Capitolo 11

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Harry's pov

"Harry! Harry ti amo! Sei tutto per me, ti prego fermati per una foto!" Mi bloccai a quelle parole, e mi girai.

Era una ragazzina molto alta dai capelli scuri, occhi rossi per colpa delle lacrime e labbra tremolanti. Sarà stata qui ad aspettarmi per tutta la notte.

"Ciao! Come ti chiami?" Sentendomi parlare sussultò e per un attimo ebbi paura che potesse svenire. Il modo in cui si portò le ciocche di capelli dietro le spalle mi ricordò Catherine. Ancora una volta la mia mente le dedicava un piccolo spazio.

"I-io sono Jessie." Sussurrò.

"Oh bene, Jessie vieni facciamoci una bella foto!" Vedere il suo sorriso spuntare a quelle parole mi fece felice, le mie fan meritavo persone educate e gentili e dagli occhi di quella ragazza notai che le stessi facendo il regalo più grande di sempre.

Dopo averla salutata mi allontanai. Camminavo per le strade di Orlando mentre la città sembrava stesse ancora dormendo. L'aria era un po fredda per via dell'ora e mi sentì soddisfatto di aver indossato il mio caldo cappotto.

"Sig. Styles, prego" mi indicò la via un signore piuttosto anziano che doveva essere il guardiano di quel posto.

"Oh grazie, ma mi chiami Harry, per favore."

Mi rispose con un caldo sorriso che apprezzai molto.

Continuando a camminare i miei pensieri vagarono ancora, un nuovo giorno di promozione sarebbe iniziato a momenti e avrei dovuto sentirmi carico. Invece ero solo stanco. Stanco di tutto.

Non dormivo più bene come una volta, e i paparazzi mi tormentavano sperando di scoprire qualcosa di me che nessuno sapesse. Mi sentivo completamente nudo al mondo, ero senza protezioni e vulnerabile. L'unico momento in cui riuscivo a riprendermi era quando cantavo. Mi bastava vedere le facce sorridenti delle mie fan per capire che quello che facevo era assolutamente la cosa giusta.

Spinsi la porta ed entrando sentì gli sguardi di tutti rivolgersi a me.

"Ehi amico buongiorno!" Finalmente qualcuno di familiare.

"Oh Niall, devo farti vedere alcune cose!" Euforico risposi.

Presi il mio cellulare tra le mani facendogli notare qualche formazione calcistica e nuovi risultati di partire recenti che purtroppo ci eravamo persi.

Rivedere i miei compagni di avventura mi fece sentire leggermente meglio e per un attimo mi sentì finalmente a casa mia.

"Ragazzi iniziate a prepararvi, tra meno di un'ora comincerete ad incontrare le fan." Una dolce voce ci avvertì. Una voce fin troppo conosciuta dalle mie orecchie.

Mi voltai con la consapevolezza di dover incontrare i suoi occhi, e quando notò le mie attenzioni cercò in tutti i modi di allontanarsi da quella stanza per evitarmi.

"Sophia.." Sussurrai.

Si irrigidì ma non ebbe la forza di girarsi, così continuai. "Abbiamo bisogno di parlare. Ho tante cose da spiegarti."

"Harry credo che tu debba lasciarmi andare, perché non vivo più, non sogno più da quando non ci sei e devo andare avanti per la mia strada. Non posso continuare così." Sfuggì al mio braccio che con abilità mossi cercando di trattenerla e lasciò la stanza.

Quanti guai avevo combinato nella mia vita? Quanti cuori avevo spezzato?

Funzionava sempre così, era oramai una routine. Reagivo tutte le volte di impulso e mi lasciavo trasportare, poi dopo qualche tempo, quando l'emozione svaniva, non sapendo affrontare da uomo la situazione fuggivo, fuggivo come un codardo da qualsiasi cosa, persino da chi mi amava.

Ero fuggito via da Sophie così come ora stavo fuggendo via da Paige.

E l'ironia della sorte volle che l'unica persona che desiderassi in quel momento, era anche l'unica che fosse mai fuggita via da me.

Forse tutta questa malinconia era ciò che mi meritavo.

Mi ordinai con una bandana i miei lunghi capelli e mi sistemai la camicia lasciando i primi tre bottoni liberi. Poi una voce, che non era più armonica come quella di prima, ci avvisò che avremmo dovuto seguirla.

La stanza dove ci portò era grande e c'era davvero molta gente. Molti erano paparazzi e molti erano inviati di qualsiasi programma. Ci fecero accomodare intorno ad un tavolo rettangolare bianco e dopo poco cominciarono ad entrare le prime ragazze.

Foto, autografi e abbracci. Poi ancora foto e ancora autografi e ancora abbracci. Tutto un susseguirsi di azioni, di lacrime e di sorrisi.

"Ciao Harry!" Una nuova voce urlò.

"Ciao! Tu sei?" Risposi sorridendo.

"April, e lei mia cugina Emily!"

"Oh, piacere di conoscervi."

Firmai i loro CD passandoli alla mia destra per far si che anche gli altri potessero fare lo stesso.

"Puoi dire qualcosa alla nostra amica che non è potuta venire?" Mi chiesero riprendendomi con un cellulare, sorrisi ancora una volta.

"Come si chiama la vostra amica?" Chiesi.

"Catherine." Rispose la ragazza dai capelli neri e lunghi.
Un brivido percorse tutta la mia schiena quando sentì quel nome. Che stupida coincidenza.

"Oh...ciao Catherine!" Recitai abbastanza imbarazzato alla telecamera. Pronunciare ad alta voce quel nome non fu certo d'aiuto.

Soddisfatta la ragazza poi interruppe il video e si avvicinò in cerca di un abbraccio che ovviamente non le negai.

"Di dove siete?" Mi lasciai sfuggire qualche parola cercando di non dare troppo nell'occhio.

"Jacksonville!"

Jacksonville, ripetei ancora una volta nella mia mente.

"Bella città!" Mentii.

Così come arrivarono, in pochi secondi, andarono via.

Tante domande a cui non avevo una risposta si piazzarono nella mia mente mentre altre ragazze stavano già entrando.

Adesso sapevo che c'era una Catherine che viveva a Jacksonville, pensai.
E chissà, magari era proprio la mia di Catherine.

Mi scuso in anticipo per avervi regalato solo un piccolo e semplice capitolo. Questa sera non avevo molta ispirazione ma spero che comunque voi siate riuscite a perdervi almeno un po nell'incasinato mondo di Harry. Prometto che in questo week end aggiornerò con un capitolo bomba, qualcosa che ci piacerà insomma.

Tanti dolci baci,
cate.

All or nothing || Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora