𝒔𝒆𝒅𝒊𝒄𝒊

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Quando Hyungwon stava per parlare fu interrotto dal suo telefono, hanno sempre una tempistica perfetta queste dannate telefonate.

Decisi di restare in silenzio, preoccupandomi quando la sue espressione cambiò, sembrava preoccupato.

"Cercherò di arrivare il prima possibile..." Disse lui cercando di restare calmo, ma si notava perfettamente che c'era qualche problema, sul suo volto si poteva osservare perfettamente la preoccupazione.

Una volta chiusa la chiamata mi guardò per un momento, per poi lasciarsi scappare un leggero sospiro.

"Mi dispiace tanto, ma c'è un urgente bisogno di me in ospedale, devo lasciarti, possiamo fare magari una prossima volta?" Chiese lui per poi alzarsi dal tavolo.
Io feci la stessa cosa, non sarei rimasta là, non sarei voluta stare da sola.


"Non preoccuparti, davvero, so che possono capitare certi inconvenienti e sì, sarei proprio felice di rifarlo un altro giorno."
Lo tranquillizzai io, era proprio dispiaciuto per l'inconveniente, si notava perfettamente dal modo in cui il suo sguardo cambiò.

Non era più come quello di quando era venuto a prendermi, che era pieno di felicità, posso dire semplicemente che brillavano.

Ma adesso non c'era più quella scintilla nei suoi occhi, si poteva percepire la preoccupazione e la tristezza nel suo sguardo.

"Ti prometto che mi farò perdonare, non doveva andare così la serata." Disse lui con un dolce sorriso sul volto.

"Ma dico davvero, sta tranquillo, il tuo lavoro è imprevedibile e non si sa mai quando hanno bisogno di te." Lo rassicurai io, per poi fargli a mia volta un dolce sorriso e a quel gesto il suo volto si addolcito.

"È sempre bello passare un po' di tempo con te, ma odio quando succede così, volevo semplicemente godermi la serata insieme a te." Affermò lui, lasciandosi scappare una leggera risata amara.

Detto ciò lo accompagnai fuori davanti al locale, aspettando che il taxi che aveva chiamato arrivasse.

"Sei sicura di voler andare a piedi? È un po' pericoloso si notte, poi sei una bella ragazza tu e qui fuori ci sono un sacco di persone spregevoli... non vorrei ti accadesse qualcosa." Ammise lui, era così carino che ogni volta si preoccupava per me, come quella volta che quando stavo male e lui decise di venire a casa mia per controllare come stessi.

E vederlo con la divisa da dottore non mi fece stare meglio, per quanto le mie guance fossero diventate rosse lui iniziò veramente a preoccuparsi, però quando capì il vero motivo ci rise su.

Era un po' imbarazzante come situazione ma adesso ogni volta che ci ripenso mi fa sorridere, in situazio del genere sembra proprio che io sia come una bambina.

Ma non è colpa mia, non ho deciso io l'effetto che lui doveva avere su di me, non era pianificato, ma non posso lamentarmi.

"Sì, quante volte ti devo dire di stare tranquillo?" Gli domandai per poi ridacchiare, cosa che poi fece anche lui.

"Ci proverò, però davvero fa attenzione e scrivimi quando sarai a casa, anche se non ti risponderò perché sarò occupato scrivimi, va bene?" Chiese lui, io acconsentì con un leggero cenno del capo quando vidi il suo taxi avvicinarsi sempre di più a noi due.

"È stato un piacere poter passare questo poco tempo insieme a te, spero di aver l'occasione di poterne passare di più."
Mi disse lui dolcemente per poi avvicinarsi a me e darmi un dolce bacio sulla guancia.
Dopo esserci salutati lui sale nel taxi, che poco dopo partì per la sua meta.

E io ero rimasta là, con la mano sulla guancia dove il ragazzo mi aveva dato il bacio, le sue labbra sulla mia guancia, erano così soffici, un tocco davvero delicato.

Un tocco che fino a pochi giorni fa mi sarei solo immaginata, un tocco che non pensavo avrei mai avuto l'occasione si provare.

Dopo il mio stato di trance decisi di incamminarmi verso casa, con miliardi di pensieri che mi giravano per la testa.
Cosa voleva dirmi? Me la dirà più? Se lo ricorderà?

Con tutti i miei pensieri per la testa in quella serata tranquilla arrivai a casa.
Ero un po' delusa sapendo che avrei passato la serata con il ragazzo e invece mi sono ritrovata a stare a casa da sola.

Decisi così di mettermi comoda e magari guardare qualcosa in televisione, dato che non avevo molte cose da fare.

Trovai un film che sembrava interessante, allora decisi di guardare quello, anche se poco dopo mi sarei addormentata.

terza persona pov

La ragazza si era addormentata sul divano mentre guardava quel film che in fine si era rivelato più noioso del solito.

Ciò che si era dimenticata di fare era di scrivere al ragazzo e poco dopo che lei si era addormentata, iniziò a vibrare, un messaggio dopo l'altro, una chiamata dopo l'altra.

Era solo Hyungwon a chiamarla?
Era davvero così preoccupato per non avergli scritto?

n.a: buonasera a voi, spero
vi sia piaciuto questo capitolo.
il seguente arriverà tra
pochi giorni :)
-Deea

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