Capitolo due: Clary

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Il sabato rimane il mio giorno della settimana preferito, perché è il più tranquillo, il meno caotico e frenetico.

Anche questo sabato mi sveglio a casa di Blake. Ho dormito nel suo letto al suo fianco poiché, come al solito, durante la visione del film mi sono addormentata profondamente.

Sbadigliando ancora assonata e intontita mi sollevo sul letto sedendomi, con lo sguardo cerco la figura del mio migliore amico, non è al mio fianco, infatti lo ritrovo vicino la porta intento a parlare con qualcuno al telefono.

Gli lancio un'occhiata interrogativa, provando a capire con chi sta parlando, ma mi suggerisce con un cenno della mano di aspettare.

Decido di alzarmi dal letto e raggiungere la cucina, lasciando a Blake un po' di privacy. Dal momento che il mio stomaco continua a rantolare vergognosamente apro il frigo in cerca di qualcosa di dolce da divorare.

Il frigo dei ragazzi è sempre pieno di cibo confezionato e surgelato, mi viene la nausea soltanto nel sentirne il tanfo che emana.

«Ci sono i cereali nella dispensa sopra la tua testa, ti consiglio di magiare quelli»

Nell'udire la voce di Tom sobbalzo, colta alla sprovvista. Mi volto verso di lui tenendo una mano vicino al cuore in procinto di urlargli contro, tuttavia quando i miei occhi si scontrano con i suoi addominali scolpiti e messi in bella mostra rimango in silenzio, assorta dal panorama che ho dinanzi a me.

«Hai dormito di nuovo qui» Constata prendendo dalla dispensa un pacco di cereali al miele, i preferiti di Blake.

«Sì, spero non ti dispiaccia» Ribatto strappandogli dalle mani la confezione di cereali e dalle labbra un sorriso ammaliante.

«A me no piccola» Risponde facendomi l'occhiolino.

Vorrei con tutta me stessa mantenere la promessa che ho fatto a Blake riguardo Tom. Ma lui è davvero un bel ragazzo e inoltre sembra sinceramente interessato a me.

«Anzi dovresti venire più spesso» Aggiunge scrutandomi intensamente ma, prima che io possa dire qualcos'altro dalla porta della cucina compare Blake e, dal suo cipiglio, intuisco che qualcosa non va affatto bene.

Mi precipito da lui dimenticandomi completamente di tutto ciò che mi circonda.

«Blake, che cos'è successo?» Gli domando con aria apprensiva e preoccupata.

«Al telefono era Alex. Piangeva perché papà non è ancora tornato a casa» Mi riferisce passando nervosamente una mano sui capelli.

«Mi cambio in fretta e andiamo a fare un giro, così possiamo parlarne» Gli suggerisco notando il suo viso corrucciarsi a causa della presenza di Tom.

«Sì, andiamo» Risponde di getto continuando a fissare il suo coinquilino con vivo astio.

Di fretta raccolgo le mie cose e raggiungo Blake che mi attende davanti l'ingresso di casa. È visibilmente pallido e preoccupato, detesto vederlo con quest'aria sofferta e poco tranquilla.

Raggiungiamo un piccolo strato di erba nascosto tra i rami del parco del campus e ci sediamo lì, sotto l'ombra di un pino.

Blake gioca tirando dei ciuffetti d'erba ed io intanto lo guardo di traverso aspettando che la sua voce solchi la parete dei miei timpani.

«Adoro il gioco del silenzio» Ironizzo cercando di rompere il ghiaccio.

«Sta facendo ad Alex quello che ha fatto a me»

Questa situazione non deve essere affatto facile per lui, mi accorgo del modo in cui i suoi occhi si oscurano quando parlano di suo padre oppure si sofferma a pensare a ciò che sta facendo alla sua seconda famiglia.

All my life ~ (Da tutta una vita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora