Vita

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  I giorni erano passati rapidi, ormai mancavano poco a Febbraio e tra poco finalmente si sarebbero laureati. André era rimasto a casa quel giorno per dare gli ultimi ritocchi alla sua tesi. Aveva preparato, senza tralasciare alcun minimo ed insignificante dettaglio, il progetto che la sua facoltà richiedeva: una cellula abitativa, poco fuori Parigi, adatta per famiglie, studenti fuori sede, lavoratori, semplici turisti e, perché no, abitazioni anche in caso di emergenze. Aveva già stampato tutto, in totale era uscita una tesi di 75 pagine, escludendo le piantine. Era molto soddisfatto del proprio lavoro e stava per iniziare a ripassare un'ultima volta quando fu interrotto dal suono del campanello. Si alzò a malavoglia, aprì la porta e si ritrovò davanti Paul Lefebre.
«Ciao Paul, posso fare qualcosa per te? »
«Ciao André, posso entrare? »
André si spostò, dando modo a Paul di entrare e di accomodarsi. Appena chiuse la porta alzò gli occhi al cielo infastidito, per poi voltarsi verso di lui sorridente.
"Dio dammi la forza di non ucciderlo"
«Siediti Paul, allora? Tutto bene? »
I due si sedettero al tavolo dove poco prima André stava riorganizzando tutto il materiale per la tesi e la tesi stessa. Paul diede un'occhiata veloce e sorrise.
«Manca poco, eh? »
«Già, ma dubito che tu sia venuto qui per parlare della mia laurea »
«Esatto. Volevo chiederti riguardo... »
«Riguardo? »
«La mia fidanzata »
Sgranò gli occhi stupito da quella domanda così inattesa, che sospettasse di qualcosa? E perché chiedere proprio a lui? Dove voleva arrivare?
«Non so come aiutarti, sono sincero »
«Ecco... diciamo che con lei non sono sempre stato il... "ragazzo perfetto" »
"Ma non mi dire!"
«In che senso? »
«Françoise non... ti ha detto nulla? »
«Bah... si è sfogata un po' con me dicendomi che non andavate molto d'accordo e che c'erano dei problemi, ma non è mai andata nello specifico e non ho osato chiederlo per rispetto tuo e suo »
"In realtà so tutto, voglio capire cosa vuoi da me ora"
Paul corrugò la fronte, abbassando lo sguardo per alcuni istanti. André alzò un sopracciglio.
«Bene... »
«Non capisco »
«Vuole lasciarmi »
«Cosa? »
"Dio grazie di esistere"
Finse un'espressione stupita, sperando di sembrare il più naturale possibile ma Paul non aveva ancora alzato lo sguardo per guardarlo negli occhi.
«Hai sentito bene. Ho bisogno di un aiuto e spero che tu possa darmelo »
«Cercherò di fare quello che posso ovviamente »
"Cosa ho fatto di male..."
Paul abbozzò un sorriso, sfregando nervosamente le mani.
«So che avete passato un po' di tempo insieme »
«Per farci compagnia più che altro, lei ha aiutato me e io lei. Nulla di ché »
«Sì, non ti preoccupare. Mi chiedevo se... ti avesse mai parlato di me »
André in quel preciso istante voleva sotterrarsi, o fare qualsiasi cosa tranne che rispondere alle sue domande. Che scusa inventarsi ora?
«Parlato? Ti ho quasi odiato per tutte le volte che ti ha nominato »
Disse ridendo, seguito a ruota da Paul.
«Davvero? »
«Sì! Però mi è sembrato di capire che non andate molto d'accordo... insomma parlava sempre di te ma alla fine si rattristiva sempre. Non so se per la lontananza o altro »
«Per altro, ne sono certo »
«Vuoi riconquistarla? »
Paul annuì, leggermente imbarazzato e André sfoggiò un gran sorriso, sentendosi però morire dentro.
"Ti strangolerei Paul"
«Il punto è proprio questo, non so come fare »
«Beh... »
Deglutì a vuoto, fingendo di pensare a qualche soluzione ma lui l'anticipò.
«Cosa faresti tu al posto mio? »
"Colpito e affondato"
«Chi? Io? »
«Sì »
Respirò profondamente, alzando le spalle.
«Io le farei sentire la mia presenza ma non le starei molto addosso. Potrebbe non reagire bene, o almeno è successo così a un mio amico. L'importante è non farla ingelosire, non tutte apprezzerebbero di vedere l'uomo che amano dietro un'altra donna, anche solo per ingelosirle un po'... »
«Quindi è sbagliato »
«Già... »
«Tu hai mai "tradito" la tua fidanzata? »
«Mai, le ho sempre portato rispetto come se fosse mia madre, tu? »
Il sorriso sulle labbra di Paul morì all'istante, André scosse il capo.
«Mio Dio... lo sa? »
«Forse... ma è stato solo una volta ed ero ubriaco, avevamo litigato e »
«Spero per te che non lo sappia »
"Quasi quasi dopo la chiamo e la informo"
«Lo spero anch'io »
«Questo è tutto quello che posso dirti per ora, non mi viene in mente nulla. Prova a chiedere anche agli altri, forse ti sapranno dare una mano meglio di me »
André rise di cuore, Paul annuì lentamente, alzandosi poi dalla sedia.
«Grazie mille André, non so cosa farei senza di te. Mi sei stato di grande aiuto, credimi »
"Ringrazia la tua buona stella"
Gli sorrise di ricambio, Paul uscì, non senza un abbraccio fraterno, e lo lasciò solo nei suoi pensieri non eticamente corretti con un finto sorriso sulle labbra.

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