photo ' IN REVISIONE

𝒒𝒖𝒂𝒕𝒕𝒐𝒓𝒅𝒊𝒄𝒊

I ragazzi mi accompagnarono sotto casa di (N/a) dato che avevo deciso di andare da lei.

"Vuoi che veniamo con te? Magari così sei più al sicuro?"

Disse Hyungwon mentre mi guardava dato che stavi scendendo dall'auto.

"Tranquillo andrà tutto bene, faccio subito."

Lo rassicurai io uscendo dall'auto.

Una volta fuori chiusi la portiera per poi allontanarmi, a passo svelto, dalla macchina che restò immobile.

Entrata nell'edificio presi l'ascensore, salendo così fino al piano della mia amica per poi bussare alla sua porta aspettando che mi aprisse.

Dopo poco suo fratello mi aprì la porta.

"Non so cos'ha la sorellona, ma penso che stia male... È da un po' che sta dormendo."

Disse quest'ultimo guardandomi era davvero preoccupato per la sorella e si poteva perfettamente notare dal suo viso che avesse pianto.

Allora entrai in casa dirigendomi così verso la stanza della ragazza, trovandola in condizioni pietose, aveva davvero una bruttissima cerca, era molto pallida.

"(N/a) perché non hai chiamato un medico?!"

Le chiesi io preoccupata avvicinadomi a lei poggiandole una mano sulla fronte per poi scoprire che bollisse.

Aveva la febbre davvero alta.

In quel momento aveva davvero bisogno di un mendico... Un medico, a quel punto mi resi conto che c'era ancora Hyungwon sotto casa.

"Torno subito."

Dissi io mentre uscivo dalla stanza della ragazza.

"(T/n) dove stai andando?"

Mi chiese il bambino guardandomi.

"Sto andando a cercare aiuto, vuoi venire con me?"

Chiesi, pensando che non fosse una buona idea lasciarlo qua da solo con la sorella malata.

"Certo!"

Esclamò lui mentre si metteva le sue piccole ciabattine dei minions.

Lo presi per mano e corsi giù con lui verso la macchina che era ancora parcheggiata là sotto.

"Hyungwon c'è bisogno di te, una (n/a) sta davvero male e ha bisogno di un medico, la potresti aiutare per favore?"

Lo pregai una volta arrivata là, lui mi guardò un attimo spiazzato poi però scese dall'auto dirigendosi verso il bagagliaio prendendo la sua borsa.

Ad un tratto non sentì più la mano del bambino per poi rendermi conto che stava urlando, stava urlando "aiuto".

Mi girai e la scena che vidi mi fece prendere un colpo.

Il padre dei due che aveva preso il bambino, gli stava tenendo un coltello alla gola.

Non sapevo cosa fare in quel momento ero presa dal panico.