Abbracciami

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Parigi ormai stava iniziando ad aprire le sue porte all'inverno, le temperature si erano abbassate velocemente e di tanto in tanto alcuni fiocchi di neve cadevano dal cielo ma senza posarsi ancora. L'inverno era il periodo più bello dell'anno secondo lei ed era sempre per quello che aveva indossato la corona di "Regina delle nevi" dall'école élémentaire fino al lycee. L'università in quei giorni era insopportabile, la maggior parte degli studenti si stava preparando per gli esami di gennaio e tutti erano in fermento per le prossime vacanze natalizie. Aveva passato la maggior parte del tempo in biblioteca a cercare alcune fonti per l'ultimo esame che doveva dare a inizio anno e poi... la laurea. Le faceva uno strano effetto pensare alla tesi e si riscopriva spesso assorta nel guardarla senza staccare gli occhi dai fogli. Prese alcuni libri e, dopo aver firmato alcune carte, prese la strada di casa avvolta nel giubbino caldo e dalla sciarpa morbida.

«Ehi, aspetta! »

La ragazza si voltò distratta verso quella voce, poco distante vide una coppia abbracciarsi e baciarsi davanti l'Università e si rabbuiò un po', voltandosi di nuovo.

«Biondina! »

André poggiò una mano sulla sua spalla divertito, lei appena sentì la sua mano su di sé sussultò.

«Mio dio André mi hai fatto prendere uno spavento...!»

«Non era mia intenzione scusami ma eri così assorta nei tuoi pensieri che non mi hai proprio sentito »

«Sì, mi sono distratta... »

Il ragazzo alzò lo sguardo verso la coppia che fino a qualche istante prima era stata il centro dei pensieri della sua vicina e anche il suo sguardo s'incupì.

«Che ne dici di fare una passeggiata? »

«Con questo freddo? »

Chiese la ragazza divertita mentre stringeva le spalle e lui le sorrise, alzando le spalle. Appena alzò lo sguardo verso il cielo Françoise notò alcuni fiocchi di neve cadere sulle loro teste.

«Sta nevicando... »

«Credo sia il caso di tornare a casa, non trovi? »

Disse il ragazzo alzando lo sguardo verso il cielo grigio sorridendo deluso, gli sarebbe davvero piaciuto trascorrere un po' di tempo con lei.

«Mi dispiace per la tua passeggiata »

«Ti perdonerò se accetterai una cioccolata calda da me »

Disse lui facendole l'occhiolino, alludendo a quella mattinata tra ottobre e novembre e Françoise annuì, stringendo i libri al petto.

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«Non sono abituato a questo freddo »

Disse André mentre versava la cioccolata in due tazze mentre la ragazza lo osservava silenziosa dal tavolo della cucina.

«Dubito fortemente che in Spagna le temperature siano così basse... »

«Assolutamente. L'inverno è abbastanza freddo ma l'estate alcune volte è davvero insopportabile. Non abbiamo una via di mezzo alcune volte e da piccolo ricordo che mia madre si lamentava del tempo e che rimpiangeva la Francia solo per quello »

I due risero di gusto e parlarono del più e del meno, sui corsi all'università e sulla prossima uscita che li attendeva la sera successiva.

«Antoniette mi ha detto che si sta già organizzando per Natale e Capodanno, è davvero incredibile quella ragazza »

«Questo non è niente! La festa dei suoi diciotto anni l'ha iniziata a organizzare due anni prima. E' una sua fissazione: deve essere tutto preciso, ordinato e perfetto per ogni, singolo, evento »

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