Mi pentii immediatamente di aver lasciato quel messaggio ma ormai era fatta, non potevo più tornare indietro. Non avevo nessuna voglia di vedere quella testa riccia, eppure la rabbia verso Ian mi ha portato a farlo. Sto degenerando, lo sento.
Mai in vita mia mi era interessato così tanto di una persona, nemmeno della mia famiglia. E questo mi terrorizza. Ho sempre avuto paura ad affezionarmi alle persone perché in un modo o nell'altro scomparivano sempre, iniziando da mia madre.
Durante i miei studi ho imparato che questo è un trauma dovuto proprio alla sua mancanza, ma nonostante abbia aiutato svariate persone nella mia stessa situazione non riesco ad aiutare me stesso. Non posso evitare di pensare che forse in qualche modo è colpa mia se lei non c'è più, che se non fossi stato così piccolo e indifeso l'avrei potuta salvare.
Ian Gallagher voleva fingere che Mickey gli fosse completamente indifferente ma non ci riusciva. Si era ripetuto più volte che non doveva pensare sempre a lui, che non doveva sperare in qualcosa di più serio, che non doveva farsi false speranze. L'aver conosciuto Mandy l'ho aiutò giusto un po' nel suo intento. La ragazza era così logorroica che Ian non aveva nemmeno il tempo di mettere insieme due pensieri che la mora lo richiamava all'attenzione. La conosceva da pochissimo tempo eppure l'aveva aiutato tantissimo, e senza rendersene conto. Mandy aveva un qualcosa che gli ricordava Mickey, eppure a differenza sua, lei non aveva paura a dire cosa stava pensando. Anzi, sembrava il suo hobby preferito.
"Ian ci sei? Mi stai ascoltando?" gli chiese l'amica tutti indaffarata
Aveva i capelli disordinati e le mani sporche di inchiostro nero, ma sembrava non curarsene. A differenza della maggior parte delle ragazze della sua età, a Mandy non interessava apparire bella, perché sapeva di esserlo.
"No, scusami. Stavi dicendo?"
Lei alzò gli occhi al cielo, probabilmente disperata dal fatto che doveva ripetere tutto nuovamente.
"Dicevo, che tipo è quel Milkovich?"
Ian si irrigidì immediatamente a quella domanda, perché lo stava chiedendo proprio a lui? Sospettava qualcosa? Se si, lo avrebbe detto in giro? Gli mancava soltanto che la sua nuova amica andasse a spifferare quello che succedeva tra i due e Ian avrebbe potuto dire addio ad ogni speranza di andare oltre con Mickey.
Dopo aver pensato, forse anche troppo a lungo, decise di dare un risposta secca, disinteressata.
"Non saprei, sembra apposto" fece spallucce
Mandy ghignò leggermente e Ian percepì l'agitazione crescergli nelle vene, lei sapeva, se lo sentiva.
"Sei qui da più tempo rispetto a me, mi sembra strano che tu non ti sia fatto un'idea sullo psicanalista" il ghigno divenne man mano che parlava sempre più grande
Ian ritrasse immediatamente la caviglia dalle mano di Mandy. Per qualche strana ragione anche solo in contatto con la ragazza lo infastidiva in una maniera assurda. Non capiva dove volesse andare a parare con quelle parole e non gli piaceva perdere il controllo della situazione.
"Ehi tranquillo, dicevo così per dire"
"Non mi piace parlare di certe cose. La mia malattia non è uno degli argomenti di conversazione che preferisco, tutto qui..." Incespicò leggermente
Mandy annuii semplicemente. Lei sapeva di non avergli chiesto del bipolarismo, ma si scusò comunque. Era raro per lei trovarsi così a suo agio con un ragazzo e il fatto che non potesse minimamente interessato a lei la faceva stare bene. Aveva subito così tante violenze nella vita che una persona pure e genuina come Ian Gallagher poteva solo giovarle.
"Ho fame" disse lui rompendo il silenzio che si era creato
La bruna alzò di scatto la testa, che senza rendersene conto era, fino ad allora, rivolta verso il basso
Ian si era alzato con una tale grazie che a malapena se ne rese conto. Una dote che sicuramente a lei mancava
"Vuoi qualcosa?"
Mandy non mangiava da almeno dodici ore, lo sapeva benissimo, eppure per il suo stomaco era come se ne fossero passate soltanto due. Moltissime ragazze vorrebbero essere al suo posto, senza sentire il bisogno di mangiare, eppure non augurerebbe mai a nessuno una cosa del genere. Sapeva di dover mettere qualcosa sotto i denti, eppure si sentiva sazia, come avesse appena finito di pranzare dalla nonna.
Con il passare del tempo aveva dimenticato come si sentiva prima, quando era ancora una ragazza come le altre, quando comprava schifezze su schifezze e si godeva il loro sapore. Adesso, anche solo il pensiero di mangiare qualcosa di fritto le faceva venire un terribile senso di nausea.
"Ho già mangiato, grazie" scartò gentilmente l'offerta del ragazzo
Anche se lo trovava migliore della maggior parte degli uomini che aveva conosciuto nella sua vita, Ian era ancora un estraneo, e non si sentiva di parlargli di tutti i suoi disagi. Certo, gli aveva raccontato del suo passato da escort, ma lo aveva fatto in un momento di debolezza, quando aveva bisogno di sfogarsi e le era sembrata una buona idea farlo con un completo estraneo.
Il ragazzo sembrò capirla al volo e non disse pi nulla, si limitò ad andare a cercare qualcosa da mettere sotto i denti, con un certo moro che gli ronzava in testa.
Sentii qualcosa vibrare nella tasca e mi irrigidii, non poteva aver già risposto al mio messaggio, non poteva veramente avermi richiamato così in fretta. Non volevo veramente uscire con lui e ovviamente con nessun altro ragazzo. Io sono etero, cazzo. E tutta questa merda è successa solo per una momentanea perdita di giudizio.
Non posso scappare dal mio lavoro per un ragazzino, e non posso di certo uscire con un altro maschio per dispetto. Ma dove cazzo siamo, al liceo?
Prendo una sigaretta dal pacchetto e l'accendo, ho bisogno di nicotina. Fumare mi schiarisce sempre le idee.
Sta andando tutto troppo velocemente. In poco tempo la mia relazione con Ian è andata ben oltre quella professionale, e non mi era mai accaduto prima. Né di farmi un paziente né di farmi un uomo. Non può più continuare così.
Da questo momento in poi Ian Gallagher sarà soltanto un mio paziente.
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Mi dispiace essere tornata dopo QUATTRO MESI!
e con un capitolo così corto.
Ad essere sincera non avevo nemmeno in programma di aggiornare perché sento che questa storia non sia il massimo e che avrei potuto far andare la trama differentemente. Ma comunque ho notato che c'è gente che la segue e mi dispiaceva lasciarvi con la bocca asciutta...
Spero solo che possa piacervi nonostante tutto
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You're not insane | Gallavich |
ФанфикMickey ha conosciuto e aiutato decine e decine di pazienti nella clinica in cui lavora, eppure mai nessuno gli ha creato così tanti problemi come l'ultimo arrivato. Almeno non nel senso in cui pensano tutti...