Renaissance

560 8 37
                                    

Era una noiosa mattinata di novembre: il freddo aveva abbassato drasticamente le temperature, le forti piogge invernali stavano le strade... insomma una perfetta giornata per restare a casa nel letto a dormire sotto le pesanti coperte e, perché no, a guardare netflix con una bella cioccolata calda e qualche biscotto avvolta nel pigiama caldo. Un vero paradiso invernale, se non fosse per quella dannatissima università.Quella mattina non aveva sentito la sveglia e Françoise Jarjayes aveva fatto di tutto, in cinque minuti contati, per sembrare presentabile, una persona che non si era svegliata da poco e a raccogliere tutto il materiale per correre al Louvre. Aveva indossato un maglione bianco e un pantalone nero, ai piedi portava delle semplici adidas e aveva preso di fretta e furia il suo cappotto nero poggiato sull'appendiabiti e una sciarpa. Durante il tragitto camera-bagno aveva trovato il tempo di mettere la collana con la sua costellazione e qualche bracciale, prima di uscire scrisse sul post-it che quel pomeriggio sarebbe stata dalla migliore amica e lo attaccò al frigo, sperando che il suo fidanzato lo vedesse se fosse mai passato a controllare cosa stesse facendo. Dopo aver gettato con poco garbo i libri nella borsa prese il telefono e una sciarpa e, dopo aver chiuso la porta a chiave, si precipitò dalle scale. Iniziò a correre come una matta non appena si accorse di essere uscita senza ombrello, nella fretta aveva dimenticato di prenderlo ma non volle tornare indietro.Appena riuscì ad entrare nella hall dell'università sentì il telefono vibrare, lo prese e notò il messaggio della sua migliore amica Antoniette:

"Zaclay oggi è assente, le lezioni sono rimandate. Ti aspetto dalla Monna Lisa, ho preso il tuo cappuccino preferito, non fare tardi! Ci sono tutti qui che ti aspettiamo con piacere!"

Sospirò sollevata, non aveva ritardato alla lezione di arte oceanica e quel pomeriggio poteva tranquillamente tornare a casa senza dover fare la lezione di Storia del disegno. Si avviò verso il museo, mostrò la sua tessera di studente e raggiunse i suoi amici all'interno della sala più famosa di tutto il museo.

«Certo che ad essere bella non lo è »

Disse Alain guardando con attenzione il volto della figura, studiandone i più minimi dettagli.

«E' proprio brutta, ma è di alta qualità alla fine »

«Beh stiamo parlando comunque di Leonardo Da Vinci, per essere conosciuto fino ad oggi credo che abbia fatto qualcosa di buono e utile nella sua vita »

Esclamò Françoise, poggiando la mano sulla spalla dell'amico.

«Cara! Finalmente! Ecco il tuo cappuccino con cioccolato con poco caffè e senza zucchero direttamente dal più simpatico barista di Starbucks di tutta Parigi! »

Disse Antoniette porgendole il bicchiere colmo del liquido caldo che tanto adorava.

«Grazie, come mai proprio qui l'appuntamento? »

«Così... Alain dille la bella sorpresa! »

Il ragazzo voltò le spalle robuste al quadro, girandosi verso il gruppo di amici che aveva davanti a sé tutto fiero. Notava dai suoi occhi color nocciola quanto fosse elettrizzato di dare quell'annuncio e, incuriosita, iniziò a chiedersi cosa diavolo gli stesse passando per la testa.

«Ti ricordi di quel mio cugino che nomino sempre? »

«Quello che sta facendo il master in Spagna? »

«Esatto! Finirà i suoi studi di architettura proprio qui, a Parigi! »

«Davvero? Mi stai dicendo che avremo l'onore di conoscere questo tuo magnifico cugino metà francese e metà spagnolo? »

«Arriverà domani, massimo dopo domani. Non ho se ha affittato un appartamento, non dormirà da me »

«Nessuno ti sopporta Alain, solo la tua piccola Diane può farlo! Devono farla santa la tua ragazza! »

RenaissanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora