In questi ultimi dieci anni ero riuscito a convincermi che mio padre, Leonar Wood, fosse riuscito grazie alla sua nuova famiglia a diventare un uomo migliore. L'avevo perfino perdonato per aver abbondato me e mia madre, poiché ero convito che sarebbe stato più felice e forse un padre migliore se avesse fatto ciò che desiderava.
È così è stato, almeno in questi ultimi dieci anni. Sentir piangere il mio fratellino dall'altro capo del telefono mi ha sconvolto, tanto che non ho più alcuna voglia di giocare la partita d'inizio anno questa sera.
«Qualcosa turba il capitano?»
Mi volto con lieve sorpresa verso Harriet, la cheerleder più taciturna e meno vanitosa che abbia mai conosciuto, ed io sono un vero intenditore di cheerleader.
«Niente che non può essere risolto» Le rispondo un po' schivo, evitando di parlare dei miei problemi a qualcuno che fa parte della cerchia degli sportivi. La squadra è unita, ma non abbastanza da potermi fidare ciecamente di loro.
I miei compagni di squadra sbavano sulla mia maglia da capitano e gli basterebbe conoscere almeno un mio punto debole per riuscire a strapparmi via l'unica soddisfazione della mia vita. Ho lottato a lungo per potermi permettere una borsa di studio in questo college, non permetterò a nessuno di ostacolarmi.
«Dicono che sei un donnaiolo con un grande ego, per me si sbagliano» Dice continuando a conversare con me, mentre con lo sguardo cerco la mia Susie.
«Questa sera andrai solo alla festa d'inizio campionato?» Mi domanda, sperando che le chieda di venire insieme a me.
Harriet è decisamente una ragazza carina e poco sfacciata, è diversa dalla altre tuttavia a me non interessa e, proprio perché è più ingenua, non ho intenzione di approfittarmi di lei illudendola con false promesse.
«Andrò, come da tradizione, insieme a Clary» Rispondo vedendo nascere nei suoi occhi una forte delusione.
«Credevo che voi due...»
«Non è la mia ragazza, ma tutti si aspettano che il capitano della squadra di football e la capo cheerleader entrino insieme alla festa» Puntualizzo, rendendole meno amaro il mio rifiuto nei suoi confronti.
«Ora vado ad allenarmi. Ci si vede in giro» La saluto, dirigendomi di fretta in direzione della mia squadra che ha ripreso l'allenamento.
Il coach crede molto in me, infatti mi ha assicurato che durante l'anno chiamerà un talent-scout per mostragli le mie capacità. Mi eccita la sola idea di poter giocare in una squadra professionista.
«Placca Tom, Blake» Mi ordina il coach, indicandomi il mio compagno.
Non andiamo d'accordo da molto tempo ormai, però quando si tratta della squadra cerchiamo di accostare i nostri dissapori per il bene dei nostri compagni.
«Chiederò a Clary di venire con me questa sera» Afferma subdolamente mentre provo a placcarlo. Sa che la mia migliore amica è il mio punto debole, per questo fa leva su di lei per farmi cedere.
«Non ci contare» Replico aumentando la mia forza contro di lui, riuscendo a placcarlo.
«Ottimo lavoro Blake!» Si congratula con me il coach, stringendomi la mano sotto lo sguardo rancoroso di Tom.
Quel viscido ha provato a indebolirmi credendo di usare Clary come mio punto debole, non ha compreso che lei in realtà è sempre stata la mia forza.
Sono il ragazzo che sono soltanto perché in tutti questi anni mi è stata vicina.
È stata lei a spingermi a perdonare mio padre consigliandomi di non sprecare un rapporto così importante per un errore. Aveva ragione, soltanto che quell'uomo non è mai cambiato veramente ed ora sta ferendo mio fratello, il quale potrebbe ritrovarsi da solo.
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All my life ~ (Da tutta una vita)
أدب المراهقينNon c'è nulla che Clary e Blake non abbiano condiviso insieme, dalla separazione dei genitori di quest'ultimo al tanto atteso diploma del liceo. Ora vivono gli anni d'oro del college, entrambi iscritti alla Santa's Barbara University State, cercano...