29.Be Your Everything

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~We used to say
That we would always stay together
But who's to say
We could never last forever
Girl, got a question
Could you see yourself with somebody else?~

1 settimana dopo
Settembre 2001

"E così gli ho detto...sentite questa, è proprio bella..gli ho detto: "Non importa quanto ti chiederò, nessuna cifra sarà mai grande quanto il conto dell'ospedale dopo che quelli ti avranno aperto il culo!"

El alzò gli occhi al cielo con una smorfia, non sapendo se essere più disgustata della volgarità appena esternata da Jack seduto di fronte a lei o dalle risate compiaciute dei restanti commensali seduti intorno alla tavola.
Nel salotto della villa dell'avvocato socio di Louie e suo migliore amico dai tempi dell'università, le numerose bottiglie di vino ormai vuote e gli avanzi della cena riempivano ancora ogni angolo della tavola, sistemati in eleganti e fini piatti e vassoi di porcellana tirati a lucido, disposti appositamente dalla moglie di Jack, sorridente ed agghindata come la bella bambolina e la buona mogliettina che era conveniente apparisse in ogni circostanza.

El le lanciò un'occhiata compassionevole, vedendola ridere civettuola alla battuta così squallida e per nulla divertente del marito, accondiscendente fino al ridicolo: Emily non era per niente una brutta persona, ma una ragazza di poco più grande di lei, dai capelli biondi lunghi fino alla vita sempre perfettamente arricciati in onde morbide e vaporose, un fisico asciutto con curve sapientemente esaltate da scolli sempre provocati e vestiti aderenti.
Si soffermò sulle sue labbra contornate da un rossetto rosso per nulla sbavato di un millimetro dalla cena, sui suoi denti bianchi e lucidi che brillavano alle luci della sala e alle sue mani affusolate e piene di anelli dalle vistose pietre colorate, unghie sempre lunghe e perfettamente smaltate, costantemente in movimento per enfatizzare le sue parole e la sua incredulità ed ammirazione per quel marito di cui non apprezzava nulla più del suo conto in banca.

Scosse la testa, con un sospiro, vedendo gli occhi di lei adoranti ed ammirati seguire il flusso in piena di inutili parole che una dopo l'altra provenivano dalla bocca di Jack, esaltato dai numerosi bicchieri di vino e dalla smania di raccontare gli ultimi successi professionali che li avevano, usando le sue parole,
"fatto portare l'estate a casa".
"Dobbiamo ammetterlo Louie, l'idea di tuo padre di tenere aperti gli uffici tutto il mese ha portato i suoi frutti, cazzo! All'inizio, lo sai, devo essere sincero, ti avrei preso a sprangate sui denti. Cristo santo, chiudersi in ufficio a Los Angeles al 15 di agosto...ti ho creduto per un attimo impazzito!"

Louie sorrise al suo socio, con i gomiti sul tavolo e il mento appoggiato tra le mani, celando appena un sorriso soddisfatto quanto il suo, senza interromperlo e godendosi il momento di gloria raccontato dall'amico.
El sentì irrigidirsi involontariamente quando sentì la gamba di lui appoggiarsi delicatamente alla sua sotto il tavolo, lasciata nuda dal vestito rosso lungo fin sopra il ginocchio.
Cercò di decifrare la sua espressione di sottecchi, lasciando un'occhiata a suo marito seduto di fianco a sé: quel gesto era stato casuale o era stato cercato e voluto?

"Ma ora devo ammetterlo, abbiamo fatto centro! Non abbiamo mai avuto così tanti clienti disposti a spendere qualsiasi cifra per una prestazione! Porca puttana è proprio vero che la gente non bada a spese quando sei l'unico disponibile sul mercato!"
Louie annuì compiaciuto, allungando una mano ed afferrando il suo bicchiere pieno di bollicine, portandolo di fronte a sé e facendolo tintinnare insieme a quello del suo socio.
"Alla nostra, amico, e a quei bei bigliettoni verdi guadagnati con il vero sudore della fronte!" sentì Jack aggiungere pomposamente, mentre la moglie al suo fianco, con sguardo adorante, si affrettava a versare altro vino nel suo calice.

Never enough||MilevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora