CAPITOLO 1

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In lontananza sento la fottuta sveglia che strilla incessantemente, la spengo buttandola dall'altra parte del letto, senza alcun risultato.

Sono costretta ad alzarmi, perché come se non bastasse la sveglia, si ci mette mi madre ad urlare come al solito, perforandomi i timpani già alle sette del mattino!

Hanno la stessa fottuta voce stridula, mi ricorda la mia coscienza, riferendosi a mia madre, mentre sono alle prese per spegnere la sveglia che ancora sta strillando.

Scendo al piano di sotto, inciampando più volte su scatole e scatoloni sparsi per le scale, e arrivo finalmente sana e salva in cucina.

Do il buongiorno a mia madre e prendo la tazza di caffè, zuccherato al massimo come sempre!

Subito dopo salgo e vado in bagno per vestirmi e truccarmi un pò.

Per il mio primo giorno nel nuovo college di Londra vorrei essere almeno un minimo presentabile.

Prendo al volo dal mio nuovo armadio bianco, un paio di jeans scuri, aderenti come sempre, e una maglia azzurra, infilando nei miei piedini delle superga dello stesso colore.

Vado verso il bagno e mi lavo il viso, poi aggiusto i capelli in una alta coda, e segno una leggera riga di eyeliner nero sulla palpebra e un filo di mascara.

dopo essermi guardata l'ultima volta allo specchio del lungo corridoio, prendo la borsa saluto mia madre ed esco di casa.

Cammino per il marciapiede e frugo nella mia borsa alla ricerca dei miei auricolari bianchi; per quanto ho sentito dire da mio zio Jack, il college dista circa dieci minuti dalla nostra nuova casa, quindi dovrei arrivare li per le otto, penso tra me.

Cattura la mia attenzione l'enorme insegna 'Birkbeck College' meravigliandomi di essere arrivata così velocemente, la rileggo per essere sicura ed entro nell'enorme atrio dinanzi a me.

Centinaia di ragazzi passeggiano nel cortile, e io mi guardo intorno in cerca di un viso familiare.

Cosa ti aspettavi a Londra, mi ricorda la mia coscienza presuntuosa.

La mia attenzione e quella di tutti viene catturata da un ragazzo abbastanza alto, magro, con molti tatuaggi sulle braccia, che è a cavalcioni su un altro ragazzo, incapace di difendersi.

La mia irritabilità viene accentuata dai cori che urlano il suo nome 'Styles! Styles!'

In questo momento mi viene voglia di andar li e mollargli uno schiaffo ben potente su quella faccia di cazzo che si ritrova! Ho sempre odiato la sopraffazione sui più deboli, è troppo facile e tropo scontato.

'Le cose facile sono la conquista dei falliti' Continua a sbraitare la mia coscienza.

Distolgo lo sguardo e cerco di controllare il mio temperamento, così mi accendo una sigaretta e rimetto gli auricolari, in attesa di entrare a lezione!

Inizio a canticchiare a bassa voce un brano dei 'The Fray', quando mi sento scuotere il braccio.

Mi giro velocemente e inizio a riagitarmi alla vista del bullo che ho insultato fin ora.

- Mi dai da accendere?- dice con tono rude e il fiatone ancora presente nel suo petto, portandosi una sigaretta alle labbra carnose.

Non posso evitare di arrossire per il commento appena fatto nella mia testa, e noto il suo piercing al labbro inferiore.

-Tieni- dico freddamente porgendogli l'accendino verde come i suoi occhi.

Dopo aver accesso me lo riporge, lo prendo senza degnarlo di uno sguardo e faccio per riagirarmi, quando mi riprende il braccio e mi chiede:

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