11.Out Of The Woods

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~Looking at it nowIt all seems so simpleWe were lying on your couchI rememberAre we out of the woods yet?~

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~Looking at it now
It all seems so simple
We were lying on your couch
I remember
Are we out of the woods yet?~

2 mesi dopo

"Sono a casa!"
"Ciao tesoro!"

Hopper richiuse la porta dietro di sé, concedendosi finalmente di respirare tranquillo dopo la lunga giornata di lavoro. La casa era ripiena di un buon profumo invitante proveniente dalla cucina e lo sceriffo sorrise sotto i baffi, togliendosi il cappello e il pesante cappotto, appendendoli all'attaccapanni dell'ingresso.

Anche un lupo solitario come lui doveva ammettere che ritrovare qualcuno a casa dopo una giornata di lavoro era qualcosa di impareggiabile e che non avrebbe mai più barattato con altro al mondo. Non era il tipo di uomo da ammettere quel genere di cose, ma un paio di sorrisi quotidiani in quegli anni lo avevano trasformato pian piano nella versione di sé migliore possibile.

Hopper diede un'occhiata al salotto, stranamente in ordine e senza i vestiti della figlia sparsi sul divano e sulle sedie intorno al tavolo: cavolo, El per una volta lo aveva ascoltato e aveva finalmente messo a posto le sue cose?

"Com'è andata la giornata in centrale?" chiese Joyce sorridente come sempre, mentre affettava le zucchine di fianco ai fornelli. Hop le si avvicinò mettendole una mano sui fianchi e dandole un tenero bacio tra i capelli.
"Solite storie, niente di nuovo, in questa piccola città non succede mai niente.."

"Questa l'ho già sentita, e non fa affatto ridere!" protestò Will seduto al tavolo della cucina, curvo sul foglio da disegno, in mezzo alle gomme e ai carboncini neri.
"Non registriamo attività soprannaturali da ormai 7 anni, Byers, puoi fare sogni tranquilli!" sorrise Hopper, "e se la luce in cucina si spegne e si accende è perché è da una settimana che devo cambiare quella dannata lampadina".

Will alzò gli occhi al cielo divertito e Joyce lanciò al marito un'occhiatacchia ridendo dolcemente.
"Tesoro, libera il tavolo da quei fogli e dammi una mano ad apparecchiare!"

Hop aprì il frigo e prese una birra gelata mentre Will stendeva la tovaglia e tirava fuori i piatti dagli sportelli della cucina; fece saltare il tappo con il manico della forchetta e bevve il primo sorso, assaporando quel momento di serena e quotidiana tranquillità.

Joyce e Hopper erano sposati ormai da 4 anni: non era stato facile all'inizio decidere di andare a vivere insieme, sconvolgendo gli equilibri già precari delle loro due strane e anormali famiglie e creando un unico nucleo famigliare, ma alla fine tutto era andato per il meglio e Hop doveva ammettere che amava immensamente tutto quello che avevano creato. Jonathan viveva da anni a Chicago per lavoro con Nancy, ma Will ed El erano andati d'accordo fin da subito, come due perfetti fratello e sorella.
Non avrebbero potuto chiedere di meglio.

Never enough||MilevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora