Capitolo 18

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Le porte automatiche di quel grande supermercato si aprirono e con piacere entrai, felice di evitare il freddo che penetrava da ogni fessura del mio maglione.

Questi sbalzi climatici non facevano altro che stordirmi più di quanto io non lo fossi già.

"Ciao Aliyah!" Salutai la cara donna che si trovava al bancone e dopo che quest'ultima mi regalò una delle sue buonissime caramelle continuai per la mia strada.

Presi dal ripiano sulla destra qualche confezione di piatti e bicchieri cercando di non dimenticare niente che fosse scritto sulla lista che Rose mi aveva affidato.

Attraversai numerosi reparti affollati da cumuli di gente e mi fermai poi al bancone che stavo cercando.

Durante l'attesa per il mio turno i miei pensieri volarono ad Harry. Ogni cosa che facevo sembrava ricordarmi lui.

Ti sogno tutte le fottute notti. Aveva detto e quelle parole non facevano altro che circolarmi per tutta la testa. Sorrisi poi improvvisamente ricordando l'espressione che compieva il suo viso ogni volta che la sua bocca pronunciava il verbo fottere, il che succedeva praticamente la maggior parte delle volte.

"Signorina? Le serve qualcosa?" Notai che un commesso stava richiamando la mia attenzione e improvvisamente sentii le guance andare a fuoco e con imbarazzo gli chiesi tutto ciò di cui avevo bisogno.

Camminavo oramai da qualche minuto tra i reparti di questo grande supermercato e non riuscivo a trovare l'uscita. A luoghi così grandi non ero per niente abituata dato il mio piccolo paesino di provenienza.

Sentii il mio cellulare vibrare numerose volte ma troppo impegnata ad orientarmi lo evitai anche se non cessava di ricevere messaggi.

Girai alla mia destra sperando ti ritrovare la strada da cui ero venuta ma i miei occhi trovarono solo tante, tantissime riviste.

"Dannazione" sospirai.

Stanca del continuo vibrare presi poi il mio cellulare dalla borsa e con esasperazione risposi.

"Pronto Em! Cosa è successo di così grave?"

E mentre pronunciai questa frase girandomi i miei occhi dedicarono l'attenzione ad una mensola in particolare.

Lasciai cadere il telefono a terra sentendo ancora la voce urlante di Emily che proveniva dall'altoparlante.

Sentii il mio cuore battere così forte e le mie mani sudare così tanto che quasi pensai di svenire.

"Nuova cotta per Harry Styles?" oppure "Lite d'amore tra le stradine di Jacksonville, cosa ci nasconde il rubacuori dei One Direction?"

Questi erano i titoli che si presentavano praticamente su di ogni rivista ed erano accompagnati da tantissime foto di me ed Harry che ci raffiguravano durante il giorno di ieri.

La forza lentamente scomparve dalle mia gambe e poggiando la schiena al muro scivolai fino a toccare del tutto il pavimento raggiungendo il mio cellulare che era ormai in mille pezzi.

E adesso?

Harry's pov

Non avevo chiuso occhio tutta la notte, ma questa volta per una giusta causa.

Registrare tre canzoni in meno di sette ore era un vero e proprio record perfino per Bill che di cretini come me ne aveva di sicuro visti tanti.

Camminavo come uno zombie tra i corridoi dell'albergo cercando la stanza numero 306, tutto ciò che volevo in quel momento era stendermi e dormire fino alla fine dei miei giorni.

Intravedendo il giusto numero inciso sul legno della porta cacciai dalla tasca la card per aprirla e con essa venne fuori anche il mio cellulare che con un botto cadde a terra rumorosamente.

Mi accasciai distrutto per recuperarlo e notai tanti messaggi provenire da un numero in particolare che non avrei mai immaginato di rivedere tra i miei contatti recenti.

"E con la tua grande faccia tosta avresti anche voluto parlarne? E dire che avevi giurato che dopo Paige avresti smesso di frequentare certa gente. Fottiti Styles."

Ma cosa stava dicendo? Perché Sophia doveva essere così arrabbiata come me?

Ignorai il messaggio ed entrai nella mia stanza.

Mi scaraventai sul letto senza neanche cambiarmi e dopo qualche secondo i miei occhi si chiusero pronti per un lungo sonno.

***

"Harry? Dobbiamo partire svegliati."

Una voce mi disturbò.
Sentii i muscoli di tutto il mio corpo brontolare senza neanche che li muovessi.

"Harry avanti. Non fare il bambino, svegliati!" Lo sentì scuotermi.

"Cosa vuoi?" Mormorai tra il sonno e la veglia.

"Dobbiamo partire so che sei stanco ma questi sono gli ordini." Affermò deciso.

Mi girai lamentandomi lentamente e incontrai gli occhi scuri di Zayn scrutarmi il viso.

Aveva un'aria stanca anche lui e potevo notarlo dalle leggere occhiaie che aveva pronunciate subito sotto i suoi occhi.

"Che strazio! Dove andremo?" Chiesi mentre mi strofinai gli occhi cercando di togliere la vista appannata che si presentava ogni mattina.

Mi alzai e raggiunto il bagno mi sciacquai il viso cercando di svegliarmi una volta per tutte.

Con un gesto veloce presi l'asciugamano e me lo passai su tutte le goccioline d'acqua che si stanziarono fastidiosamente sulla mia pelle.

"Credo Jacksonville. Però non vorrei sbagliarmi non ne sono sicuro amico."

Sentii il sangue gelarsi nelle vene e fissai Zayn per quelle che sembrarono ore prima che quest'ultimo mi chiese preoccupato motivazioni delle mia reazione.

Senza nemmeno rispondergli mi voltai e presi tutto l'occorrente per vestirmi.

"Oh bene, allora dobbiamo muoverci. Sarà un lungo viaggio." Blaterai.

"Ma Harry, non è così lontan-"

Non lasciai che terminasse la frase e me ne andai sbattendo la porta.

Essere nella stessa città di Catherine mi avrebbe aiutato sicuramente a tormentarla ancora. Dovevo convincerla che di me si potesse fidare e che noi a differenza delle sue aspettative avevamo un futuro, almeno così credevo.

Uscì dalla porta principale dell'albergo e ancora tanti paparazzi erano lì pronti ad assalirmi con le loro domande asfissianti.

"Allora Harry nuova cotta? Che ci dici di questa ragazza?" Uno di loro urlò puntandomi un faro negli occhi.

Nuova cotta? Di cosa stavano parlando!

Lo superai velocemente ma con tutta la sfiga che mi ritrovavo ne incontrai un altro a pochi metri di distanza.

"L'amore non è bello se non è litigarello, giusto? Harry quando ritornerai a Jacksonville?"

In un attimo feci mente locale e ricollegai tutto. Il messaggio di Sophia, le domande dei paparazzi..

Notai la mia macchina tra la folla e prima di raggiungerla mi fermai davanti ad un'edicola cercando la prova per confermare la mia tesi.

Dedicai la mi attenzione a diverse riviste fin quando non vidi quello che mi aspettavo.

Io e Catherine eravamo su ogni rivista di gossip quella mattina e questo era un serio, un serissimo guaio.

All or nothing || Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora