11

42 5 2
                                    

"Choa...sono papà"

Irrigidì totalmente il corpo in seguito a quelle parole.
Inizialmente pensai di esser finita in uno dei miei classici sogni ad occhi aperti,ma non fu così, sebbene continuassi ad udire quella voce.
"Per favore rispondimi Choa..." supplicò in fine, con la speranza di riuscire a percepire qualche suono.
Una volta che ripresi del tutto conoscenza e compresi la circostanza creatasi, sospirai lievemente e risposi:
"D-dimmi" parlai tranquillamente, sebbene cercassi di trattenere gran parte della rabbia formatasi nei suoi confronti,dopo tutti quei mesi senza alcuna presenza.
Scomparve completamente, abbandonando ogni parte della sua vita precedente.
Ero pervasa da un senso di rabbia, ma nonostante volessi liberarla violentamente su di lui, qualcosa la tratteneva.

Volevo sprigionare una parte della mia sofferenza verso di lui, verso colui che mi ha sempre protetta sia nel bene e nella cattiva sorte, in quanto sarebbe potuto accadere anche in quel momento.
Sebbene avessi dei rimpianti, volevo correre da lui per abbracciarlo...per stringerlo forte e versare ogni singola mia lacrima sul suo petto per l'immenso dolore formatosi in quell'arco di tempo.
Avevo davvero bisogno di udire la voce di quell'uomo, di quella determinata persona che avrebbe saputo darmi una valida motivazione del perché si fosse comportato così.
Doveva.

"Oh Choa..." sentì provenire dietro le mie spalle, così voltai totalmente il corpo verso il suono di quella voce.
Caddì gravemente sulle mie ginocchia , percependo delle lacrime circodandere il viso.
Non credetti alla visione posta di fronte ai miei occhi, sembrava irreale, ma quel soggetto lievemente avanzò verso di me, fin quando compresi chi fosse davvero.
Era il mio fantastico padre.
Era l'uomo che mi ha sempre donato ogni singola parte di sé, nonostante avesse più di una vita da proteggere.
Nonostante avesse da salvare una famiglia da ogni inconveniente.
"Oh tesoro..." disse dolcemente, avvolgendomi in un abbraccio paterno, posando la mano destra sul mio capo, sfiorando con delicatezza ogni ciocca dei capelli, racchiusi all'interno del berretto invernale.

Non dissi alcun tipo di parola, l'unica cosa che potetti fare fu di rimanere circondata da quel magnifico abbraccio.
Speravo con tutta me stessa di poter restare in quella posizione per sempre,di poter percepire costantemente il calore che sprigionava mio padre, il quale unì delicatamente le nostre anime.

"Ti prego, non piangere piccolina mia...adesso sono qui e non ti lascerò mai più." compose con voce leggiadra, posando entrambi i pollici delle mani sulle guance, tamponando lievemente ogni piccola goccia ancora compatta.
In seguito, afferrò serenamente le mie mani, aiutando ad alzarmi gradatamente.
"Papà...per-"
"So perfettamente quello che mi vuoi chiedere, ma dirò tutto nel momento in cui sarà presente anche tua madre" disse seriamente, anticipando ogni mia eventuale richiesta.
"Va bene papà" ricambiai affermativa, posando lo sguardo verso il pavimento per il piccolo imprevisto.

Proseguimmo verso la strada di casa, in quanto mio padre avrebbe dovuto spiegare ogni singola situazione creatasi.
"Sei agitata?" disse mio padre, guardandomi dolcemente, porgendo il tocco delicato della mano sul capo, cercando di trasmettere maggior serenità.
Ricambiai con un dolce sorriso, portando il braccio destro attorno alle sue grandi spalle, continuando il nostro percorso allegramente.

Dopo circa venti minuti, arrivammo di fronte all'ingresso di casa, all'interno della quale mi avrebbe aspettata mia madre.
"Non ti preoccupare tesoro." compose sereno mio padre, posando dolcemente entrambe le mani sulle spalle, scuotendole leggermente.
Così senza esitazione, varcai delicatamente la soglia di casa, ed infine, fece altrettanto mio padre.

"Mamma, sono tornata!" dissi ad alta voce, con la speranza che tutto quanto procedesse con gran cautela.
Portai silenziosamente in cucina mio padre, facendolo sedere ed offrendogli un pasto caldo, visto il lungo tragitto compiuto.
Percepì dei passi provenienti dalla camera da letto; era mia madre che gradatamente si stava dirigendo verso la cucina.
Una volta arrivata, rimase interamente spiazzata dalla visione posta di fronte a sé.
"C-Choa...che s-significa..." disse completamente allibita,posando il suo sguardo preoccupato verso di me, sebbene fosse allo scuro di tutto ciò.
"Mamma non preoccuparti, adesso sapremo ogni singolo procedimento" dissi serena, invitandola a sedersi di fronte all'uomo posto a sé, per sostenere una conversazione del tutto consona.

Egli cominciò a parlare, soffermandosi su ogni minimo particolare, cercando di non farsi prevalere dalla soggezione creatasi in maniera relativa all'argomento.
Potetti anch'io assistere alla loro conversazione, in quanto stesse parlando solo mio padre.
Delle frasi in particolare, rimasero impresse nella mia mente, poiché cercai di comprenderne la validità.

"La società fallì a causa di una procedura penale, tenuta nascosta dall'intero personale a ciascun dipendente..."

"Sono stato costretto a dover lasciare ogni singola cosa, anche la più importante, perché sarebbero partiti i controlli da parte dell'ispettorato..."


Cercai di non rifletterci eccessivamente.
Erano persone che sarebbero state sconfitte con una meritevole punizione.
Persone alle quali era fin troppo concedere delle attenzioni su quanto fatto.

L'unica cosa essenziale, fu quella di poter rivedere insieme i miei genitori.
Nonostante mia madre avesse sofferto per la sua scomparsa, per aver trovato un ente legislativo che l'abbia cacciata dalla propria abitazione improvvisamente...
nonostante altri punti di vista negativi, hanno saputo affrontare tutto quanto con grande saggezza e costanza.
Finalmente eravamo di nuovo insieme.

In successione all'argomento trattato, entrambi proseguirono verso la camera da letto, la quale fu completamente riadattata per ospitare anche mio padre.
Nel frattempo, proseguì verso il bagno per darmi una piccola rinfrescata.
Entrai interamente all'interno della stanza, chiudendo delicatamente la porta e proseguì verso la doccia;
finì velocemente di lavare ogni singola zona del mio corpo, cercando di terminare la mia seduta il prima possibile, sebbene la mia salute fosse piuttosto cagionevole.

Al termine, avvolsi intorno un asciugamano color pesca, facendolo scivolare drasticamente sul pavimento,dopo qualche minuto.
In seguito, indossai tutto il necessario per la serata, lasciando in sospeso soltanto un particolare : la mia folta chioma castana ancora umidiccia.
Negli ultimi periodi crebbero a dismisura, così decisi di renderli con un aspetto leggermente migliore rispetto a quello attuale,così presi da un cassetto una forbice d'acciaio e diedi un colpo secco alla prima ciocca, altrettanto feci con l'altra posta nel senso opposto alla precedente.
Realizzai un classico taglio scalato, in quanto, sarebbe stato ugualmente comodo per affrontare le prossime giornate lavorative.

Conclusi il tutto, proseguendo verso il salotto, per stendermi dolcemente sul divano circodandato da un'immensa coperta di lana color panna, talmente soffice da immaginarsi di poter toccare le nuvole.
Solo dopo pochi minuti, chiusi delicatamente le palpebre, lasciandomi cullare dal silenzio che prevalse nell'intera stanza.

FINE UNDICESIMO CAPITOLO~

/ / / / / / / / / /

Buonasera a tutti!
Innanzitutto, volevo perdonare la mia assenza, ma soprattutto, per non dedicare lo stesso tempo che avevo in precedenza nella pubblicazione di nuovi aggiornamenti.
Davvero, sono molto dispiaciuta,ma gran parte degli studenti potranno comprendere quanto sia stressante una simile routine, con aggiunta di compiti e interrogazioni varie.
Purtroppo ognuno ha bisogno del proprio tempo, ed è giusto che sia altrettanto per me...più che altro per lo studio.

Spero vivamente di riuscire a pubblicare il prima possibile, perché vi attendono molte sorprese! ;)

Detto ciò, auguro a tutti voi una serena lettura ed un dolce riposo!
~Bye! ^^


Unconditional (Jeon Jungkook-Kim Taehyung) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora