Inizio?

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Il ritorno all'Università fu traumatico. In quei giorni di pausa non aveva aperto libro e ora si ritrovava sommersa di documenti e pagine da studiare. Dopo la fine dei corsi si era rintanata in biblioteca, cercando di reperire più informazioni possibili sugli ultimi argomenti lasciati in sospeso e per arricchire il discorso di tesi. Françoise si era rannicchiata in un angolo con una montagna di libri e quaderni. Aveva portato anche il suo portatile e stava riportando tutte le informazioni utili su word. Erano le 18:30 e tra poco meno di mezz'ora la biblioteca avrebbe chiuso, così iniziò a mettere in ordine tutti i libri che aveva preso e a posare le sue cose nello zaino. Finì appena in tempo, appena posò il "De re aedificatoria" di Leon Battista Alberti la bibliotecaria la informò della chiusura della biblioteca. Era davvero distrutta, aveva passato tutta la giornata immersa nei libri, a leggere e studiare e non vedeva l'ora di buttarsi sul letto e riposare ma appena mise il piede fuori dalla struttura vide un a fitta pioggia invernale oscurare la via di ritorno. Tranquillamente aprì la sacca anteriore zaino, sicura di trovare l'ombrello ma l'unica cosa che vi trovò dentro fu il portafogli.

"Maledizione! Ho dimenticato l'ombrello stamane!"

Sbuffò esasperata, non voleva ammalarsi di nuovo. Si portò il cappuccio del kway invernale e si rassegnò ad affrontare la nuova impresa. S'incamminò sotto la pioggia battente e gelida ma all'improvviso non sentì più l'acqua bagnarle il giubbino e una voce calda le riscaldò il cuore.

«Non puoi ammalarti di nuovo, no? »

Françoise alzò lo sguardo verso André, leggermente imbarazzata e lui le sorrise dolcemente. Quel giorno non aveva mai smesso di guardarla durante la pausa pranzo, e la voglia di parlare con lei era davvero infinita ma un improvviso imbarazzo l'aveva bloccato ogni volta e quell'acquazzone gli aveva servito su un piatto d'argento l'occasione di poter parlare un po' con lei e passare un po' di tempo insieme.

«Sai a che ora è la festa da Antoniette dopodomani? »

Chiese lui poco dopo, avevano parlato del più e del meno e poteva addirittura toccare l'imbarazzo che si era creato.

«Sì, è alle 9 da loro. Ha detto che sarà la miglior vigilia di natale di sempre! »

«Non so se preoccuparmi o meno... »

«Con Antoniette devi sempre preoccuparti André »

Disse lei fingendosi seria mentre risalivano le scale del palazzo. Missione riuscita pensò sorridendo, riuscita con l'aiuto di André a tornare a casa senza sembrare un pulcino inzuppato. Una bella doccia calda, il pigiama caldo e il piumone la stavano aspettando a braccia aperte e non vedeva l'ora di perdersi in quel calore.

«Grazie mille André, senza il tuo aiuto sarei tornata a casa zuppa e con la febbre alta, di nuovo... »

«Non c'è di ché, avevi bisogno di un aiuto e te l'ho dato con piacere! »

Le disse lui sorridendole, vide lei arrossire leggermente e dargli le spalle per aprire la porta di casa. Doveva chiederglielo, ora o mai più.

«Che ne dici di andare insieme da Antoniette? »

Lei si voltò a guardarlo sorpresa, i suoi occhi azzurri lo scrutavano sorpresi.

«Va bene... mi faccio trovare pronta a che ora? »

Chiese lei voltandosi di nuovo verso di lui sorridendogli emozionata, cosa c'era di male? Abitavano nello stesso palazzo e dovevano andare alla stessa festa, era un problema? Solo perché lei era fidanzata? Era solo un passaggio!

«Alle 8? Con il traffico che troveremo ci conviene partire prima»

«Perfetto! Grazie mille...»

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