Sette decadi dopo tutto ciò di cui ho narrato, Ma'Randru-Jo del Clan Qa'Marr-Wurr stava mietendo il grano e accanto a lui vi erano sua madre, suo padre e la sua coeva terzogenita: tutto ciò che restava di una famiglia numerosa dopo che la vita, e le sue circostanze, avevano chiesto e ottenuto dazio.
"Madre desiderate bere?" ronfò alzandosi, deponendo il falcetto e legando la mannella; con qualche secondo di ritardo la Matriarca Akha'Rri-Kah lo guardò con occhi cerchiati di azzurro su un volto brizzolato e affaticato, che non aveva perso nulla della severità maestosa della giovinezza."...seppure io sia ancora in grado di dissetarmi da sola, figlio mio, vedo bene la tua premura" miagolò con un mezzo sorriso.
"Ce n'è anche per me vero??". Passi più in là il Patriarca Murr'Jo-Jarr drizzò le orecchie e subito dopo il corpo, e si spazzò la pettorina con un sorriso rubicondo. "Mi auguro di si, e che sia vino! L'acqua è buona solo per le rane!".
"Alla tua età non ti fa bene il vino, marito, e tu lo sai...".
"Poh moglie, non contar di queste fole a me, che salto ancora i fossi per il lungo!".
Il primogenito sorrise e scosse il capo allontanandosi verso il barile dell'acqua; amarezza improvvisa gli cancellò l'allegria dalla faccia al pensiero che anche in suo padre, malgrado la fermezza delle sue membra, le stesse si fossero assottigliate, e il biondo del manto avesse ceduto il passo a campiture sempre più ampie d'argento.
Il tuo corpo vacilla sotto l'assalto della vecchiaia, o padre mio, e la nostra famiglia giace divisa: i miei fratelli hanno lasciato questa casa con le loro compagne quando io li avrei voluti tutti a vivere insieme a noi...e la mia sorella diletta è morta di dolore, lei, la più piccola, la più bella! Morta per lui dopo che se ne andò a inseguire il vento!
Furr'Mao-Rri, sorella adorata! invocò trattenendo lacrime improvvise, afferrando il mestolo con tanta forza da piegarlo. Tu l'hai uccisa o rinnegato di cui non ricorderò il nome!"Fratello mio, che cosa ti ange?".
Ma'Randru-Jo incontrò lo sguardo dorato e sereno di sua sorella, accennò al suo accenno di sorriso.
"Lui, il secondogenito, il...il rinnegato!" sputò. "Io non so perché penso a lui, sono quasi due secoli che ci ha abbandonati e il mio cuore è chiuso alla sua persona: egli è un estraneo per me, decadi sono passate senza rivolgergli il minimo pensiero e ora...".Rra'Jirr-Rri sfiorò la grinfia del fratello, dopo un paio di secondi la sua presa si rilassò permettendole di completare il movimento che aveva interrotto.
"Io ho scoperto, nelle decadi di cui dici, di amarlo ancora, il nostro coevo" scandì. "E anche tu dovresti, giacché il tempo fa cambiare i punti di vista e smussa l'acredine dell'animo. Forse è stata la nostra famiglia a sbagliare, forse noi non dovevamo rinnegarlo...".
La felide ritirò il mestolo colmo, distolse lo sguardo dal suo, furente, e sospirò."...anche io ho ripreso a pensare a lui, e so che è lo stesso per nostro padre, il quale prega gli Dei affinché non muoia senza rivederlo, e per nostra madre, che spesso piange nel suo letto e lo invoca nelle ore profonde della notte...
...non chiedermi perché questo accada" ronfò girando le spalle. "Ai Dodici domandalo se vuoi" chiosò allontanandosi; e Ma'Randru, che da tempo per Loro non aveva che bestemmie, si soffermò suo malgrado sul ricordo di Or'Furr-Jo il secondogenito, con cui condivideva il sangue...e a cui aveva sputato sui piedi diciassette decadi prima.
![](https://img.wattpad.com/cover/114766392-288-k602446.jpg)
STAI LEGGENDO
Orfeo ed Euridice: del perduto Amore
FantasyIn un paese delle meraviglie digitale che si aggrappa alla sua stessa esistenza, prossimo all'avvicendarsi di una nuova èra attraverso la condanna ciclica del ritorno e della ripresa, un giovane musico col dono di avvincere le anime altre, incontrer...