34.Already Gone

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~"Perfect" couldn't keep this love alive
You know that I love you so
I love you enough to let you go~

10 settembre 2001

La prima cosa che Mike vide quella mattina riaprendo gli occhi fu…

ma chi vogliamo prendere in giro?

Mike non riaprì gli occhi quella mattina, perché non li aveva chiusi nemmeno per un attimo, nemmeno per un secondo lungo quell'intera infinita ed eterna notte.
Perché?

Perché Mike non aveva più bisogno di dormire dopo quella notte, non aveva più bisogno di sognare, perché il suo sogno più bello, il più irrealizzabile, il più lungo della sua vita, ora era lì, accanto a lui e di fronte al suo sguardo, con la guancia appoggiata a quel cuscino dalle lenzuola blu, vicino al suo.

Mike sorrise, ammirando El di fronte a sé respirare leggera con le labbra rosse semiaperte e le guance più rosa per la notte appena passata, per i mille baci che su quelle gote si erano posate, per le mille emozioni, i mille sospiri e i mille ti amo sussurrati mentre la passione esplodeva tra i loro corpi portandoli più in alto, sempre più in alto, sempre andando a tempo insieme.

Mike accarezzò la sua figura con quello sguardo dolce, i ricci morbidi e solo più leggermente scompigliati dalle sue dita impazienti, le sue lunghe ciglia mosse leggermente nel sonno e le sue labbra carnose e rosse, come due ciliegie troppo invitanti perché a Mike non venisse la tentazione di allungarsi per risfiorarle con le sue.
A dire il vero, Mike avrebbe voluto risvegliare tutto di lei in quel modo, dare il buongiorno così ad ogni centimetro della sua pelle, riempiendola di baci e carezze, senza averne mai abbastanza.
Perché El era come il più dolce dei mieli per Mike, come la più fresca delle sorgenti: una volta assaggiata una sua parte, Mike non poteva immaginare di potersi fermare dal riaverne ancora ed ancora.

Fece scorrere lo sguardo sul suo collo assaporato in ogni sua parte dai suoi baci profondi mentre la sentiva sopra di sé scossa dai gemiti, sfiorando le sue spalle che aveva sentito tremare nel punto più alto del suo piacere, lungo il suo petto nudo e leggermente coperto dalle braccia di El allungate in avanti, verso di lui, fino ai suoi fianchi dove la pelle chiara di El si perdeva tra le leggere lenzuola blu, a coprire più in giù le sue gambe.
Ma a Mike non serviva vedere per sapere cosa vi era al di sotto di quelle lenzuola: il suo fiore, la sua pelle più morbida e più sensibile, il suo amore, il suo tesoro, il porto sicuro dove finalmente la barca di Mike aveva gettato l'ancora dopo un infinito girovagare.

Cazzo, cazzo quanto era bella El quella mattina agli occhi di Mike, con i raggi di quel sole ad illuminare la silhouette della sua figura di profilo, immobile in quel letto e in quella stanza alle cui parete Mike poteva ancora sentire l'eco di quei sussurri.

"Bellissima, bellissima, amore mio.."
"Ti prego, ti prego non ti fermare.."
"Dio mio quanto ti amo.."

Mike scosse la testa, muovendosi di fianco a lei e portandosi a pancia in sù su quel letto, posando la testa sul cuscino e sfregando con le dita gli occhi stanchi e caldi: avrebbe dovuto essere stanco e a pezzi dopo una notte passata letteralmente insonne, per il turbinio di emozioni che avevano contrastato le ultime 24h, ma la verità era che Mike non credeva di essersi mai sentito più vivo nella sua intera vita.

Never enough||MilevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora