Incendio part.1

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"Ma che cazzo...".
Mi portai la mano sugli occhi,la luce che entrava dalla finestra era fastidiosa,avevo mal di testa e il corpo lo sentivo strano...Quasi stanco ma leggero allo stesso tempo.
"Sempre gentile".
Mi girai e vidi il suo corpo mezzo nudo,coperto solo dal lenzuolo,i suoi capelli neri sparsi sul cuscino,"L'abbiamo fatto",si girò e mi sorrise,"Bimba bella",lo spinsi via,"L'hai usato?".
Mi leccò la guancia,"Io l'ho usato e tu hai usato le pastiglie,erano buone. Ti vizi sempre",mi misi a ridere,
"Louis... Perché sei qua?".
Ci guardammo.
I suoi occhi...
"Perché ti amo ancora".
Sorrisi.
"Ormai la nostra storia è finita tre anni fa, quando sei andato via".
Sospirò.
"Mi hanno costretto".
Mi girai dandogli le spalle,ma poi di chi era questo letto?!
"Lo sai che mi devo sposare".
Mise una mano sul mio fianco nudo.
"Lo sappiamo entrambi che non lo ami. Tu hai amato solo me,ora non ami nemmeno te stessa,Jaz...Sei un fuoco. Nessuno potrà mai domarti o spegnerti".
Mi alzai,mi misi i vestiti,"Ci si vede Louis",mi fece l'occhiolino,"Ti troverò",li mandai un bacio.

Me ne stavo seduta sul marciapiede fuori dalla villa a fumare una sigaretta,"Oh ma quindi siete vivi!".
Dissi ad Emma e Jack vedendoli uscire dal cancello,entrambi indossavano gli occhiali da sole,si misero a ridere,"Che scopata",disse Jack,"Ma tu dov'eri finita?".
Mi chiese Emma tirandomi su,"Ero andata a dormire in garage,andiamo?".

Tornai a casa per le 17,Armie non c'era e noi avevamo già organizzato di andare a far festa dopocena;mi misi a guardare un film in salotto, Louis era tornato oppure sarebbe ripartito fra un paio di giorni?
Tirai un pugno sul cuscino,"Dannazione".
La porta si aprì,"Sei viva",era tornato,"Per tua sfortuna,si".
Si mise a ridere,"Domani mattina hai un appuntamento,tu e tua madre andate a provare l'abito da sposa,parole sue",mi girai per guardarlo,giacca e cravatta,ormai erano una cosa sola,"Non basta un vestito qualsiasi bianco?".
Mi guardò male e sospirò,"Jaz...Non ricominciare".
"Senti Hammer...",mi guardò sospettoso,"Cosa?".
"Dov'è che ci trasferiamo?".
Si mise a ridere,"Lo saprai quando sarà arrivato il momento".
"Simpatico".

Cenammo insieme,"Stasera esci?".
Alzai un sopracciglio mentre masticavo guardandolo male,"Vuoi venire?".
Chiesi acida,"Ho del lavoro da fare. Tieni il cellulare acceso",ma che cavolo voleva da me?!
"Perché adesso fai la parte del padre?!".
Abbassò il bicchiere di vino,"Perché se finisci in ospedale un'altra volta,la tua cara amichetta potrà chiamarmi".
Mi alzai infastidita da tavola,"Non ti chiamerà,me ne starò in ospedale da sola,se succederà".

Mi tocca tenerti a vita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora