« "Questa è la segreteria telefonica di xxxxxxx. Il numero da lei chiamato non è al momento raggiungibile la" »
Françoise buttò il telefono sul letto, stanca di sentire quella dannata voce robotica risponderle a telefono. Aveva chiamato André innumerevoli volte e lui innumerevoli volte aveva ignorato il telefono, fino a spegnerlo. Le veniva da piangere. Aveva rovinato tutto, lei rovinava sempre tutto. L'aveva deluso un'altra volta, l'aveva messo da parte e dato per scontato i suoi sentimenti. Come poteva essere così meschina? Come poteva pretendere così tanto da lui? L'avrebbe aspettata o se ne sarebbe tornato in Spagna, forse da Celia? Questa volta le lacrime iniziarono a scendere davvero. Aveva tentato davanti ai suoi genitori di sembrare indifferente alla reazione di André e fredda ma sentiva che prima o poi sarebbe scoppiata. Non riusciva a immaginare André cadere di nuovo tra le grinfie di Celia, non poteva farle questo. Era questo quello che aveva provato lui mentre lei stava con Paul? Anche lui aveva sentito quel maledetto peso sullo stomaco? Non volle più chiamarlo, aveva sperato che le rispondesse anche per sbaglio ma ciò non era accaduto. Lo schermo del telefono si illuminò all'improvviso e Françoise quasi non cadde nel correre a controllare la notifica.
"Antoniette: Si può sapere cos'è questa storia che te ne vai a Lione?"
La ragazza aggrottò la fronte, André era l'unico a sapere della sua partenza. Che si fossero incontrati e le avesse detto tutto? Per questo non le aveva risposto prima? Rispose all'amica e sentì il cuore battere ferocemente nel petto.
"Hai visto André? Non mi risponde a telefono. Ho bisogno di parlargli"
"Antoniette: l'ho visto prima e mi ha detto tutto. Avete litigato?"
"Non lo so... ho paura di aver rovinato tutto. Non so cosa fare"
Abbandonò di nuovo il telefono sul letto, ormai aveva perso le speranze. Non riusciva a credere una simile reazione da parte sua, sperava avesse capito il perché della sua scelta. Non poteva, non riusciva a legarsi a nessuno, per quanto potesse amare André il ricordo di Paul era troppo vivo nel suo cuore e sul suo corpo. Conosceva André, sapeva che non le avrebbe mai fatto del male ma proprio non riusciva ad avvicinarsi troppo a lui, nonostante il suo cuore le urlasse di buttarsi tra le sue braccia. Aveva solo bisogno di tempo per pensare a sé stessa, ai suoi bisogni e alla sua salute. Nonostante avesse smesso di assumere da un po' quei calmanti non riusciva ancora a farne a meno e aveva tentato in tutti i modi di convincere Victor a prenderle a casa sua. Odiava il fatto che suo fratello sapesse di quelle pillole, ma l'idea di tornare in quella casa la faceva rabbrividire. Forse doveva farsi consigliare da un medico, da uno specialista per superare quella "droga". Françoise odiò terribilmente il suo essere debole e dannatamente femminile. La vita era più facile quando non mostrava la sua femminilità, quando costringeva il corpo in panni perennemente maschili e fasce per coprire il seno. Maledisse il giorno in cui decise di dare una svolta radicale alla sua vita, mostrando a tutti ma soprattutto a sé stessa e agli occhi di Paul di essere una donna. Portò una mano al petto e fece un bel respiro. Doveva tranquillizzarsi. Si voltò a guardare per l'ultima volta il telefono e lesse distrattamente i messaggi che le stavano inviando le ragazze sul loro gruppo. Sospirò stancamente. Forse una bella dormita le avrebbe fatto bene.
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Françoise si alzò verso le 9, era sabato e non doveva andare all'Università quel giorno. Era di buon umore, aveva dormito beatamente ma una leggera malinconia aveva accompagnato i suoi sogni. Sarà forse per la maglia di André che aveva usato come pigiama, si chiese mentre si dirigeva verso la cucina. Si guardò distrattamente allo specchio nel salone e notò quanto fossero lunghi e ingombranti quei dannati capelli. Prese l'elastico che aveva al polso e legò velocemente i capelli in una coda alta, le arrivavano a metà schiena.
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Renaissance
RomanceRenaissance. Parigi, autunno 2017. Può l'arrivo di una nuova persona cambiare il gioco del destino? Può una sola persona far saltare una farsa durata anche troppo? Può un estraneo cambiarti la vita indissolubilmente? Leggete per scoprirlo!