Capitolo 14

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Erano passati alcuni mesi da quando si era decisa a confessare quei sentimenti ad Adrien; il loro legame era sempre più stretto e non passava giorno in cui non uscissero insieme o passassero del tempo.

Certo, erano oramai più che amici ma Spencer ancora non si sentiva pronta di iniziare ufficialmente una relazione; si sentivano, parlavano di qualsiasi cosa senza farsi problemi, si organizzavano spesso per passare del tempo insieme ma c'era qualcosa che frenava la ragazza, come se dovesse capitare qualcosa da un momento all'altro. Adrien lo sentiva e ne percepiva la forte ed intensa preoccupazione, non riusciva a capire di cosa si trattasse, anche perchè ogni qualvolta cercava di incalzare quel discorso, esso veniva troncato o lasciato in sospeso, mostrando tutte le intenzioni di evitarlo; la cosa non tranquillizzava il biondino che invece aveva deciso di parlare con suo padre, consapevole che si comportava in modo strano da quando aveva parlato con lui.

Si era fatto coraggio ed era nel suo studio, in piedi con le spalle alla porta mentre Gabriel Agreste era in piedi, di fronte a lui a pochi passi; continuava a squadrarlo da capo a piedi come se volesse scavare nel profondo della sua anima e solo dopo interminabili secondi di silenzio parlò.

«Dimmi, Adrien»

«Di cosa ti ha parlato Spencer quel giorno? Da allora si comporta in modo strano e spero che tu non abbia detto qualcosa che potesse minare il nostro rapporto io-» venne interrotto nel bel mezzo del discorso da un gesto rapido del padre, che parve quasi piccato da quelle parole.

«Tu credi davvero che io possa fare una cosa del genere a mio figlio? E comunque no, abbiamo soltanto parlato della sua vita e mi ha parlato dei suoi sentimenti per te; nulla di più.»

Eppure il biondino non era sicuro di nulla, troppo preso dal perchè quella che reputava la sua quasi ragazza si comportava ogni giorno come se fosse l'ultimo giorno insieme; con un lieve saluto lasciò il padre per tornare nella sua stanza pronto per la sua esercitazione al piano. Da quando Spencer gli aveva confessato di amare quando suonava lo faceva più volentieri e spesso, in particolare quando erano insieme; in particolare si esercitava su una canzone, la canzone che sperava andasse ad incorniciare il "si" sincero di lei alla sua proposta e le dita continuarono ad accarezzare quei tasti con leggerezza, lasciando che quella romantica e dolce melodia risuonasse fra quelle mura.

Spencer intanto era a casa sua, con le mani tra i capelli ed un'espressione preoccupata sul viso; Knuckles le aveva risposto da poco e da ore fissava lo schermo del cellulare, non sapendo come comportarsi.

[Knuckles - 15.05] Ace Of Spades l'ha scoperto; saremo a Parigi domani. Ti avevo detto di fare attenzione alle parole, Angel Face.

Suo padre aveva scoperto ogni sua singola carta, ogni singolo pensiero e tutto ciò che aveva in mente di fare; inutile dire quanto avesse preso male la situazione e quanto fosse arrabbiato oltre che deluso dalla sua adorata figliola in cui aveva riposto non poca fiducia. Lui aveva scelto quel nome, Ace Of Spades in quanto calcolatore e gelido, quel classico tipo di persona che prima di compiere una determinata azione aveva già studiato ogni singola mossa, valutato ogni conseguenza o prezzo da pagare messi a confronto con i propri guadagni.

Spencer non era completamente identica a suo padre, aveva i suoi modi di fare, le sue ragioni ed il suo carattere; aveva un visetto angelico a cui nessuno avrebbe mai fatto del male o da cui mai si sarebbero aspettati una pistola puntata alla tempia ma il tutto era tradito dal suo carattere completamente fuori di testa, irritante a tratti, irascibile e mille altri difetti. Ma lei aveva anche dei pregi, in particolare, sapeva amare seppur molto nel profondo del suo cuore, molto in fondo; quel biondo aveva sfondato ogni muro che si era innalzata attorno ma in quel momento, pensava a quanto avesse sbagliato. In quel momento avrebbe pagato oro pur di riavere quelle mura solide ed alte attorno a se, come fossero una protezione extra per tutto ciò che la circondava; era terrorizzata dal suo stesso padre, l'uomo che le aveva dato delle forti basi morali ed aveva fatto di tutto per farle conoscere le caratteristiche fondamentali per essere una persona degna di nomea e rispetto non soltanto per temerarietà.

Sciogli i tuoi capelli, principessa|Chat NoirDove le storie prendono vita. Scoprilo ora