Capitolo 4

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Quando la mattina seguente mi svegliai ebbi come l'impressione che tutto fosse stato un sogno. Camminavo per la stanza come un fantasma in cerca di una plausibile prova della mia conversazione con Harry. Presi il mio telefono fra le mani e mi ritrovai come blocco schermo la graziosa foto mia e di Styles che avevo fatto come ricordo.

Non potevo ancora crederci. Ripensai a tutto quello che ci eravamo detti ed ero orgogliosa di me per non essere stata una di quelle fan ossessive e disperate e credo che lui abbia apprezzato anche questo.

"Buongiorno Catherine!" Sussurrò Rose.

"Ehi buongiorno! Come va oggi?" Chiesi gentilmente. Era una donna così dolce e premurosa. Avevamo deciso di incontrarci fuori al bar la mattina, per fare colazione insieme. Presi il vassoio e mi avviai verso il tavolo.

"Tutto bene, mi ha detto Anne che vi siete divertite ieri! Mi fa davvero molto piacere che abbiate legato, lei ha sempre voluto una sorella con cui giocare!" Mi rilassai quando mi accorsi che la piccola non le aveva menzionato del piccolo malinteso.

"Anche io ho sempre voluto una sorella più piccola ed Anne è una bambina favolosa!" Sorseggiai un po di caffè e poi ripresi. "È fuori con William stamattina?"

"Si, ama il suo papà e ogni tanto hanno bisogno di trascorrere un po di tempo da soli." Mi sorrise.

Restammo li a parlare ancora un po, e la sua espressione calma mi ricordò quella della mia mamma, mi mancava così tanto. Finita la colazione decidemmo di fare un giro per la città. Los Angeles era bellissima, il sole illuminava le strade e la gente era sempre allegra. Entrammo in un paio di negozi e comprammo qualcosa, ma purtroppo la giornata passò velocemente e verso il tardo pomeriggio decidemmo di rientrare.

"Ci vediamo alle otto in sala? Ceniamo qui stasera." Mi avvisò Rose uscendo dall'ascensore.

"Si certo, non farò tardi." La congedai e premetti il tasto che indicava il mio piano, e improvvisamente mi venne da sorridere ripensando a quando Harry mi aveva detto che la sua stanza era esattamente al piano successivo. Chissà quanto tempo sarebbe rimasto qui, magari avrei potuto rivederlo.

Entrai poi in stanza e mi iniziai a preparare per la cena.

Dopo una bella doccia decisi di indossare qualche nuovo capo che avevo acquistato quel giorno stesso e dopo aver asciugato i miei lunghi capelli castani decisi di scendere per non farmi attendere.

L'ascensore ci mise un po, era al dodicesimo piano, così nel frattempo guardai il cellulare e inviai qualche messaggio. Sentì un campanello che segnalò l'arrivo di quest'ultima al mio piano e prima di entrare lasciai uscire qualcuno.

"Anche tu qui?" Una voce familiare mi accolse una voce che non scorderò mai più.

"Si, sto andando a cena Harry." Sentì un fuoco dentro crescere, avevo davvero pronunciato il suo nome con nonchalance? Come se fosse davvero un mio caro amico?

Restammo in silenzio, un silenzio piuttosto imbarazzante, quando uno strano rumore improvvisamente si manifestò dall'ascensore, e poi ecco che la luce si spense e se ne accese un'altra, quella di emergenza. L'ascensore si era bloccata.

"C-cosa sta succedendo?" Chiesi terrorizzata.

"Non ne ho idea, ma si è fermata questo è certo!" Dichiarò Harry.

"Bene, perfetto! E adesso?" Continuai a ripetere nella mia testa di non farmi prendere dal panico.

"Adesso aspettiamo. Cosa vorresti fare?" Si girò a guardarmi, con questa luce fioca i suoi occhi erano ancora più belli.

"Come avverto tutti che sono bloccata qui? Si preoccuperanno!" Dissi con agitazione.

"Non preoccuparti Catherine! Respira." Sentirgli pronunciare il mio nome non mi calmò affatto anzi, sentì la pelle d'oca salire e raggiungere tutto il mio corpo.

"Per fortuna questi ascensori sono grandi e abbiamo abbastanza spazio, vieni sediamoci." Come faceva a rimanere così tranquillo?

Mi misi difronte ad Harry e cercai di rilassarmi, presi il cellulare dalla tasta e notai con stupore che non c'era campo. Mi portai le mani in viso e mi spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Per caso mi hai teso una trappola?" Pronunciò Harry rompendo il silenzio. "Volevi passare del tempo con me e hai sabotato i cavi elettrici?"

Senza neanche pensarci troppo risi a quelle parole.

"Harry non esagerare, non ho una mente così perfida!"

"Non avrai una mente perfida ma lo leggo nei tuoi occhi che sei felice di essere qui con me!"

Ci risiamo. Non sarei sopravvissuta ad un'altra conversazione con lui.

All or nothing || Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora