Capitolo 10

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Adrien osservò come spaventato l'uomo che aveva davanti il quale si alzò dalla sedia dove aveva aspettato il figlio; Agreste si avvicinò a lui, guardandolo negli occhi e socchiudendoli appena.
«Dove sei stato fino ad ora? Ti sembra orario per tornare a casa?» il signor Agreste appariva apatico come non mai e la sua voce atona quasi fece gelare il sangue nelle vene del biondino.
Davvero quello era suo padre?
Non riusciva davvero a crederci certe volte; cercò di pensare ad una scusa plausibile ma non gli venne in mente nulla ed era anche distratto tra l'altro.
«Domani l'agente Laurentis sarà qui presto e spero per lei che non mi deluda come ha fatto oggi»
«Spen-l'agente Laurentis ha avuto impegni urgenti e per questo non è passata; mi ha chiamato appena ne ha avuta l'occasione»
Il suo cuore batteva all'impazzata Emma gli occhi del padre fissi su di lui lo facevano sentire a disagio come non mai; l'ultima volta che aveva osato intralciare il suo cammino gli fu vietato letteralmente di vivere.
«Voglio sapere dove sei stato» affermò serio, facendo sgranare gli occhi al giovane; cosa avrebbe potuto dire al padre?
«Ero con Nino»
«A quanto pare la signorina Laurentis vuole essere licenziata»
«Eravamo con lei» Adrien decise di mentire, facendo inarcare un sopracciglio al suo interlocutore.
«Non avevi detto che era occupata?» chiese con fare indagatorio, avvicinandosi a lui.
«Si ma appena si è liberata da quell'impegno urgente è venuta insieme a me e Nino; ci ha tenuti d'occhio tutto il tempo»
Odiava mentire, soprattutto a suo padre ma in quel momento non sapeva che fare; non voleva che lo separasse da Spencer, anche perché avrebbe significato allontanarsi da lei come Adrien e vederla solo come Chat Noir.
Parve rilassarsi notando suo padre annuire ma si irrigidì quando lo vide prendere il telefono.
«Chi stai chiamando?» pregò con tutto se stesso che non stesse chiamando la ragazza.
«Sto chiamando Spencer.»
«Ma starà dormendo a quest'ora» il suo tentativo di farlo desistere gli procurarono solo un ghigno.
«Non è rimasta tutto il tempo con te e Nino?»
Adrien decise di lasciar perdere così da non infierire; intanto l'uomo che aveva di fronte si era portato il cellulare all'orecchio, puntando gli occhi in quelli del figlio mentre parlava.
«Buonasera, signorina Laurentis; mi spiega come mai mio figlio è appena tornato a casa? Mi aveva detto che sarebbe stata lei ad occuparsi di lui. Devo dubitare della vostra serietà?»
Spencer sgranò gli occhi a quelle parole, pensando che era davvero nei guai; improvvisamente le arrivò un messaggio sul cellulare e riuscì ad accorgersene solo perché aveva la vibrazione.
Sei stata con me e Nino tutto il tempo
Abbiamo mangiato fuori
Abbiamo fatto tardi
Mi hai appena accompagnato
Non era un numero che aveva ma ipotizzò si trattasse di Adrien; sospirò e decise di fare esattamente in quel modo.
«Mi dispiace averlo accompagnato tardi, Signor Agreste; siamo stati a cena fuori insieme e non ci siamo resi conto che il tempo è letteralmente volato. Cercherò di fare più attenzione la prossima volta.»
A quello seguirono alcuni attimi di silenzio prima che qualcuno rispondesse dall'altra parte; aveva addirittura pensato che avesse attaccato.
«Veda di essere puntuale domani»
E con quelle parole la linea cadde; la ragazza sbuffo e si lasciò letteralmente cadere sul letto dopo aver posato il cordless.
Aveva dimenticato quel piccolo dettaglio biondo che in quel momento aveva osservato il padre sospirare e posare il cellulare.
«La prossima volta non fare così tardi. Buonanotte»
E con quello andò via lentamente, richiudendosi la porta alle spalle; Adrien non capiva come mai Spencer avesse mentito, così decise di contattarla ma notò la mancanza del telefono.
Pochi attimi dopo, Plagg glielo fece cadere sul letto con uno sbuffo, guardando esasperato il suo amico.
«Vedi di fare più attenzione; non posso coprirti quando vai a divertirti con la tua fanciulla»
«Mi hai appena salvato da un destino crudele Plagg, te ne rendi conto?»
L'altro ridacchiò felice, avvicinandosi al frigobar che si era procurato Adrien per la camera, prendendo del Camembert e gustandocelo con calma; quella sera la fortuna ed un tenero Kwami avevano baciato quel biondino che con un sorriso sornione si lasciò cadere sul letto.
Stava quasi per appisolarsi quando arrivò un messaggio; aprì lentamente gli occhi e guardò lo schermo illuminato dove regnava la sua foto con la madre e li sgranò notando il messaggio appena arrivato.

Sciogli i tuoi capelli, principessa|Chat NoirDove le storie prendono vita. Scoprilo ora