2. Qual è il tuo tipo ideale?

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(Azzurra)

«Azzurra, aspetta!», ti senti chiamare da lontano. Riconosci subito la voce: è Rosalya e, a darti ulteriore conferma che sia lei, è il tacchettio dei suoi tacchi a spillo che si scontrano con il ciottolato della piazza.
Ti fermi di colpo, chiudi gl'occhi e inspiri profondamente, quando scorgi la figura della ragazza al tuo fianco, intenta a riprendere aria.
«Non mi va di parlarne», esali tutto d'un fiato, girandoti verso di lei e incrociando le mani al petto.
«Tieni», ti porge le sterline che avevi abbandonato sul tavolo della caffetteria poco prima, «Ha pagato il marpione».
Sbuffi sonoramente, «Ti ho detto che non voglio parlare di lui».
«Sì, sì, non dirò nient'altro, ma lasciami solo aggiungere che Castiel, nonostante l'aspetto, è un bravo ragazzo».
Inarchi un sopracciglio, Un bravo ragazzo? Certo, come no!
«Lasciami finire, prima di giungere a conclusioni affrettate», ti prende delicatamente per le spalle, chinandosi un poco su di te, «Non voglio difenderlo, tutto quello che hai detto è vero: lui è il tipo da una botta e via. Ma diciamo che non va a cercarsele, gli cadono letteralmente ai piedi. Castiel è molto popolare, in quanto leader del gruppo rock Crowstorm».
«Questo dovrebbe farmi sentire meglio?», la interrompi, ancora più irritata di prima.
«Castiel ha avuto una relazione tossica in passato, che l'ha fatto soffrire molto, e, quando ha riaperto il suo cuore, è stato ferito nuovamente. Diciamo che non ha avuto delle belle esperienze, e la sua situazione familiare non aiuta di certo a farlo stare meglio. Il ragazzo che hai incontrato al pub è la maschera che si è costruito per non crollare», fa una pausa, guardandoti sott'occhio per capire se la stai seguendo, e quando deduce che le sue parole hanno catturato la tua attenzione, un sorrisetto furbo le si dipinge in volto, illuminandole le iridi dorate di una luce che non ti piace affatto.
«Perché mi guardi così?».
«Credo che tu gli piaccia. E anche parecchio!».
Strabuzzi gli occhi, «Non essere ridicola», la rimproveri riprendendo a camminare.
La senti sghignazzare alle tue spalle, «Non è da lui rimanere senza parole difronte ad una incontrata per caso una sera».
«Non è il mio tipo», tagli corto, accelerando il passo.
Rosalya ridacchia ancora, non le è sfuggita la tonalità di rosso che ti imporpora le guance, «E quale sarebbe il tuo tipo?».
Ti arresti all'istante, punti gli occhi in un punto indefinito del cielo, ponderando seriamente sulla questione. Questione a cui, in tutta onestà, non sai rispondere. Non hai mai avuto un prototipo di uomo ideale, ti sono piaciuti così tanti tipi di ragazzi diversi finora, sia per carattere che per aspetto fisico, da essere incapace di stilare un profilo adeguato.
«Di sicuro non come Lysandre», affermi tutt'a un tratto, «È un bellissimo ragazzo, dai modi raffinati, ma non mi sono sentita propriamente a mio agio con lui poco fa. Non amo il contatto fisico con perfetti estranei».
«Non ti preoccupare di Lyschou», si porta le dita affusolate alla bocca, come per nascondere un ghigno divertito, «Piacciono di più gli uomini a lui, che a te e me messe assieme».
«Oh», è tutto quello che riesci a dire dopo un po'.
«Eh lo so, è una vera sfortuna, per noi giovani fanciulle, aver perso un simile partito».
Scoppiate entrambe a ridere, aggiungendo l'omosessualità di Lysandre alla lista delle grandi sciagure che soccombono sull'universo femminile.
«Non vedo l'ora di presentarti il suo compagno, è fantastico! La persona più diverte e autoironica che conosca. Magari un giorno potremmo organizzare un'uscita a sei. Io con il mio Leigh, Lyschou e Alexy e tu con... Castiel».
All'istante il tuo sorriso svanisce, le labbra si riducono in una linea sottile e la mimica s'indurisce in un'espressione di repulsione. Le dai nuovamente le spalle, mostrandole il medio, e t'incammini lungo la scalinata d'ingresso al campus.
«Non ti arrabbiare!», ti prega in un gridolino la tua amica, intrecciando l'avambraccio al tuo, «Neanche mi sta simpatico Castiel».
«Ora basta parlare di quel metallaro tinto».
«E ancora non hai visto i suoi tatuaggi», ribatte con malizia.
«Rosa!»
«Sissignora», scatta, portandosi la mano alla fronte, scimmiottando un gesto militare.
Sorridi esausta, sapendo che non riusciresti mai a tenere il muso con Rosalya, «Andiamo a lezione, va».

木漏れ日 - Luce che filtra tra le fronde (Dolce Flirt)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora