(se proseguirete a leggere, tutta l'epicità di questo racconto potrebbe andare a farsi friggere, NdCal)
Altrove un Uomo in Nero gettò via il controller e guardò lo schermo del computer: il primo aveva i tratti cerosi e grossolani di un popolano medievale sotto un caschetto arruffato di capelli nerissimi, il secondo era un calcolatore risalente all'era informatica pre-Nuovo Rinascimento e il monitor era pieno di luce rosa lì dove, fino ad un secondo prima, c'era stata l'immagine del felide dalla gola squarciata. Tutto intorno vi era il buio e nessuno avrebbe potuto dire dove i due si trovassero: se nella torre più alta di un castello fatato o in un semipiano di esistenza parassita annidato fra le pieghe di due continui spaziotemporali adiacenti.
Indipendentemente da dove fosse il mago si lasciò ricadere sul suo scranno, poi sollevò una chiappa, ne mollò una rumorosa, ridacchiò e ghermì un sacchetto di popcorn caramellati.
"...un buon titolo, finché è durato!" chiosò alle ombre che lo circondavano e alle forme frementi che nascondevano. "E adesso che si fa?".
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Orfeo ed Euridice: del perduto Amore
FantasyIn un paese delle meraviglie digitale che si aggrappa alla sua stessa esistenza, prossimo all'avvicendarsi di una nuova èra attraverso la condanna ciclica del ritorno e della ripresa, un giovane musico col dono di avvincere le anime altre, incontrer...