Capitolo 5

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Harry's pov.

Ero chiuso qui dentro con Catherine oramai da dieci minuti e non facevo altro che fissarla. C'era poca luce, ma i suoi occhi azzurri illuminavano l'ascensore meglio della lampadina di emergenza. Avevo sempre adorato parlare con le fan, ma con lei era diverso. Quando mi soffermavo per più di qualche secondo sul suo viso iniziava a farneticare, e avrei voluto toccarla, avevo questa maledetta voglia di accarezzarla. Ma cosa mi succedeva?

‪Sorrise dopo che le avevo raccontato una barzelletta, poi abbassò la testa e si strofinò le tempie con le mani. Infine alzò lo sguardo e una ciocca di capelli le rimase davanti agli occhi. Avvicinai la mia mano e glie la spostai mettendola dietro all'orecchio. I suoi occhi incominciarono a brillare e vidi le sue pupille dilatarsi. Forse avevo esagerato. Non se lo aspettava.

"G-grazie" sussurrò tremando.

Era imbarazzata e lo notai da come giocava con il bordo della sua maglietta color crema. I capelli le ricadevano ondulati sulle spalle, e sentivo il loro profumo anche da qui.

"Non volevo imbarazzarti" pronunciai,e quando notai che le sue guance si accesero di rosa capì di aver sbagliato ancora una volta.

"Non ti preoccupare, sarai abituato a ragazze imbarazzate." sbuffò quasi infastidita, ma non da me, da se stessa.

Il silenzio diventò insopportabile e non potevo smettere di guardare le sue labbra, erano così rosa che sembravano disegnate, non avevo mai visto labbra così.

Mi misi in ginocchio avvicinandomi alla parete opposta dell'ascensore, si accorse dei miei movimenti e alzò il viso.

"Catherine sei così bella." Sussurrai.

Negò la mia affermazione con la testa e sussurrò qualcosa.

"Non lo pensi davvero..forse i tuoi polmoni non stanno prendendo abbastanza aria e stai perdendo i sensi." Abbozzò un sorriso.

Le alzai il viso con un dito e i nostri occhi si incontrarono. Sentì l'impulso di avvicinarmi ancora di più, ma non lo feci.

"Io so che è maledettamente sbagliato, non dovrei nemmeno pensarla una cosa del genere. E mi dispiace se ti sto mettendo in imbarazzo, ma se non lo dico, scoppio." Mi fermai prendendo un po d'aria e poi continuai. "Io..io vorrei tanto baciarti in questo momento."

Sorrise, un sorriso piuttosto incredulo. Le brillarono gli occhi per la quinta o forse sesta volta da quando eravamo chiusi qui dentro. Sentì il suo respiro irregolare. Cosa stavo facendo?

"Fallo,ti prego." Finalmente sentenziò. Subito dopo aver pronunciato quelle parole sembrò sorpresa, come se l'avesse detto per sbaglio. Ma non diedi importanza a quel gesto anzi ne approfittai, non potevo resistere un secondo di più.

La distanza tra noi si annullò e appoggiai le mie labbra sulle sue, misi una mano sul suo viso e la sua pelle era proprio come me l'aspettavo liscia e morbida. Si mise inginocchio anche lei senza interrompere il bacio, e appoggiò timidamente una mano nei miei capelli. Il suo tocco era così delicato, e il suo profumo mi rapì completamente.

Con l'altro braccio la strinsi a me, e le nostre lingue ballarono insieme ancora una volta.

Ci alzammo contemporaneamente stanchi di quella scomoda posizione, ma le nostre labbra non si staccarono mai, sentì improvvisamente che se mai
lei avesse interrotto questo bacio mi sarebbe mancata l'aria. La spinsi verso la parete dell'ascensore facendola traballare un po.

Morse il mio labbro inferiore, e sorrise soddisfatta.

"Non ho mai conosciuto nessuno come te, sei così innocente e allo stesso tempo irresistibile da togliermi il respiro." Soffiai sulle sue labbra rosse.

Una luce si accese, e accecò i nostri occhi abituati oramai all'oscurità, l'ascensore sembrò muoversi e ripartire.

Si allontanò da me e mi diede l'impressione di essere paralizzata come se si fosse appena svegliata da un sogno. Le sorrisi e notai il rossore ritornare sui suoi zigomi. Arrossiva praticamente ad ogni cosa che facevo o dicevo e questo mi fece impazzire.

Si aprirono le porte al piano terra, e lei fece un passo in avanti, poi si girò.

"I-io devo andare, si staranno chiedendo dove sono finita."

"Baciami" Implorai,non volevo andasse via.

Sgranò gli occhi a quel commento. Mise una ciocca dei suoi profumati capelli color caramello dietro al suo orecchio e mi guardò come se non sapesse cosa fare.

Poi sospirò e decisa venne verso di me.

"Al diavolo" pronunciò, premette un tasto a caso e l'ascensore ripartì.

Le sue labbra erano di nuovo sulle mie, in un modo decisamente meno casto questa volta.

All or nothing || Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora