Un raggio di sole entrava dalla persiana socchiusa nella camera, quei pochi raggi che riuscivano a penetrare il muro di legno rendevano l'atmosfera quasi surreale. André aprì gli occhi e provò ad alzarsi un po' ma un peso sulla parte sinistra del corpo gli impediva qualsiasi movimento. Si voltò a guardarla per alcuni secondi. I suoi ultimi ricordi erano molto sfocati: ricordava di aver accompagnato Françoise alla festa, di averla intrattenuta nel corridoio in modo che gli altri potessero addobbare la sala per il suo compleanno, di essere tornato a casa e... erano andati a letto insieme? Si portò una mano sulla faccia, sospirando profondamente. Cosa avrebbe pensato di lui? Si era approfittato di lei mentre era più debole e l'aveva fatta sua. Girò il volto dall'altra parte, sperando che tutto quello che stava vedendo, soprattutto sentendo, fosse solo un semplice sogno. Sentì la ragazza muoversi contro di lui e girò il volto di nuovo verso di lei, ritrovandosi due occhioni blu che lo guardavano ancora assonnati. Françoise alzò leggermente il capo guardandosi intorno un po' confusa, poi tornò a guardarlo negli occhi interdetta. Non si dissero nulla, André fece una smorfia, abbozzando uno strano sorriso e lei rise, accarezzandogli il volto dolcemente.
«Françoise... Io »
«E' stata la notte più bella della mia vita... »
Gli sussurrò, baciandogli la punta del naso, mentre sentiva le mani di lui accarezzarle il corpo nudo sotto le coperte. André la portò sotto di sé e la riempì di piccoli baci, sulle labbra, sul viso e sul collo e lei rideva divertita a quel piccolo assalto fatto senza malizia. Lui tolse le lenzuola, scoprendola completamente e lei si sedette sul materasso guardandolo dritto negli occhi.
«Non scherzavo prima, è stato davvero bellissimo... »
«Credo di non essere stato molto delicato con te »
Poggiò la mano sulla sua guancia, per poi farla scendere lungo il collo e il petto lentamente.
«Tu non sai cosa significa fare del male ad una donna »
Disse lei tristemente, poggiando poi la mano sulla spalla di lui.
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«Non credevo avessi tatuaggi »
Stavano facendo colazione tranquillamente, Françoise gli aveva rubato la camicia ed era costretto ad andare in giro a torso nudo. Françoise stava mangiando alcune Madeleine* mentre André beveva un po' di caffè.
«Solo uno, sulla zona lombare sinistra e va un po' sul fianco. L'ho fatto a diciannove anni insieme a mio fratello. Lui si è tatuato il simbolo della pace sul polso, molto piccolo, e io invece questo »
Disse lei indicando la zona con la mano: erano dei fiori, precisamente due piccoli mazzi di rose da tre ciascuno, il primo si trovava più o meno al centro della schiena, l'altro più verso il fianco ed erano legati da alcuni fili neri**. La ragazza alzò la camicia mostrandolo di nuovo e lui sorrise poggiando la mano su di esso. All'improvviso il telefono di casa suonò, Françoise non volle rispondere ma André le fece cenno con il capo di farlo.
«Pronto? »
«Era ora, ti sto chiamando da ieri sera »
«Ero da Antoniette, scusami »
André si avvicinò a lei, abbracciandola da dietro.
«Capisco, volevo farti gli auguri. Mi stavo preoccupando, non rispondevi ai messaggi e alle chiamate, ho chiesto ad Antoniette se sapesse qualcosa ma mi ha detto che non sapeva nulla »
Françoise si voltò a guardarlo negli occhi, poggiando il capo sulla sua spalla.
«Oh, scusami. Mi sono svegliata da poco e ieri sono crollata appena sono tornata a casa »
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Renaissance
RomanceRenaissance. Parigi, autunno 2017. Può l'arrivo di una nuova persona cambiare il gioco del destino? Può una sola persona far saltare una farsa durata anche troppo? Può un estraneo cambiarti la vita indissolubilmente? Leggete per scoprirlo!