~But nobody knows you now
When you're dying in LA
And nobody owes you now
When you're dying in LA
It's the power of LA~Se El fosse stata ancora abbastanza lucida in quel momento probabilmente si sarebbe messa ad urlare.
Se El avesse avuto ancora forze per pregare e supplicare il Cielo probabilmente avrebbe chiesto di chiudere gli occhi da quell'incubo e di non svegliarsi mai più.
Se El fosse stata ancora in sé per un attimo, un attimo soltanto, probabilmente avrebbe reagito meglio di così, avrebbe saputo quale era la cosa giusta da fare, quale era la decisione più corretta da prendere.Ma no.
El in quella mattina non era più lucida, non aveva più le forze e non era sufficientemente più in sé per opporre la benché minima resistenza a tutto quello che stava succedendo intorno a lei.Restò a fissare Jack per qualche secondo, lì davanti alla porta della sua casa spalancata, immobile e congelata in ogni fibra del suo corpo, ad accezione di quelle che velocemente facevano arrivare ancora energia al suo cuore, pompando sangue in circolo e facendole fischiare più forte le sue orecchie e dolere la testa più confusa che mai.
Le immagini di tutte quelle fiamme ancora davanti agli occhi, nelle orecchie i singhiozzi e le parole di Karen e sulle labbra un solo nome, sempre il solito, così diverso da quello che stava sentendo in quel momento pronunciare da quell'uomo davanti a lei."Jane, dobbiamo andare..." ripeté Jack fissandola con occhi rossi come i suoi, occhiaie scavate come le sue, labbra tremanti esattamente come le sue, ma per motivazioni in vero così radicalmente diverse.
"Si tratta di Louie..."Partire.
Los Angeles.
Subito. Ora.Ad El girava solo forte la testa.
Che senso aveva seguire quell'uomo, che senso aveva seguirlo per andare là, in quella città che era esattamente dall'altra parte del paese rispetto a dove il cuore di El la stava chiamando?
Che senso aveva andare là per lui, per quell'uomo che niente più aveva di lei se non una fede al dito, che niente più importava, che niente più poteva fare per poterla trattenere a sé?
"Louie? No, io...io devo andare a New York, io devo andare da Mike..." avrebbe voluto protestare El ma le parole le morirono in gola prima di cominciare.Non c'era squillo di telefono in quel momento a poterla aiutare, non c'erano altre chiamate, altre notizie, altri suggerimenti su che cosa era giusto fare.
El doveva solo decidere da che parte muovere quel primo incerto passo di quel suo nuovo capitolo.
"Volevi tanto essere libera, El? Riprenderti la tua libertà? Beh, complimenti, ora sei davvero libera di scegliere...ma quale sarà la tua prossima mossa?""Io..." prese tempo El sentendosi mancare, appoggiando una mano alla porta ancora spalancata di fronte a sé per non lasciarsi cadere a terra, sentendo i pensieri inseguirsi impazziti offuscando quel poco di residua lucidità.
Che cosa doveva fare?
Per dove doveva partire, dove doveva andare?
E sopratutto, che impotenza aveva in quel momento quello che lei mai avrebbe potuto fare?
Se Mike era davvero su quell'aereo, se tutto si era compiuto e quello non era stato solo un bruttissimo orrendo incubo, che senso aveva andare a New York in quel momento? Che cosa avrebbe trovato lei là, che cosa mai avrebbe potuto...?"Dobbiamo andare, non abbiamo più tempo!" vide Jack scuotere la testa passandosi nuovamente una mano sul viso a coprire gli occhi sconvolti e fuori di sé, come El non ricordava di averglieli visti mai:
"Non abbiamo tempo...ne abbiamo aspettato fin troppo..."
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Never enough||Mileven
Fanfic[COMPLETA] ||Come il Sole giallo ritrova ogni giorno l'azzurro al confine del suo Cielo|| Questa non è una storia d'amore. Sarebbe troppo riduttivo. Questa è una storia di lacrime, di dolore, di baci su ferite aperte e sanguinanti. È una storia di...