Capitolo 14

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Stavo viaggiando da qualche ora e sentivo l'adrenalina crescere.

Avrei voluto baciarla ancora una volta, magari due. L'immagine di noi ancora impressa nella mia mente.

C'era un'unica soluzione a tutto questo, avrei dovuto portarmela a letto, solo così me la sarei tolta dalla testa una volta per tutte.

Al solo pensiero incominciai a sudare e strinsi più forte il volante. Accelerai e imboccai l'uscita che segnava l'arrivo a Jacksonville.

Ma piccoli flashback delle nostre conversazioni continuavano a distrarmi.

"Sei stata coraggiosa a fare questa nuova esperienza."

"Tu dici?" Rispose guardandomi. Aveva una luce negli occhi che avrebbe potuto rallegrare chiunque.

"Si certo! Ricordo che inizialmente stare lontano dalla mia famiglia fu un'impresa."

"Oh, attenzione giornalisti il caro Harry Styles ha un cuoricino!" Un sorriso le spuntò sulle labbra e poi rivolse lo sguardo ad Anne.

Le diedi una leggera spinta con la spalla e il suo sorriso si accentuò ancora di più.

"Davvero sono serio" continuai "come fai a stare lontano dai tuoi?"

"È dura ma il mio tutor mi aiuta molto e inoltre faccio Skype con mia madre quasi ogni settimana." Gesticolava, gesticolava molto e mi piaceva sembrava più espressiva così.

"Tutor?" Chiesi curioso.

"Si il Rotary, la mia associazione, mi ha dato un tutor che si occupa di me, dei miei possibili problemi."

I nostri occhi si incontrarono.

"Oh interessante." Affermai.

In un attimo mi illuminai,sapevo dove sarei dovuto andare!

*****

Catherine's pov

Era finalmente domenica e la casa profumava di muffin al cioccolato. Del freddo ancora nessuna traccia, la mia camera era completamente illuminata dal sole e questo riscaldava ogni cosa.

Mi alzai decisa a fare una grande colazione prima di dover scendere.

"Buongiorno" sussurrai con voce assonnata.

"Oh ciao Cathy!" Mi salutò Rose.

Mi avvicinai alla piccola Anne e le stampai un dolce bacio sulla guancia e dopo rubai un muffin dal vassoio.

"Vuoi che ti versi un bicchiere di latte?"

"Oh si, magari." Il pensiero che Rose comprasse il latte solo per me mi fece sorridere, nonostante fossero passati mesi dal mio arrivo non mi ero ancora abituata a fare colazione con uova e bacon.

Bevvi velocemente e guardando l'orologio mi accorsi che era ora di prepararsi.

Ogni domenica avevo l'incontro al Rotary, io e il mio tutor avremmo dovuto illustrare ciò che facevo a scuola e come trascorrevo le giornate.

Aprì l'armadio in cerca di qualcosa da mettere ma alla fine scelsi con semplicità optando per un jeans chiaro e una felpa.

"Rose io esco, ho l'incontro con il Tutor." Annunciai prendendo le chiavi sulla mensola nel salone.

"Ah d'accordo! Ci vediamo a pranzo allora!" Mi congedò.

Iniziai a camminare per le strade di questo piccolo quartiere e pensai a quante cose fossero cambiate dal mio arrivo, da quanto io fossi cambiata.

Oramai consideravo il posto in cui abitavo casa mia, e nonostante la mancanza dei miei genitori amavo essere qui.

Il sole illuminava la strada su cui camminavo e mi ricordai quando da bambina giocavo saltando tra una mattonella e l'altra cercando di non cogliere la linea che le divideva.

Un pensiero volò anche ad Harry, oramai troppo distante da me, avevo rinunciato a lui, e mentirei se dicessi che non avevo finto per i primi tempi che lui fosse Gregg, però fortunatamente sentivo che le cose erano cambiate.

Gregg era una persona molto dolce e sapevo di essermi affezionata a lui.

Mi ricordai di dovergli mandare un messaggio, così presi il telefono e digitai qualcosa.

Dopo poco vibrò.

"Hai detto che finirai alle undici? Sarò li ad aspettarti. Che ne pensi di fare una passeggiata in spiaggia?"

Sorrisi al pensiero di noi al mare e gli risposi.

Dopo una lunga camminata arrivai alla destinazione.

*****

Harry's pov

Dopo tante chiamate e dopo aver girato molte strade trovai la sede di questa maledetta associazione.

Se avessi chiesto informazioni a loro mi avrebbero sicuramente detto in quale famiglia si trovasse.

Stavo per uscire dalla macchina quando mi accorsi che intorno al posto in cui avevo parcheggiato c'erano numerose ragazzine che mi fissavano.

"Cazzo" pensai.

Arreso oramai dalla situazione decisi di scendere dall'auto per firmare qualche autografo e fare qualche foto. Poi mi infilai gli occhiali da sole e discretamente mi avvicinai all'edificio.

"Catherine finalmente!" Sentì urlare e mi bloccai all'istante.
Sentivo il sangue congelarsi nelle vene e lentamente mi girai.

C'era un ragazzo appoggiato sul cruscotto di una macchina, aveva l'aria da liceale e probabilmente anzi sicuramente lo era. Il suo sguardo era rivolto ad un punto alle mie spalle e quando presi abbastanza coraggio mi voltai.

Lei era lì.

Aveva un sorriso stampato sulle labbra e con la mano indicò al ragazzo di aspettare. Si girò e salutò un altro ragazzo, uno un po più adulto questa volta. Parlarono per qualche secondo e poi uscì. La seguì con lo sguardo non riuscendo a muovermi.

Si avvicinò alla macchina e dopo aver sussurrato qualcosa baciò quel dannato ragazzo che era rimasto ad aspettarla. Le sue labbra si soffermarono su quelle dello sconosciuto per un bel po' e mi sentì morire.

Lei era riuscita ad andare avanti con la sua vita come se nulla fosse successo ed io invece non riuscivo più a dormire senza sognarla in continuazione.

Con un gesto veloce legò i suoi lunghi capelli in una crocchia e con passo deciso raggiunse il lato opposto della macchina.

Aprì lo sportello e d'improvviso alzò lo sguardo.

Quegli occhi ghiaccio, quei maledetti occhi che non mi avevano lasciato tregua per mesi adesso avevano incontrato i miei.

E avrei potuto negarlo fino alla morte,ma in quel momento il mondo si era fermato, e l'unica cosa che continuavo a sentire era il mio cuore che batteva come non aveva mai fatto prima d'ora.

All or nothing || Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora