Capitolo 17

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Con agilità Harry mi aiutò ad alzarmi e mi accompagnò alla sua auto che per fortuna non era molto lontana.

Mi sentivo così debole e stanca, e sapevo che il motivo di questa improvvisa debolezza fosse dovuto all'arrivo del mio periodo del mese.

Aprì la mia borsa e cacciai una bottiglina d'acqua che ben presto svuotai data la mia eccessiva sete. Riponendo poi l'involucro vuoto ripensai alla mia mamma, a quanto lei insistesse nel farmi viaggiare sempre con dell'acqua, e forse in questo momento avrei dovuto ringraziarla per questa abitudine.

"Hai caldo?" Una voce roca mi risvegliò.

"Non molto." Cercai di essere distante. Tutte le sue parole continuavano a girarmi nella testa ed ero ancora stupita ad averlo a pochi metri da me.

Per fortuna il viaggio fu molto silenzioso ad eccezione delle mie indicazioni stradali.

Sentì il mio cellulare vibrare e distraendomi dalla strada gli dedicai qualche attenzione.

"Che ne dici se ti passo a prendere stasera? Sperando di non farti scappare ancora! G"

Leggere le parole di Gregg mi fece sorridere, era così educato che quasi mi imbarazzava.

"Perché ridi?"

Al suono della sua voce mi irrigidii.

"Non sto ridendo." Lo contrastai.

"Che ne pensi se guardiamo un film a casa mia? Non mi sento molto bene. C"

Digitai velocemente.

Harry improvvisamente accostò la macchina sulla destra della strada e si bloccò.

"Perché ti sei fermato?" Chiesi confusa.

Il ragazzo che era seduto al posto del guidatore, deciso aprì la porta e uscì lasciandomi sola.

Velocemente slacciai la cintura e lo seguì.

Eravamo in una strada isolata e soprattutto molto soleggiata e incominciai a sentire davvero caldo in quel momento.

Harry frustato lanciò un pugno sulla macchina e mi sembrò ormai un abitudine vedergli compiere quell'azione.

Mi tolsi poi la felpa e la conservai nel lato posteriore dell'auto, per fortuna ero stata previdente e avevo indossato una canotta.

Delicatamente mi poggiai sullo sportello lasciando fare ad Harry tutto quello che gli passava nella testa.

Ero stanca davvero e non ero proprio dell'umore giusto per discutere ancora.

Pensai a Gregg e a quanto lui fosse diverso da questo ragazzo con cui ero costretta a condividere la strada. Lui era gentile e sempre pronto ad aiutare chiunque ne avesse bisogno e data la sua scalata nella popolarità scolastica era davvero sorprendente.

"Tu mi fai impazzire!" Proferì.
"Sei li calma come una foglia e sembra non toccarti nulla adesso che..."

"Adesso che?" Lo incitai, sapevo dove volesse arrivare e lo spronai.

"Adesso che quel dannato ragazzo ti ha scritto uno stupido messaggio!" Urlò.

Ogni piccola parte del mio corpo voleva urlare, cosa voleva da me? Era venuto qui con la sua impertinenza e la sua testardaggine pretendendo chissà cosa.

"Harry io non so ancora tu cosa vuoi da me." Sospirai sconfitta.

Fece qualche passo e poi mi guardò, i nostri occhi si studiarono per alcuni secondi poi però abbassai lo sguardo.
Sostenere la visuale di quegli smeraldi mozzafiato era impossibile, il mio stomaco faceva le capriole ad ogni suo movimento o addirittura respiro.

All or nothing || Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora