CAPITOLO 13

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*HARRY POV'S*

Mi trovo davanti questa stupida troia che fotte con la bocca il mio cazzo, ma niente mi dissolve dal pensare a Kate.

Mi dispiace tanto averla lasciata li, magari avrebbe voluto più attenzioni dato la sua prima volta.Non ho mai fatto sesso con una ragazza vergine.

Sono scappato da quella stanza terrorizzato dalle emozioni che stavo provando.

Non mi è mai capitato nulla di simile.

Non ho mai accarezzato una ragazza mente la scopavo, anzi evitavo di toccarle con le mani, non mi sono mai preoccupato di farle del male mentre le fottevo.Non mi sono mai sentito così rilassato, così in paradiso dopo aver raggiunto l'apice del piacere come con lei questa sera.

Chissà dove sarà adesso.

Spingo via la ragazza, non in grado di avere un orgasmo se non con lei, e mi alzo i pantaloni incamminadomi fuori dalla festa, sentendo pronunciare il mio nome dalla troia che succhiava il mio cazzo fino a due secondi fa.

Chissà dove sarà adesso, spero non stia camminando da sola per strada a quest'ora della notte; con quel vestitino addosso anche un cane la violenterebbe.

Mi vibra il cellulare e vedo che è Liam. Che cazzo vuole adesso? Decido di non rispondere ma poi lo riprendo -Dimmi-dico alzando gli occhi al cielo.

-Harry Kat.. vieni in ospedale. - dice farneticando velocemente.

Kate? Ospedale?

Se le è successo qualcosa potrei morire.

Non ho il tempo di chiedere spiegazioni che riattacca.

Fottiti.

Prendo velocemente le chiavi della mia auto dalla tasca e entro velocemente un macchina. Metto in moto e parto, correndo il più veloce possibile, mentre l'ansia mi assale.

Finalmente arrivo, salto giù dall'auto e mi dirigo verso l'ospedale.

Odio essere qui. Odio essere qui per Kate.

Avrei voluto essere con lei in un altro posto invece sono qui.

Chiedo all'infermiera di turno in quale stanza si trova Kate.

-Signore è in prognosi riservata, non posso farla entrare-dice l'anziana signora scuotendo il capo.

-Io devo fottutamente vederla, mi faccia entrare da lei, la prego- dico accorgendomi di aver appena pregato una persona.Di solito non ne ho mai avuto bisogno.Ho sempre ottenuto ciò che volevo semplicemente minacciando con lo sguardo,ma questa volta non funziona.

-Non posso signore mi dispiace, il mio compito è avvisarla e impedire di entrare- dice guardandomi.

-Lei crede che possa davvero impedirmi di entrare?Mi sta solo facendo perdere tempo, o mi indica la stanza, o sarò costretto a buttare giù tutte le porte di questo fottuto ospedale finché non la trovo-dico battendo un pugno sul marmo scuro del bancone.

-Ala nord Stanza numero 13- dice abbattuta.

-Non mi causi guai la prego-dice mentre vado via, correndo per i corridoi.

Numero 10, numero 12, numero 13.

Ecco la stanza.Vedo Liam appoggiato al muro mentre fissa il tetto.

-Cosa cazzo le è successo?-

-L'hanno investita. Ora è in coma. -

In coma?

-Quando si risveglia?!-

-Harry non lo so mi dispiace. Ero con Samantha quando mi arriva una sua chiamata, rispondo ma sento solo il rumore di un auto che frena velocemente e poi dopo pochi minuti il rumore di un ambulanza. Non hanno nemmeno avvisato i genitori ancora- dice passandosi una mano tra i capelli.

Abbasso la maniglia -Non puoi entrare Harry- sento sussurrare Liam me mentre entro nella stanza.

Io posso cazzone.

Vedo Kate sdraiata sul lettino, con i sondini nel naso e una flebo nel braccio..

Sento il rumore della macchina che tiene sotto controllo i suoi battiti e mi avvicino a lei, prendendo una sedia e sedendomi di fianco.

Sembra un angelo, tranne per quel livido nero che ha sulla fronte.

Le accarezzo dolcemente la mano cercando di percepire qualche suo riflesso, ma niente.

Non riesco a credere che sia così, e se non si risveglia? Come farò senza di lei?

Sento la porta che si apre e vedo due medici entrare con una cartellina in mano.

-Lei non può stare qui! Chi la fatta entrare? Anne venga subito q..-

-Sono entrato da solo dottore, mi perdoni ma volevo vederla.- dico alzandomi ma senza lasciare la mano di Kate.

-Lei è un familiare? -mi chiede guardando i miei piercing e i tatuaggi.

-Sono il suo ragazzo- dico emozionato dall'aggettivo appena attribuito.

-Bene, mi dispiace ma deve uscire da qui. La ragazza ha bisogno di riposo. -

-Si risveglierá?- chiedo ansioso.

-Ha subito un duro colpo alle gambe ed ha sbattuto la testa. Dovremmo fare degli accertamenti, per ora non posso garantirle niente. - mi dice guardando la sua cartellina.

Sto ancora tenendo la mano a Kate e lasciarla è un trauma.

-Mi dispiace ma deve andare signore- dice l'altro medico indicandomi la porta.

Lascio un bacio leggero sulle labbra di Kate e le lascio la mano, andando via.

Quella macchina inzia a suonare più forte, capendo che i suoi battiti stanno rallentan..

-Signore aspetti, le riprenda la mano- dice il medico allarmandosi.

Mi volto e vado verso lei riprendendole la mano.La macchina ricomincia a suonare come prima, ciò significa che il battito ora è stabile.

-Ha bisogno del suo contatto, provi a lasciarla di nuovo- dice indicando la mia mano.

Dopo questo gesto la macchina ricomincia a suonare più forte, accutendola riportando la mia mano sulla sua.

-È disposto a dormire qui signore?-mi chiede dopo aver sussurrato qualcosa con l'altro medico.

-Si certo.- dico velocemente.

-È strano,non da alcun segno, ma a contatto con lei, sembri calmarsi. -dice guardando la macchina.

-Ha bisogno di lei signore, non la lasci.

- dice uscendo. -Passeremo tra poco, se ha bisogno di qualcosa o c'è qualche urgenza non si disturbi a chiamarci- dice chiudendo la porta alle sue spalle.

'Ha bisogno di lei. Non la lasci. '

No. Mai.

UnconditionallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora