CANTO XV - NON PIÙ SOLO
È così bella pensò mentre Pegaso planava: istanti più tardi ruzzolarono sopra un tappeto di erba innevata e del suo profumo fresco e puro Orfeo fu inebriato, quindi alzò il muso...e sentì il pelo sollevarsi lungo il filo della schiena: l'Olimpo spaccava in due l'orizzonte della notte come un sogno reso atto, incastonato nei segni sfolgoranti del Gatto e dell'Uccello, sospeso fra striature boreali verdi e gialle, rosse e viola, tanto vicino, pareva, da poterlo toccare.
Il musico si accucciò sentendo gli occhi pizzicare e si gonfiò di quell'aria cristallina che scacciò il tanfo delle paludi, ridonandogli vigore e vita. Io ti salirò! sancì coi baffi e la gola tremanti, il muso attraversato da un piccolo sorriso di gioia: perché i mostri erano alle spalle adesso, e per quanto il suo corpo fosse mutilato, lo spirito era tornato forte come all'inizio di quella cerca favolosa."Io ti troverò, io ti salverò" ronfò a sé stesso e al mondo pieno di luci, e gli occhi iniziarono a chiudersi sulla stanchezza della battaglia e sul volto della donna-uccello. Io non so cos'è l'amore ma voglio conoscerlo.
Io voglio le tue emozioni.Pigolii veloci e felici gli dissero che non avrebbe affrontato da solo qualsiasi cosa il Ka avesse da parte per lui: un corpo muscoloso e ruvido gli si distese accanto e lo abbracciò regalandogli il calore del perdono, e il pianto senza singhiozzi in cui si sciolse era di puro e semplice sollievo.
Il freddo dell'alba sapeva di selvatico riscaldato dal respiro della creatura, la prateria era viola e alta intorno.
Orfeo socchiuse gli occhi e il dragoide lo squadrò con piglio furbetto, quindi una lingua biforcuta (e assolutamente bavosa) gli slappò la guancia: *ciciuì? A'mk, chchk!*
"Come dici tu...figlio d'un ratto!" ronfò con la bocca impastata; sorrise ricambiando la carezza, scivolò sotto il corpo dell'animale e fece per appoggiarsi sul braccio sinistro...e la percezione fantasma dell'arto che non c'era più gli spezzò la felicità sul muso.
Ricadde sulla schiena, i ricordi di ciò che era successo a scacciare impietosi l'intorpidimento del sonno: il taglio era netto all'altezza della spalla come se lì non ci fosse mai stato nulla. Immaginò di contrarre la zampa e la sensazione fu indescrivibile.*guì-guì?*
"...non è niente" miagolò tirandosi su, gli occhi fatalmente attratti dalla zampa opposta scorciata a metà tibia; li rialzò lentamente alla prova che lo aspettava, grigia nell'alba ancora tinta delle aurore...e il cuore diede un tuffo: monco di sopra, monco di sotto, come avrebbe mai potuto??
Il felide si strinse il braccio rimasto al corpo e iniziò a tremare ricordando il giuramento di poche ore prima, sentendo la sua determinazione andare in pezzi: Dei, oh Dei, aiutatemi, come farò?Un trillo rispose all'invocazione accompagnato da senso di solletico; voltò il muso: qualcosa di diafano tremolava sul moncherino. L'attimo successivo rivoli luccicanti affiorarono tra le ciocche di pelo bruciato.
Orfeo scattò indietro e inciampò addosso a Pegaso, che squittì balzando di lato: davanti agli occhi sgranati di entrambi un piccolo stelo traslucido si sollevò e ruotò lentamente verso l'alto. P-per i baffi di mio padre...
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Orfeo ed Euridice: del perduto Amore
FantasyIn un paese delle meraviglie digitale che si aggrappa alla sua stessa esistenza, prossimo all'avvicendarsi di una nuova èra attraverso la condanna ciclica del ritorno e della ripresa, un giovane musico col dono di avvincere le anime altre, incontrer...