All my life ~ (Da tutta una vita)

Capitolo tre: Clary

Spero vivamente che Blake non si lasci sopraffare troppo dalle sue preoccupazioni questa sera, poiché per lui giocare bene significa assicurasi un posto sicuro in una squadra professionista e sono sicura che lui possegga la stoffa necessaria per essere uno dei migliori.

Credo molto nelle sue capacità, molto di più di quanto ci creda lui stesso, per tale ragione ho chiamato i miei genitori oggi, poiché so bene quanto Alex sia importate per lui, tanto da permettergli di abbandonare il football e tutti i sacrifici che ha fatto finora.

Sono entusiasta all'idea che i miei genitori abbiano accettato di prendere in affidamento Alex, senza il minimo accenno di titubanza al riguardo. Ho spiegato loro la situazione e mi hanno assicurato che Alex sarebbe divenuto parte della famiglia, poiché Blake è come un figlio per loro.

I miei due papà sanno bene quanto sia legata al mio migliore amico e sanno quanto sia stato fondamentale durante il mio ultimo anno di liceo, l'anno in cui ho creduto realmente che il mondo mi fosse crollato addosso. Senza Blake al mio fianco non sarei stata neanche in grado di alzarmi dal mio letto.

Ricordo che per un po' ero infuriata anche lui, poiché colui che mi aveva ferita profondamente era un suo amico, tuttavia giorno dopo giorno ha lottato con tutto se stesso per riottenere la mia fiducia nei suoi confronti e, risata dopo risata, lacrima dopo lacrima, l'ho perdonato.

Perché la verità è che non riesco a fare a meno di lui, abbiamo vissuto così tante pazzie e momenti importanti insieme che non posso concepire una vita senza lui al mio fianco.

Sono di fronte l'enorme specchio dello spogliatoio delle ragazze, dovrei prepararmi per lo spettacolo pre-partita che daremo inizio noi cheerleader insieme alla banda del college e la mascotte, tuttavia quando noto il sorriso sulle mie labbra, causato dai miei pensieri incentrati su Blake, di colpo vengo assalita da un'ondata di panico.

La medesima che ho provato quest'oggi in spiaggia, quando le mie mani lo sfioravano come l'avevano sempre sfiorato ma inspiegabilmente i miei occhi si sono soffermati a fissarlo con un'intensità che ha spiazzato perfino me. E' stato come se lo stavo guardando per la prima volta, come se non l'avessi mai visto o conosciuto.

Però è stato solo un istante fugace, nel quale mi è sembrato di percepire una luce diversa nelle sue iridi azzurre, tuttavia ciò che è ho visto è solo una mia impressione, poiché entrambi eravamo sovraccarichi di eccitazione causata dalla partita e l'inizio del campionato.

E' assurdo perfino che io continui a rimuginare su questo dettaglio così futile e senza senso.

«Sei nel nostro stesso mondo?»

Colta dalla sorpresa mi volto verso Cheryl spalancando i miei occhi, totalmente avvolti dal panico, la mia amica mi fissa divertita mentre io arrossisco intimorita dall'insulso e banale pensiero che possa aver ascoltato i miei pensieri.

«Mi guardi come se ti avessi appena beccata a fare qualcosa di bizzarro o illegale»

Non perde tempo a sottolineare Cheryl che, ridacchiando, mi porge la divisa che avevo lasciato vicino al mio armadietto.

«A cosa pensavi? O meglio a chi?» Mi domanda, stampando sul suo viso di porcellana un sorriso malizioso, il quale contraddice i suoi tratti delicati e angelici.

«Alla partita» Rispondo di getto e senza guardarla negli occhi.

Charyl è l'unica vera amica che io abbia mai avuto, al liceo le poche ragazze con cui uscivo e frequentavano finivano con l'innamorarsi di Blake e, per ragioni che tutt'ora ignoro, finivano con il detestarmi o essere invidiose marce di me e del mio rapporto con il mio migliore amico.

Al college la situazione non è cambiata di molto, tuttavia ho avuto la fortuna di conoscere Charyl a cui non piacciano gli atleti bensì le ragazze intellettuali. Una categoria ben diversa da quella di Blake, il quale durante i test di matematica ha sempre copiato, non da me, poiché anch'io avevo enormi difficoltà in quella materia.