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*per chi non ha voglia di rileggersi le ultime righe del capitolo 86*
<<Alle 19 nella mia camera!>> gli comunico agitato, per poi andarmene. E il moro sta ancora fermo a cercare di capire perché mi sia fatto prendere dal panico.
Ciò che ho detto era professionale? No.
Era tranquillo? No.
Era sensato? NO!
E allora come mi è saltato in mente di dirgli una cosa del genere?! Cosa penserà di me ora che gli ho chiesto di VENIRE da ME nelle MIE STANZE, e per di più nelle ore serali!? Ma ormai è fatta, alle 19 sarà da me e io detesto disdire gli "appuntamenti". Devo solo aspettare e stare tranquillo.
Ma perché sono così agitato? È solo un ragazzino, che mi importa di lui? Niente! Giusto?

*Ok ora inizia il capitolo vero e proprio*

Alle 18 e 45 sono seduto sul divano del mio soggiorno e sto aspettando Potter. Ho deciso che lavoreremo sulla scrivania nel mio ufficio vicino alla mia camera da letto.
Quando sono le 19 meno 5 sento un rumore provenire dalla porta. La apro e ci trovo il Grifondoro moro, faccia a terra.
"Oddio che carino" penso subito per poi riscuotermi.

<<Ehm... sono caduto>> mormora Harry, rialzandosi imbarazzato. Io non batto ciglio e lo faccio entrare.
<<Sì, avevo notato>> rispondo freddamente.
Quando ci sediamo è ancora rosso in viso, perché è cosi imbarazzato? Quanto è carino.

Non è la prima volta che uno studente entra nelle mie stanze, ma questa volta non riesco a mantenere la calma e continuo a sbattere ripetutamente le palpebre e a battere di continuo il piede a terra.

<<Allora, cosa vuoi approfondire?>> chiedo a Harry, che si riscuote dal fissare la stanza; cosa ci sarà di speciale nell' arredamento da palazzo regale e serpentesco? Alle mie parole arrossisce di nuovo e prima di rispondermi abbassa lo sguardo arrossendo di nuovo. Ma a che cavolo starà pensando?!
<<Ho imparato tutto quanto fino al programma del quinto anno, per il sesto e il settimo anno ho avuto alcuni problemi>>
Alcuni problemi? Ma se non sapeva mai un emerit... ugh, vabbè. E alcuni problemi siano.
<<Ok, comimciamo da lì>> dico, e iniziamo a studiare.

*circa quattro ore dopo*

<<Potter stai leggendo di nuovo la stessa riga>> dico mezzo addormentato al Grifondoro.
<<Ah mi scusi. Non sarebbe meglio fermarci per oggi?>> chiede lui trattenendo uno sbadiglio. Annuisco e mi alzo dal tavolo, stiracchiandomi.
Potter sarebbe stato davvero bravo in Pozioni durante questi sette anni se soltanto si fosse applicato come fa ora.

<<Posso tornare domani alla stessa ora?>> mi domanda timidamemte Harry. In effetti non abbiamo finito e servirebbero soltanto un paio d'ore per finire.
<<Sii puntuale>> dico semplicemente.

Sto davvero morendo di sonno e guardando l'orologio mi accorgo che sono le undici di sera passate.
Prima di tornare al dormitorio, il moro mi chiede di andare un'attimo in bagno.
"Ma non puoi andare nel tuo di bagno?" penso, ma mi convinco che per questa sera sono stato già abbastanza insopportabile.

Stando con Harry per quattro ore di fila è come se il nostro rapporto alunno-professore (oqualunque cosa sia) si fosse rafforzato: ora so com'è quando è stanco, so che non è un completo idiota nella mia materia e che arrossisce ogni volta che ci guardiamo accidentalmente negli occhi. Ma perché?

*ride nervosamemte* non è possibile che non aggiorno da un mese. No, non ha proprio senso.

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