8.Please Forgive Me

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~Please forgive me, I know not what I do
Please forgive me, I can't stop loving you~

El aprì silenziosamente la porta di casa girando lentamente la chiave nella toppa, dopo aver salito i gradini della veranda a passo felpato nel buio della notte.

00:30 passate.

Era tardi, decisamente più tardi di quanto si sarebbe mai aspettata.

"Ora devo davvero andare..."
"Mi ha fatto piacere rivederti Jane"
"Sì, anche a me.."

Richiuse lentamente la porta dietro di sé e vi si appoggiò di schiena, nel buio, le luci spente e nella casa regnante il silenzio.
Allungò l'orecchio: nessun rumore se non il respiro leggero di Hopper e Joyce dalla camera da letto, mentre Will probabilmente già dormiva dalla grossa: meglio così, l'avrebbe sicuramente riempita di domande sul perché di quel ritardo.
Tirò un sospiro di sollievo El sollevando la testa ed appoggiandola alla porta, guardando verso l'alto.

Sorrise.

Aveva ancora indosso una felpa rossa troppo grande per lei che le copriva metà delle cosce, intrisa di un profumo familiare e sconosciuto che le faceva girare la testa.

"Fa troppo freddo ora, prendi questa."
"Davvero, non è il caso.."
"Insisto, così avrò una scusa per rivederti ancora"

Si sfilò le converse bianche e fradice gettandole lontano vicino al divano e in punta di piedi raggiunse la cucina illuminata dalla tenue luce del lampione proveniente dalla finestra.

I suoi occhi abituandosi al buio videro un biglietto appeso alla porta del frigo, lo prese avvicinandosi alla finestra per avere più luce.

"Will ci ha avvisato che eri da Max. Se non hai ancora cenato in frigo trovi degli avanzi. Buonanotte tesoro, Joyce"

El sorrise benedicendo il fratello nella sua mente.
'Will ti devo il milionesimo favore'

Si appoggiò alla parete guardando fuori dalla finestra il cielo carico di nuvole che si diradavano dopo dell'acquazone passato e ripensando a quella folle, incoerente ed inaspettata serata.

"Devo andare, i miei mi aspetteranno per cena.."
"Ma sta piovendo! Aspettiamo qui. Chiunque sia la tua famiglia sono certo mi ringrazierebbero di non averti lasciati tornare a casa ora con questo diluvio".

Si strinse nella felpa avvertendo un brivido di freddo lungo la schiena.

Non avrebbe mai pensato di potersi trovare così bene con Louie. Sperava di poter liquidare il tutto in un'ora di chiacchiere al tavolino del bar davanti a quel milkshake che lui aveva insistito per pagare.
Aveva scelto un locale semplice ma grazioso, molto "old school" con il pavimento a scacchi neri e bianchi e una scelta di milkshake da far girare la testa.

La serata era volata e delle 6 ore passate con Louie El aveva impresso nella mente due occhi verdi sorridenti e limpidi, senza nuvole.
Così diversi dai soliti, così diversi da quelli di Mike.

"Quindi, studi qui in città?"
"Studio legge e lavoro allo studio di mio padre. Sai come funziona..."Il lavoro di famiglia da generazioni". Nessuno ha mai pensato che avrei potuto diventare altro se non un avvocato"
"E a te piace quello che fai?"
"Sicuro, non posso lamentarmi, ma se avessi potuto scegliere avrei studiato altro, magari lettere, sai...amavo letteratura al liceo"
"Ma dai, davvero? Io sono al secondo anno di lettere!"

Never enough||MilevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora