorno sbalordita. C'erano tantissime luci che potevo intravedere dai finestrini, questa nuova città era totalmente diversa dal mio monotono paesino abbandonato dal mondo.

Il viaggio fu piuttosto silenzioso e infine arrivammo in quella che loro chiamarono "casa", ma che io determinai più come una villa dato le sue enormi dimensioni.

Dopo che Rose mi fece intraprendere un giro turistico per la dimora mi mostrò la mia camera.

"È bellissima." Pronunciai.

"Sistema pure le tue cose con calma. Dovrai sentirti piuttosto scombussolata per via del jet-lag, ma non preoccuparti, passerà presto!" Con queste parole la dolce donna mi lasciò sola.

Così iniziai a disfare le valigie e a sistemare la mia roba.

Appesi qualche foto sul muro soffermandomi su una che ritraeva la mia grande famiglia.
Con l'indice tracciai linee invisibili sui volti dei miei familiari e un dolore allo stomaco si manifestò quando pensai che non avrei potuto più vederli tutti i giorni.

Mi allontanai poi sistemando anche qualche poster dei miei cantanti preferiti, e sapendo che presto avrebbero iniziato il loro tour in America mi promisi di informarmi bene in quale località sarebbero andati.

Distrutta poi mi accasciai sul mio nuovo grande letto.

"Sono davvero dall'altra parte del mondo" pensai ad alta voce. Tutto sembrava ancora surreale.
E lentamente mentre tutto scorreva velocemente nella mia testa, mi addormentai.

All or nothing || Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora