(Castiel)
Oh, won't you tell me
Won't you tell me
This thing I've come to be?
La chitarra acustica e le tastiere si uniscono alla voce di Lysandre, guidata dalla traccia.
The monster that you see
Is this a part of me?
I'm breaking down and shaking 'round in
This world so helplessly
Degli accordi di violino accompagnano le parole, inseriti dal computer, dando loro intensità e accoramento.
But you just laugh and grin
Completely blind within
Si aggiunge la chitarra elettrica che, in alternanza alle tastiere, apre definitivamente la canzone, fino a tuonare in un potente assolo, placato dagl'archi e armonizzato dalla batteria e dal basso, che danno il via libera all'intonazione della prossima strofa.
There's no point now, broken anyway
I try to stop my breath
Even knowing the truth won't unravel
Me until my death
Freeze
Dopo l'ultima parola, la chitarra elettrica ricomincia a imperversare, ritmando il ritornello.
I'm breakable, unbreakable
I'm shaking but unshakable
The real you I've found at last
Con una mano, Lysandre spinge via la tastiera e prende il microfono, la sua gola si sta preparando ad esplodere, mentre i tuoi polpastrelli sono già pronti a seguirlo e condurlo in potenza e velocità, ma proprio quando la prima nota sta per rompere il silenzio, un altro suono si sovrappone alla melodia.
Il citofono.
«E che cazzo, proprio adesso?!», sbraita Darian, «Eravamo sul più bello!»
Sfili la tracolla della chitarra dal capo e riponi quest'ultima sul piedistallo, avviandoti verso la porta, «Arrivo subito. Sarà Azzurra».
«Chi è Azzurra?», senti chiedere mentre percorri il corridoio fino alle scale. Non fai in tempo a udire la risposta, già troppo lontano perché le loro voci possano raggiungere le tue orecchie.
Pigi un paio di tasti e fai salire la ragazza, che compare alla tua porta d'ingresso qualche attimo più tardi.
La saluti, invitandola ad entrare.
«Non vi ho interrotti, vero?», ti guarda con occhi grandi e speranzosi.
Riduci le labbra in una sottile linea orizzontale e sollevi entrambe le sopracciglia, inclinando la testa di lato.
«Oh, no!», si porta le mani a coprire naso e bocca, soffocando la frase successiva, «Mi dispiace tanto».
Raccogli le dita piccole di lei nelle tue, poggiandole alle tue labbra, «Non fa niente».
«Vuoi qualcosa da bere?», domandi dopo un po' dirigendoti in cucina con lei al seguito, «Ho birra, acqua, bibite varie, anche superalcolici se preferisci», apri il frigorifero.
«No, no, per carità!», si affretta a dire, come criticarla dopo l'inaugurazione a casa di Leigh, «Una coca andrà benissimo».
Estrai una bottiglietta in vetro con l'inconfondibile etichetta nera con scritta bianca su un sole rosso, «L'hai già provata quella al gusto limone?».
Scuote la testa in senso di diniego.
Recuperi un cavatappi dal cassetto, stappi la bottiglia e gliela porgi con un sorriso sghembo, «Vieni su, ti presento gli altri».
Ripercorrete insieme il percorso a ritroso fino alla sala prove. Quando vi entrate, ad accogliervi ci sono le risate contagiose dei tuoi amici, piegati in due per una qualche battuta di Adam, ma subito si ricompongono vedendovi lì sull'uscio e tutte le loro attenzioni, escludendo Lys, calamitano sulla ragazza al tuo fianco.
«Ragazzi, lei Azzurra. Azzurra, loro sono Colin, il secondo chitarrista», il giovane citato le fa un breve cenno del capo, «Darian, il bassista», che la saluta con un gesto della mano, mentre prende un sorso di birra, «Adam, il batterista».
«Yo», le fa un saluto militare con indice e medio.
«E Lys lo conosci già».
«Piacere di conoscervi, ragazzi», sorride loro timida, «Spero di non esservi troppo d'intralcio. Se preferite, aspetto di sot---».
«Non dirlo neanche per scherzo», prorompe Adam, afferrandola per le spalle, «Non è educato lasciare tutta sola una ragazza così carina», le fa l'occhiolino, al che lo ammonisci guardandolo in cagnesco.
Compresa l'antifona, il musicista scioglie la posizione e fa qualche passo indietro con le mani alzate sopra la testa.
«Riprendiamo dall'inizio», decidi autoritario, recuperando la tua adorata chitarra, compagna fedele di molti dolori e gioie, controllando che non si sia scordata - come se fosse possibile con la tua maniacalità nel curarla -, «Siediti laggiù», indichi uno sgabello a rotelle alla matricola, vicino al tavolo dove giacciono il pc e il sintetizzatore.
Annuisce, sorridendo appena.
«Quando vuoi, Lys».
Il cantante raccoglie aria nei polmoni e la ricaccia fuori nella strofa a cappella, che colma la stanza di melanconia e disillusione, infiltrandosi negl'animi dei presenti, che successivamente vengono scossi dalla prima chitarra che, con la sua furia, vi ridesta dal sonno sconfortante in cui la disperazione spesso ci costringe.
I tuoi occhi ricadono sull'esile figura di Azzurra, seduta nel punto più lontano della stanza, mani incrociate sulle ginocchia accavallate e iridi fosche fisse e attente sui vostri movimenti, sulle dita di Lysandre che battono sui tasti della tastiera prima, sulle tue che pizzicano le corde della chitarra dopo, messi in una posizione di vantaggio sul pubblico rispetto agli altri membri della band, ma la sua espressione s'intristisce man mano che le parole della canzone si traducono in emozioni.
La voce del tuo migliore amico diventa improvvisamente gutturale, graffiante, le corde vocali sembrano grattare nell'impeto del growl, ma in realtà è il diaframma a produrre i suoni rauchi e cavernosi che si levano dalla gola e fuoriescono in un ruggito rabbioso e disperato.
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木漏れ日 - Luce che filtra tra le fronde (Dolce Flirt)
Hayran KurguIl liceo è finito ed è tempo di guardare al futuro e decidere cosa fare delle propria vita. E' con questa idea che Azzurra si trasferisce in Gran Bretagna, per frequentare l'università e cominciare così una nuovo capitolo della sua storia, quello c...