14.Against All Odds

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~How can you just walk away from me
When all I can do is watch you leave?
'Cause we've shared the laughter and the pain
And even shared the tears
You're the only one who really knew me at all~

"El sei incinta?! Dimmi che è uno scherzo!"

Le due migliori amiche di una vita, lontane da orecchie indiscrete, erano una di fronte all'altra nel buio corridoio laterale che si affacciava sulla sala. Lontane risuonavano le grida, le risate e la musica vivace ad allegra della festa dove tutti continuavano a divertirsi ignari della bomba che El aveva appena sganciato.

Max aveva unito le mani come in una preghiera davanti alle labbra rosse e teneva gli occhi spalancati fissi su El, la quale, appoggiata con le spalle al muro, teneva gli occhi bassi, incapace di reggere lo sguardo dell'amica.

Certo che non era uno scherzo, come avrebbe potuto esserlo?

"Cazzo, questo si che è un casino.." sussurrò la rossa scuotendo la testa e portandosi una mano sulla fronte.

Ed El venne da ridere sarcasticamente: Max era sconvolta come se fosse stata lei ad aver scoperto di aspettare un figlio.

"Benvenuta all'inferno, amica mia"

"El, abbiamo 20 anni...lo sai vero?"

El alzò gli occhi al cielo, allargando le braccia.
In quel momento si ricordava perché non aveva voluto dirlo a nessuno, nemmeno alla sua migliore amica: di discussioni del genere le bastavano quelle con Will. Tutti continuavano con affermazioni inutili come se fossero state in grado di cambiare la situazione e non facevano altro che farla sentire più sola ed impotente.
Come se si fosse diverta a rimanere incinta a 20 anni.

"Certo che lo so, Max...credi che me la sia cercata?!" disse guardando l'amica negli occhi. Gli occhioni azzurri spalancati dallo stupore di Max brillavano nel buio del corridoio dove i raggi delle luci dalla sala allungavano le loro figure in modo inquietante sul pavimento.

Max abbassò lo sguardo, continuando a scuotere la testa, incapace di accettare la notizia.

"È di Louie vero?" chiese normalmente, come se la domanda fosse così banale da non dover aspettare una risposta.
Ma la risposta tardò qualche secondo in più dell'atteso e Max risollevò lo sguardo ancora più sconvolto su El, che continuava a tenere gli occhi bassi e a scuotere la testa in silenzio.

"Cristo El, è di Mike?!"
"Puoi abbassare quella cazzo di voce?! Ti sentiranno tutti!!!" sibilò El alzando sull'amica occhi di fuoco e indicando con la mano la fine del corridoio.

Max continuava a fissare El, cercando di elaborare le informazioni ed El poteva sentire i suoi pensieri da quanto stavano gridando forti nella sua testa.

"Da quanto?"
"Due mesi.."
"Due mesi?! El!!!"

Max si appoggiò alla parete dietro di lei, dall'altro lato del corridoio, nascondendo il viso tra le dita delle mani e respirando piano.
El non sapeva cosa aggiungere: sentiva le guance scottarle, la testa iniziare a girarle e la lingua impastata dall'alchool: erano solo due bicchieri ma era praticamente a stomaco vuoto, aveva voluto tenersi leggera per evitare di vomitare l'anima più tardi a casa. Ma ovviamente aveva dovuto rovinare tutto ingurgitando metà bottiglia di vodka in mezzo minuto mandando tutto a puttane.

Never enough||MilevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora