Capitolo 8

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Dopo la grande notizia di Emily non ero riuscita più a mangiare e con una stupida scusa ero scappata via da loro, meno sapevano meglio era.
Recuperando tutte le mie cose, misi il mio zaino sulle spalle e mi precipitai a prendere il bus, che mai come oggi era in ritardo.

Il viaggio fu estenuante, cosa avrei detto a William e Rose? Mi avrebbero mai permesso di andare fuori città con Em e April? Mille domande irrisolte vagavano nella mia mente, andare a quel meet and greet era forse la cosa giusta da fare?

"Catherine sei tu?" La voce di Rose risuonava dalla cucina mentre aprivo la porta di casa. La chiusi poi con la mano destra e con l'altra mi lasciai cadere la borsa per terra.

"Si sono io, sono tornata prima oggi."

Mi avvicinai alla porta della cucina e feci capolino incontrando gli occhi dolci di Rose. Aveva un grembiule legato alla vita ed era sporca di farina un po ovunque, poi alzò lo sguardo e incontrò il mio.

"Come è andata oggi a scuola?" Mi chiese spensierata.

"Tutto benissimo, e invece la tua giornata? Anne è ancora a scuola?" Cercavo di non far trasparire nessun tipo di ansia dalla mia voce ma lo sentivo che si spezzava ogni volta che Rose mi guardava.

"No oggi è uscita prima anche lei, ma questa sera dormirà dalla nonna, hanno in programma di andare al cinema insieme."

Mi avvicinai al frigo per prendere dell'acqua e sentì lo sguardo di Rose spostarsi con me.

"Interessante." Sentenziai infine.

"Cat sei sicura di star bene?" Mi bloccai e incominciai a tossire rischiando di affogare.

"Si, cioè sto bene sono solo un po stanca." La mia voce ancora una volta tremava e Rose sfortunatamente se ne accorse.

"Sei strana, dimmi perché. Posso aiutarti in qualche modo?"

Improvvisamente il campanello suonò e entrambe ci voltammo verso la porta.

"Deve essere William, ha chiuso prima l'ufficio e quindi ceneremo insieme stasera. Vado ad aprirgli ma tu aspettami qui!"

Serata perfetta per chiedergli del piccolo viaggio pensai, ma preoccupata dal fatto che Rose potesse scoprirmi prima del tempo mi rifugiai al piano di sopra.

Mi cambiai mettendomi qualcosa di comodo e feci Skype con mia madre che non faceva altro che ripetermi quanto le mancassi. Poi chiusi il computer e mi stesi sul letto. La mia mente volò a quel giorno, quando persi Anne, a quando mi scontrai con Harry e la mia vita cambiò radicalmente. Non avrei mai pensato che lui potesse notarmi ma da quando l'ha fatto nulla era stato più così semplice. Ogni sera prima di dormire, quando la mancanza di casa si faceva sentire, immaginavo le sue labbra sulle mie e solo così riuscivo a calmarmi. Dedicargli tutti i miei pensieri era la cosa giusta da fare? E rivederlo a cosa sarebbe servito? Non si sarebbe mai ricordato di me, io che ero una delle tante.

"Signorina è pronta la cena!" La voce calda di William interruppe i miei pensieri e dopo essermi sistemata scesi le scale raggiungendo la tavola in salone.

"Vuoi dell'insalta?" Mi domandò Rose porgendomi il recipiente.

"No grazie non ho molta fame questa sera.." Continuavo a fissare la carne nel mio piatto, non avendo il coraggio di alzare lo sguardo.

"Come è andata la tua giornata tesoro?" Chiese Rose al suo adorato marito, si scambiarono qualche sguardo e iniziarono a parlare delle loro cose. Era forse quello il momento adatto per chiedere loro l'impossibile? Volevo davvero andare ad Orlando per rivedere Harry?

"Io...io.." Senza che me ne accorgessi uscirono tremanti parole dalla mia bocca come piccoli sussurri. Coraggio mi ripetevo, coraggio.

"Tu? Tu cosa?" Mi rispose William smettendo di mangiare. Lui e sua moglie si scambiarono uno sguardo prima di dedicarmi nuovamente la loro attenzione.

"Io devo chiedervi qualcosa."

Harry's pov

"Harry, Harry guarda qui! Sono vere le voci di te e Paige Reifler? State insieme?"

I paparazzi non facevano altro che accecarmi con i loro stupidì flash, cercando qualche minima informazione su di me per avere una promozione. Si è vero ero stato con Paige, ma non era nulla di più che una scappatella, quindi no, non stavamo assieme. Ma giornali e riviste non facevano altro che parlarne.

Entrai finalmente in macchina dove nessuno avrebbe potuto disturbarmi e incomincia a guidare diretto verso non so dove. Era un periodo un po' strano per me, non ero mai concentrato abbastanza e la notte dormivo poco e niente. Ma la sera precedente mi aveva sconvolto. Avevo sognato quella ragazza, quella dai capelli color caramello e gli occhi ghiaccio.

Sarei bugiardo se non ammettessi che da quando la baciai in quell'ascensore qualche volta ho pensato a lei, ma semplicemente perché mi lasciò senza parole. Se ne andò senza che potessi fermarla e questo non mi andava affatto a genio.

Ad interrompere i miei pensieri ci fu la suoneria del telefono, che da stamattina non faceva altro che squillare.

Era Paige. Perché non poteva semplicemente arrendersi? Non volevo parlarle e il mio silenzio alle sue chiamate e ai suoi messaggi avrebbe dovuto smuoverle qualcosa in quel piccolo cervello che si ritrovava, ma niente continuava imperterrita. Così decisi di spegnerlo.

Presi l'autostrada e mi fermai ad un'area di sosta dove c'erano diversi camper. Spensi il motore e mi rilassai. Se nella stanza di quello stupido albergo non riuscivo a trovare un po' di pace, qui ci sarei riuscito.

All or nothing || Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora