Non c'è nulla che Clary e Blake non abbiano condiviso insieme, dalla separazione dei genitori di quest'ultimo al tanto atteso diploma del liceo. Ora vivono gli anni d'oro del college, entrambi iscritti alla Santa's Barbara University State, cercano...
«Mi hai espressamente chiesto di starti lontana, ed è quello che sto cercando di fare, però mi è impossibile non pensarti, mi è impossibile non perdermi nei ricordi. Tu sei ovunque Susie, non posso cancellare la mia intera vita e neanche tu puoi. Questa mattina guardando le nostre vecchie foto insieme, dei nostri viaggi, dei nostri momenti banali e quelli importanti, ho capito una cosa, ovvero che io e te non siamo fatti per stare lontani, e non lo dico tanto per dire, lo dico perché mentre osservavo attentamente quelle foto ho compreso che quei sorrisi impressi nei nostri volti non sono mai stati lì per caso, o perché qualcosa ci faceva ridere...Noi insieme eravamo felici. Sì, forse abbiamo rovinato tutto, oppure possiamo ancora salvarci. E per quanto contorto e faticoso sarà ricominciare tutto da capo, io non ho intenzione di tirarmi indietro, non questa volta, non con te. Non dimenticare chi siamo stati, non dimenticare le nostre promesse sincere e non dimenticare me. Lo so, ho commesso fin troppi errori, alcuni imperdonabili, ma quello che sto cerando di dirti è che sono disposto a vendere perfino la mia anima pur di riaverti nella mia vita. Perdonami se puoi e se non ci riesci, allora riguarda le nostre foto, perché esse raccontano non solo la nostra storia, ma anche quanto bene ci siamo voluti»
Rimango con lo sguardo fisso sullo schermo del mio cellulare, continuo a rileggere il messaggio percependo lo stesso brivido di quando l'ho letto la prima volta, qualche minuto fa.
Non pensavo che Blake potesse scrivermi un messaggio del genere, eppure credevo di conoscerlo come le mie tasche. Per la prima volta da quando ci conosciamo mi ha completamente lasciata senza fiato, del tutto annichilita.
Abbozzo un sorriso non appena inonda la nostra chat di foto, le nostre, quelle nelle quali eravamo soltanto due amici felici che giocavano a fare i sciocchi.
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«Questo era un video del tuo undicesimo compleanno, ricordi? Ti regalai il tuo primo cellulare, in modo che potessimo sentirci anche quando saremmo stati lontani»
Porto una mano davanti la bocca, trattenendomi dal commuovermi. Sono all'interno degli spogliatoi e tra mezz'ora inizierà la partita e a causa di tutta quest'emozione le mie gambe tremano e non riesco a muovere neanche un passo verso il campo.
Il mio telefono riceve un'altra notifica, è sempre Blake.
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