Polizia.

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"Prendimi da bere".
"Ma sei scema?Hai bevuto troppo dai!".
Spinsi via la mia amica Emma,"Tasci!".
Andai verso il bancone per prendermi un altro cocktail,"Dammi uno shottino",il barman mi sorrise, credo,vedevo un po' sfocato, avevo bevuto tutta la notte,ormai erano le 2 del mattino ero andata a bere con i miei migliori amici e si sa che l'alcool attira altro alcool.

"Yuuuu",urlai uscendo dal locale seguita dai miei amici,ero messa male,come sempre,Mike mi prese per mano ed iniziammo a ballare,"Balla bella!!".
Scoppiai a ridere,"Ragazzi sono le 4 del mattino,che urlate!?".
Disse Jack che camminava a braccetto con Emma, l'unica sobria,"Ha ragione lui",me ne fregai di quello che dissero e non appena vidi una sbarra appoggiata al muro di un condominio la presi e iniziai a maneggiarla come una mazza da baseball,"Uhuh fai l'aggressiva?".
Mi chiese Mike ridendo,"Bad Girl",presi la mira e colpii una macchina a caso,"JAZ!MA SEI IMPAZZITA!?!".
L'allarme dell'auto iniziò a suonare sotto le nostre risate e le urla di Emma,ma anche sotto le sirene della polizia...

"Secondo voi è morta?".
"Taci Mike!Sta solo dormendo".
"Heyy Jaz bella!".
La testa mi girava,il mio corpo era pesante e in bocca avevo un mix di alcool micidiale e avevo freddo.
Aprí gli occhi,"Do-dove cazzo sono?".
Mi alzai e sentii qualcosa ai polsi, guardai,delle manette,"Uh...",avevo fatto sesso con qualche sbirro!?!
"Siamo in carcere bella",era la voce di Jack,guardai davanti a me, c'erano delle sbarre e nelle celle davanti a me c'erano i miei amici,"Perché sono l'unica con le manette?".
Chiesi cercando di toglierle,"Perché hai aggredito un poliziotto",mi rispose Mike,"L'ho fatta grossa eh?".
Dissi ridendo,"Non c'è nulla da ridere testina!".Mi rimproveró Emma,"Jaz siamo qua per colpa tua eh",sbuffai,"Grazie a mio padre usciremo da qui tranquillamente",le mandai un bacio.

Dopo un'ora eravamo liberi per le strade di New York,"Non credi che tuo padre sia stanco di doverti salvare quasi ogni sera?".
Domandò Jack,mi limitai a fare spalline quando un'auto nera si fermò accanto a noi,"Signorina Jaz, venga è ora di tornare a casa",sbuffai, era Lucas,il mio autista,"Volete un passaggio ragazzi?".
Chiese ai miei amici i quali decisero di tornare a casa con le loro gambe, così ci salutammo e Lucas mi portò a casa.
Abitavo in un residence di lusso, dopotutto ero figlia di un noto architetto e di una stilista di moda,non mi annoiavo mai grazie ai soldi di papino,la mia vita era una montagna russa...a me piaceva...
"Jaz porta il tuo sedere qua in salotto!".
Ecco che mio padre si mise ad urlare,grattandomi l'occhio andai in salotto,solita scena,mia madre seduta sul divano e mio padre in piedi e davanti a loro c'era la sedia dove dovevo sedermi per ascoltare le loro urla e le loro lamentele sul mio comportamento e sul mio stile di vita,etc...
"Io e tuo padre abbiamo preso una decisione",guardai mia madre,"Mandarmi in un centro di recupero dove vanno i tossici e gli alcolisti?Pff,non durerei un'ora là dentro",dissi ridendo,"Lo sappiamo, infatti abbiamo preso un'altra decisione",guardai entrambi curiosa,"Abbiamo trovato una persona per te","Papà...lo sai perfettamente che uno strizza cervello non serve a nulla.Abbiamo finito?Vorrei farmi un sonnellino di almeno cinque ore",mio padre mi sorrise,"Non si tratta di uno psicologo,ma bensì del tuo futuro marito".
MARITO.
Spalancai gli occhi.
"COSA!?!".

Mi tocca tenerti a vita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora