𝒗𝒆𝒏𝒕𝒊𝒅𝒖𝒆

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Taeyong pov
(La sera prima)

Ero appena uscito dall'azienda quando ad un certo punto ricevetti una chiamata da  mio padre. Non volevo rispondergli, era l'ultima delle cose che volevo fare...

Ma dovevo, dovevo rispondergli se non volevo che accadesse qualcosa a mia madre.

"Pronto padre, cosa vuoi?"
Avevo sempre un tono gelido nei suoi confronti, non potevo essere gentile dopo tutto quello che aveva fatto

Ero piccolo, tornavo da scuola, ero così felice quel giorno, ma la mia felicità scomparve quando aprì la porta di casa e d'un tratto vidi mia madre che cadeva per terra davanti a me.

Mio padre le aveva messo le mani addosso un'altra volta. Ogni volta che i suoi affari non andavano bene, si sarebbe sfogato su di lei.
Si sarebbe ubriacato, poi sarebbe tornato a casa continuando a bere, finché mia madre gli diceva di smettere e allora lui si arrabbiava e iniziava a darle della donnina, che se la spassava con tutti, anche se lei durante tutta la sua vita ha avuto un ragazzo  che poi è diventato il suo marito, l'uomo della sua vita, che dopo aver messo al mondo me la trattava come una schiava.

La voce pesante di mio padre mi riportò con la testa nella realtà:

"Taeyong, figliolo mio, sei uscito di lavoro?"
Il suo tono di voce era molto euforico, era felice...gli sarà andato bene qualche affare.

"Sì, sono appena uscito, perché?"
Chiesi, restando serio, sicuramente mi avrebbe chiesto di andare da qualche parte con lui e non avevo scuse a disposizione.

"Io e tua madre stiamo uscendo per cena per festeggiare, volevo chiederti gentilmente di unirti a noi, come una vera famiglia."
Disse lui, come al solito mia madre aveva detto di sì, ricordo ancora come mi diceva che stava con lui solo perché non saremmo riusciti da andare avanti.

Non capisco il perché non l'abbia lasciato adesso... Guadagno modestamente, potrebbe aiutarla in qualsiasi modo.

"Va bene."
Dissi io cercando si smettere di farmi tutti quei complessi. Non volevo rovinare il suo umore, anche se non mi importava molto, ma lo facevo per una sola ragione.

Dopo che mi disse dove sarei dovuto andare chiuse la chiamata.
E io iniziai a dirigermi verso casa.

Quando ad un certo punto vidi (t/n) sicuramente si stava dirigendo verso casa sua. Sorrisi leggermente alla sua presenza, mi piaceva un sacco stuzzicare quella ragazza, adoravo le sue reazioni.

Però un'altra persona attirò la mia attenzione, era Jaebum, il suo ex psicopatico.

Aveva una bottiglia in mano e stava seguendo la ragazza.
Non potevo non fare qualcosa, non volevo che le succedesse qualcosa.

Me ne sarei pentito a vita, quindi decisi di seguire Jaebum ad una leggera distanza, riuscendo a sentire tutte le cazzate che uscivano dalla sua bocca.

"Se non posso averla io non l'avrà nessuno."
Mormorò lui con il suo tono di voce fastidioso, forse reputavo tutto di lui fastidioso, dalla prima volta che lo avevo visto avevo pensato fosse uno psicopatico.

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