SIAMO NOI?

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"Sono io?" mi chiede Elena

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"Sono io?" mi chiede Elena.
"Si, ti piace?"
Alla fine è venuta a farmi compagnia qui in camera; a quanto pare Niklaus non è geloso anche di lei.
Stiamo colorando sul lettone, che ormai è pieno di fogli e matite colorate.
"Sai, prima di venire qui ho incontrato Alek, mi ha detto che dopo se si fosse riuscito a liberare di Nik sarebbe venuto anche lui" dice lei continuando a colorare.
Io ho appena finito il mio disegno così glielo porgo.
"Te lo regalo, così qualunque cosa accada ti ricorderai di me!" Non faccio neanche in tempo ad alzare lo sguardo che mi ritrovo schiacciata sotto lo scricciolo.
"Ti voglio bene" mi dice lei
"Anche io"
Sciogliamo l'abbraccio e mi accorgo che abbiamo finito alcuni colori.
"Len, vado a cercare altri colori, va bene?
Tu aspettami qua torno subito"
Annuisce, ma non sono troppo sicura che mi abbia sentita, era troppo presa dal suo disegno.

Esco dalla camera chiudendomi dietro la porta.
Chissà dove posso trovare dei colori?
Al mio piano c'è solo un altra stanza, non ci sono mai stata perché è sempre chiusa a chiave.
Un giorno Alek me ne aveva parlato, mi aveva detto che sin da quando era piccolo Niklaus si rifugiava lì dentro e non ci faceva entrare nessuno, nemmeno lui.
Mi avvicino alla porta misteriosa e scopro con stupore che è appena accostata.
Colgo l'opportunità per liberarmi dalla curiosità ed entro.
Trovo Niklaus assorto nei suoi pensieri mentre dipinge.
La stanza è piena di quadri appesi o appoggiati a terra e posso dire che sono semplicemente magnifici.
Credo che non mi abbia ancora notata.
Rimango immobile dietro di lui non perdendomi una sua singola pennellata data sulla tela.
Il quadro non è ancora finito ma riesco comunque ad intravederne il senso.
Una donna ed un uomo, lei è seduta per terra con lo sguardo diritto verso il basso ed in mano tiene stretto un pezzo di ceramica bianca che assomiglia ad una maschera, lui è in piedi dietro alla sua esile figura e tiene un polso della ragazza nella sua mano, ha in viso l'altra metà di maschera che sembra essere stata spezzata, nella parte in cui manca la maschera la sua espressione è completamente straziata con l'occhio pieno di lacrime.
I due personaggi ritratti assomigliano in un modo spaventoso a noi due.
Impossibile, noi due ci odiamo.
Ci odiamo?
Lo odio?
Forse odio le sue azioni eppure non riesco ad odiare lui.
Persa nei miei pensieri faccio cadere in avanti un quadro che si trovava per terra.
"Avvicinati" dice calmo ma io non mi muovo da dove sono.
"Avvicinati ho detto!" Dice quasi urlando.
Faccio come mi è stato ordinato.
Ora sono proprio davanti ai suoi occhi.
"Sai mi sono accorto della tua presenza da quando sei entrata..." prende una ciocca di capelli e la sposta dietro al mio orecchio per poi continuare
"...stavo solo aspettando che tu trovassi il coraggio di parlare"
"I-io ero qui solo per prendere..." cerco il primo elemento da disegno che vedo e prendo un tubetto rosso di tempera.
"Questo, si questo!
Poi me ne sarei andata" dico io tentennante.
Lui afferra il polso con il quale tengo il colore e fa in modo che io mi giri di spalle.
"E invece mi sa che prenderai qualcos'altro"
Mi informa lui con voce roca e sensuale all'orecchio mentre con una mano sulla mia pancia fa aderire la  mia schiena contro il suo petto.
Girata di schiena noto un letto di dimensioni modeste nell'angolo della stanza.
"Dovrei punirti per aver curiosato fra le mie cose ma non avere alcun contatto fisico con il tuo corpicino stuzzicante sarebbe una punizione più dolorosa per me che per te."
Detto questo stinge con dolcezza un mio seno con la mano.
Sussulto e gemo leggermente dalla sorpresa: forse piacere?
"Oh Bianca" preme il suo bacino contro il mio sedere.
Credo che si sia eccitato.
Mi leva di corsa il vestito lasciandomi solo in intimo e calze a maglia nere velate che però non coprono niente.
Mi gira violentemente verso di lui e mettendo le mani leggermente sotto il mio sedere mi fa salire in braccio a lui con le gambe avvolte attorno al suo bacino.
Mi sbatte contro la parete ed inizia a leccarmi labbra e collo.
Volendo di più apro la bocca e la sua lingua inizia a solleticare la mia finché il bacio non si fa più intenso quasi fino a farci perdere il fiato.
Fa muovere il suo bacino sotto al mio proprio all'altezza della mia intimità.
Il tessuto ruvido dei vestiti struscia sul mio clitoride e lui preme con la sua virilità su quest'ultimo.
Si accorge che tutto ciò mi fa impazzire così interrompe il bacio e mi schiaccia ancora di più sotto di lui dando qualche colpo di bacino più forte e strusciandosi con moto circolare su di me.
"Oh bambolina non ce la faccio più, devo averti ora."
Lo fisso negli occhi completamente persa.
"Ma tu mi hai già.
Mi hai avuta dal momento in cui sono stata forzata ad entrare in questa casa.
Non hai forse il controllo sulla mia vita?
Sulle mie azioni?
Sui miei pensieri?
Sulla mia mente?
Sui miei affetti?
Di cos'altro necessiti?" Esordisco il più pacatamente possibile.
Sento mio parzialmente ciò che ho detto.
Insomma ho mai avuto veramente scelta?
L'unica cosa che non posso negare sono i miei sentimenti.
Su quelli comando solo io e non posso assolutamente dire di essere stata costretta a provare ciò che ho provato.

