"Chi era quello?" chiede Ian
"Ma sei serio? Vuoi parlare di lui mentre stiamo per scopare?" dico scocciato
Già è difficile farlo nello stanzino degli attrezzi, poi se Ian perde tempo in chiacchiere inutili è addirittura frustrante.
"Si, lo voglio sapere" insiste
"Cazzo Gallagher, ti stai comportando come una femminuccia" lo prendo per la maglietta e cerco di avvicinarlo a me
ma il rosso si scansa e inizia a riabbottonarsi i pantaloni
"Che stai facendo?" lo osservo mentre si rimette la maglietta
"Non ne ho più voglia" fa spallucce e si volta
Apre la porta e lo blocco tenendogli il braccio ma non dico niente, non so cosa dovrei dire. Non sono abituato a dare spiegazioni alle persone, e soprattutto non ha nessun diritto di pretendere spiegazioni da me. Io e lui scopiamo e basta, non siamo mica fidanzati o minchiate del genere.
Il rosso però non sembra prendere bene il mio silenzio e se ne va sbattendo la porta.
"Ma che cazzo?" Urlo, anche se so che non può sentirmi
Bipolare del cazzo.
Mi do una sistemata perché devo essere sicuramente indecente in questo momento. Riprendo i miei vestiti da terra e li indosso con molta calma. Non corro nessun rischio perché ormai nessuno viene più qui dentro da almeno due anni e il custode ormai ha rinunciato a fare qualsiasi lavoro di ristrutturazione. In realtà non so perché lo paghiamo se passa tutto il tempo seduto su una sedia all'entrata della clinica; bella la sua vita. Deve essere una di quelle persone con la vita perfetta, non l'ho mai sentito lamentarsi.
Ritornando ad Ian, che cazzo vuole da me?
Eppure mi sembra di non avergli mai detto che ha il diritto di intromettersi nella mia vita. Se un ragazzo mi da il suo numero non sono affari suoi, e ancor meno se voglio usarlo o meno.
Non che io abbia intenzione di chiamare Trevor, però Ian questo non lo sa. Potrei fargli pagare la sceneggiata del cazzo di prima.
Esco dallo sgabuzzino mentre pianifico la mia prossima mossa, non può lasciare certe cose a metà.
Ian Gallagher era geloso, stramaledettamente tanto. Anche se non avrebbe voluto esserlo, non poteva farci niente. Sapeva che con Mickey era solo sesso eppure ha sentito il sangue ribollire nelle vene mentre parlava con il ricciolino. Si vedeva lontano un miglio che ci stava provando con Mickey mentre l'ultimo non capiva o fingeva di non capire; gli mancava soltanto una scritta a neon sulla testa che diceva "Scopami"
Quanto sarebbe voluto andare lì e dire a quello stronzo che Mickey era suo e che doveva sloggiare.
Ma Mickey non era suo, e Ian lo sapeva bene.
Tra poco dovrebbe arrivare la ragazza nuova, quella che faceva la prostituta. Ho parlato con lei giusto qualche secondo eppure mi sembra abbia un carattere molto forte, come il mio. Stronza e acida al punto giusto, e menefreghista sempre.
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You're not insane | Gallavich |
FanfictionMickey ha conosciuto e aiutato decine e decine di pazienti nella clinica in cui lavora, eppure mai nessuno gli ha creato così tanti problemi come l'ultimo arrivato. Almeno non nel senso in cui pensano tutti...