Mi tocca tenerti a vita.

Sempre tu.

"Dovresti andarci piano".
"Emma ha ragione".
"Emma...Jack...",guardai i miei amici chiudendo la bottiglia di vodka,eravamo quasi arrivati a casa di un tale,non ricordo nemmeno il nome,so solo che aveva casa libera,"...vi ringrazio per preoccuparvi per me ma...",un braccio mi afferrò per la vita,"Ma di lei me ne occupo io",la sua voce e l'odore delle sie sigarette preferite,erano inconfondibili,"LOUIS!".
I tre si salutarono,anche Emma e Jack non vedevano Louis da tre anni.
La festa era per poche persone,ci saranno state si e no una trentina di persone,"Guarda qua",Louis mi fece dondolare davanti gli occhi una bustina di coca,sorrisi e lui mi diede un bacio sulla guancia,"Andiamo".
Mi portò in bagno,chiudemmo la porta e iniziammo a sfinnarla,"Sei bellissima",mi strofinai il naso,"E tu sei un idiota",mi accesi una sigaretta e uscimmo dal bagno.
Non era cambiato.
Il solito ragazzo,quello col sorriso perfetto,il figlio perfetto, l'amico di tutti e il fidanzato che vorrebbero tutte.
Ma in realtà era come me...
Un demone pronto a distruggere tutto ciò che tocca,lasciando dietro di sé una scia di disastro...
Mi fermai e lo guardai.
Ci eravamo amati,le prime esperienze le avevo fatte con lui,quelle a livello sessuale e quelle a livello di droghe.
Emma.
Jack.
Io e Louis eravamo un bel gruppo.
La prima volta che finì in carcere,per 24 ore,fu con loro...
Un giorno,i suoi genitori decisero di mandarlo a Londra a studiare.
Non ci disse nulla, lasciò una lettera ad ognuno di noi,quando arrivai in aeroporto era troppo tardi,lo vidi andare via...
Mi lasciò sola.
Mi aveva promesso di restare per sempre con me.
Non riuscivo a contattarlo,era diventato un fantasma...
Dopo la sua partenza la depressione si presentò alla mia porta, iniziai a lasciarmi andare,passai due mesi in un centro psichiatrico e ne uscì trasformata.
Ero diventata quello che sono ora,una perfetta bomba atomica,pronta ad esplodere prima o poi e questo mi piaceva...