Niklaus pov
Sentirlo fa più male di quanto avessi potuto immaginare.
Tutto ciò che abbiamo fatto è stato dettato dalla sua arrendevolezza e dalla sua paura nei miei confronti.
Lei non voleva niente da me.
Lei non ha mai voluto me.
Sapevo che non mi sarei dovuto fare piegare dai sensi di colpa, dalla compassione, dalla curiosità nei suoi confronti ma specialmente dall'idea che forse anche io grazie all'amore mi sarei finalmente salvato.
Avrei dovuto fare prima ciò per cui l'avevo rapita.
Avrei dovuto ferire fin da subito chi ha fatto a pezzi il mio orgoglio!
Solo l'orgoglio?
Stacco il suo corpo dalla parete senza però lasciarle toccare terra e la stendo sul letto.
"Voglio avere tutte le tue prime volte.
Ne ho già una, tuttavia mi manca la più importante..."
Passo una mano sui suoi morbidi capelli per poi spingerla più in basso fino ad arrivare all'orlo delle calze che portava poco prima sotto il vestito.
" ...È arrivato il momento di prendere ciò che è mio"
Appena finisco di parlare i suoi occhi si spalancano e diventa rossa in viso come non ha mai fatto.
Afferra la mia mano che le sta calando uno dei suoi ultimi indumenti e cerca di smuoverla da lì.
È davvero ostinata, non si farà mettere le mani addosso facilmente questa volta.
Mi dispiace per lei, sarebbe potuto andare tutto in un altro modo.
Non ha più scampo, finalmente avrò ciò che mi spetta!
"No ti prego Niklaus! aspetta!
Non posso farlo così!
Non in questo modo!"
Continua a dimenarsi.
Mi sono stancato di giocare così in un colpo solo le abbasso le calze.
Insieme ad esse con mia piacevole sorpresa scivolano a terra anche le mutandine di pizzo nere che aveva addosso.
"Oh wow due al prezzo di uno"
Continua a fissarmi completamente nel panico.
È così spaventata, piccola ed indifesa.
Probabilmente non saprà niente di cosa le farò e di cosa proverà.
Tutto ciò mi eccita da morire.
"Ed ora anche questo"
Dico abbassandole una spallina del reggiseno.
Continua a dimenarsi e a scuotere la testa senza sosta ma riesco comunque a strapparle di dosso l'ultima cosa che impedisce la mia vista.
D'istinto afferro uno dei suoi seni stringendolo e massaggiandolo.
Lei geme e inizia a mordersi il labbro per impedire agli imminenti singhiozzi di uscire.
La lascio e mi sfilo il golf di lana che avevo addosso.
Lei prontamente si rintana contro il muro.
Sto davvero causando tutto questo dolore all'unica ragazza per cui io abbia mai avuto dei sentimenti?!
Ormai non ho più bisogno di conferme: sono un mostro!
"Ti prego no..."
la sua voce è rotta dalle lacrime.
Basta cazzo!
Basta, non ce la faccio volevo causare del male a lei ma tutto ciò causa dolore anche a me.
Raccolgo il mio maglione da terra e mi avvicino a lei.
"Basta...no ti prego"
La sento sussurrare mentre guarda un angolo del pavimento e cerca di coprirsi.
Arrivato alla sua altezza le infilo il mio maglione che ovviamente è troppo grande per il suo corpo.
Sono davanti a lei e se ne è accorta.
Alza gli occhi per scrutare nei miei.
Sono gonfi, rossi: devastati.
Per colpa mia.
Mi chino e le bacio la fronte quando la porta si spalanca.
Aleksandr?
Cazzo!
Non si deve permettere di entrare così nelle mie stanze.
Non si deve permettere di farsi i cazzi miei.
Non si deve permettere di vedere Bianca così scoperta.
"Che cazzo ci fai qua"
Rimane sulla porta senza aprire bocca.
"Uh" cerco di esortarlo a parlare.
Da dietro di lui esce una piccola bambina.
È Elena, non voglio che veda o me o Bianca in questo stato.
"Sono venuto a salvare la ragazza" ma per favore, è arrivato l'eroe.
Se pensa di togliermela o di allontanarla da me si sbaglia di grosso.
"Non ce n'è bisogno lei sta bene qui..." passo le dita fra i suoi lunghi capelli mossi.
"...Con me" rettifico.
Mio fratello fa un passo avanti e io vado nel panico.
Non me la toglierà prima che io possa spiegarle; prima che lei mi perdoni.
"Lei vuole me!"
Urlo con tutte le mie forze sull'orlo della disperazione.
Elena lascia la mano di Aleksandr che prima teneva saldamente e corre via in preda alle lacrime.
Bianca si alza dal letto senza dire niente e senza guardare nessuno di noi due in faccia esce lentamente dalla stanza.

P.S.
Ooook...
Questo capitolo era un po' perverso.
Ma almeno Nik ha capito ciò che prova.
Forse...
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Grazie mille a tutti quelli che hanno letto votato e commentato!!❤️

TUTTO IN UN ISTANTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora