Victor

136 6 18
                                    

Stava quasi per addormentarsi sul divano quando sentì il campanello della porta, si alzò svogliatamente e andò ad aprire, ritrovandosi il ragazzo che aveva chiamato qualche ora fa tutto allegro.
«Eccomi qua! »
Disse tutto eccitato, mostrando i cd che aveva preso dalla sua collezione e la spesa che aveva fatto. Françoise rise, facendolo entrare e prendendo la busta che aveva in mano.
«Cos'hai comprato? Beignets, Coca-cola, Skittles, pizza surgelata, patatine, birra ... »
«Il solito! »
«Vuoi mettermi all'ingrasso per caso? »
«Qualche chilo in più non ti farebbe male, sei troppo magra »
«Non preoccuparti, sto mangiando in più! »
Françoise cacciò le due pizze surgelate e le lasciò scongelare sulla piccola penisola vicino i fornelli, prese alcune scodelle e aprì un pacco di patatine e lo svuotò in esse, prese qualche bicchiere e tovagliolo poggiandoli poi sul tavolino tra il divano e il televisore mentre il fratello inseriva il cd nel lettore.
«Mi sorprendi, oggi niente sushi? »
Chiese lei divertita, mentre finiva di sistemare il tutto.
«Uhm, non ne avevo voglia, sono sincero. Questa sera pizza! »
«Perché non l'hai ordinata da Julia? La pizza surgelata non è da te! »
«Giorno di chiusura, poi questa del lidl* la provai una volta e mi piacque »
Appena finì di sistemare il film Victor si mise a sedere sul divano, sospirando stancamente e Françoise lo imitò, poggiando il capo sulla sua spalla.
«Ho visto un nuovo ragazzo prima, perché non mi hai detto di avere un nuovo vicino? »
«Non pensavo ti potesse interessare »
«Eccome! »
«Lascialo stare Victor, si è lasciato da poco e ne soffre ancora anche se non vuole ammetterlo »
«E tu come fai a sapere queste cose? »
«Viene all'università con me, facciamo alcuni corsi insieme e usciamo qualche volta insieme agli altri »
Victor alzò gli occhi al cielo, allontanando i capelli dal volto esasperato.
«Mi hai quasi illuso... Ma dimmi, come va? »
Françoise alzò le spalle, bevendo un po' di coca-cola e voltandosi a guardarlo negli occhi.
«Il solito Victor... il solito... Non è cambiato nulla, sempre la stessa routine »
«Sembri più felice, lo sai? »
«Ah si? »
«Sì, e sai da cosa si nota? Dal tuo sguardo... sono anni che non vedevo i tuoi occhi così azzurri e così luminosi. Forse il tuo nuovo vicino ha scombussolato un po' la tua "routine" »
Françoise spostò una ciocca di capelli dal volto, fermandola dietro l'orecchio e sorrise.
«Forse. Mi rilassa, l'aura che emana intendo... Si mostra così calmo e sereno e sembra riuscir a contagiare tutti. Abbiamo parlato un po', sia di lui che di me ovviamente, ma era come se lo conoscessi da sempre. E' un caro amico »
«Sicura che non sia altro? I tuoi occhi stanno brillando... »
«Anche se fosse... la bruciatura della sua ex scotta ancora e ti ricordo signorino che sono fidanzata »
Victor prese la sua mano sinistra e la osservò attentamente, accarezzando il dorso e le dita con la punta del polpastrelli.
«Non c'è alcuna traccia di anello, sei libera cara. Fai quello che vuoi »
«Non posso lasciare Paul »
«E perché? Lui non ti ama e non ti merita. Abusa di tee, ti sta annullando e si vede sorellina. Non sei più il maschiaccio di una volta che voleva farsi rispettare e che comandava tutti quanti, che non voleva farsi mettere i piedi in testa e che mi giurò che non si sarebbe mai fidanzata »
«I tempi cambiano Victor, e tu lo sai... »
«Vi siete sposati? »
«Cosa? »
«Alla mairie, vi siete sposati? »
«No, non ci siamo sposati »
«E allora cosa ti vincola a lui? »
«Io sono innamorata di lui »
«Non dire bugie, perché non sei ancora scappata? Cosa ti rinfaccia? Cosa hai fatto di male per meritarti tutto questo? »
«Lo amo e...  »
«E...? »
Il telefono di Françoise squillò e lei rispose velocemente, senza neanche vedere chi fosse.
«Pronto? »
«Françoise, domani puoi uscire? Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti con i colori per le stoffe e tu sei la migliore! »
«Facciamo gli stessi corsi Antoniette, non puoi farlo da sola o con Rosalie e Jeanne? »
«Dai!!! Ti prego!! Devo confezionare degli abiti e poi Jeanne e Rosalie sono già occupate! Ti regalo un vestito della mia collezione, ti prego!! »
Françoise alzò gli occhi al cielo, perché credeva di comprarla con un vestito?
«Va bene, basta che la smetti di urlare... »
«Ti farò il vestito più bello del mondo! »
Lei scosse la testa, ormai rassegnata e chiuse la chiamata con il sorriso stampato sulle labbra.
«Vado a riscaldare le pizze, fa partire il film ti prego »
«Ma »
«Non ne voglio parlare »
///@///
«Secondo te sa qualcosa? »
«Chi? »
Chiese Victor durante i titoli di coda del film, Françoise stava mangiando l'ultima fetta di pizza indisturbata e si era coperta con un pleid per nascondere il viso durante il film.
«Il tuo  vicino... come si chiama? »
«André... e credo di sì o ha intuito qualcosa. Abitiamo proprio attaccati e le mura non sono spesse. Paul quando è arrabbiato urla, lui sente tutto se è a casa. Ha visto anche alcuni lividi sul collo... »
«Non ti ha detto nulla? »
«Forse fa finta di nulla e non vuole chiedermi spiegazioni. Gli sono grata per questo. Se chiederà agli altri e avrà risposte non darò la colpa a nessuno, non posso farci nulla »
«E' molto discreto »
«Già... Rimani qui? Ti preparo il letto se vuoi »
«Sarei rimasto lo stesso, vado a farmi una doccia! »
«Mi stai dicendo che ti sei portato i panni? »
«Sì! »
///@///
« "Lamento lo que pasó. Por favor, perdoname. Celia" "Llamame, quiero hablar contigo" "Por favor, no me hagas el vacío" "¿Hay algo que pueda hacer para que cambies de parecer?" »
Spense la segreteria telefonica, era stanco di ricevere tutte quelle chiamate e quei messaggi. Sentire la sua voce gli faceva male, e anche molto. Gli faceva ricordare tutto quello che era successo in tutti quegli anni che avevano passato insieme, tutte le uscite, i viaggi, le parole dolci, i baci, le notti...
«Devo cambiare numero di telefono...  »
Fece girare tra le dita un piccolo anello di oro bianco dalla pietra azzurra, l'aveva comprato due mesi prima, voleva chiederle di sposarlo a Parigi. L'aveva scelto perché gli occhi di Celia erano di un blu intenso, come quello della pietra incastonata in quell'elegante cerchietto. Ma... perché mentre fissava quel piccolo anello il volto di Françoise si era fissato nella sua mente? Perché non quello di Celia? Cos'era Françoise per lui?

*= avete letto bene! Il Lidl è un supermercato presente anche in Francia, ho aiutato la madre della ragazza che mi ospitava a fare la spesa! ^^

Traduzioni:

"Mi dispiace per tutto quello che è successo. Per favore, perdonami. Celia" "Chiamami, voglio parlare con te" "Per favore, non ignorarmi" "C'è qualcosa che posso fare per farti cambiare idea?"

RenaissanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora