8 - Achilléus Piè Veloce, Cieco Futuro, Suoni di Guerra

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CANTO XXI - ACHILLÉUS PIÈ VELOCE

"...ma te ci credi agli Dei?"

Or'Furr-Jo guarda il suo coevo primogenito che siede con le zampe penzoloni sul bordo del rivo, la schiena appoggiata all'albero di pere, la pipa in bocca e il sorriso beato nell'aria torrida del meriggio estivo: lo vede fare segno di si senza aprire gli occhi, inspirare, trattenere e sbuffare, e il sentore dolciastro dell'erba gatta lo avvolge avvitandogli vertigini nella testa.

"Gli Dei esistono...ma sono lontaaniii..." mormora Ma'Randru socchiudendo occhi arrossati e distendendo le vibrisse. "Sono lontaaniii...stanno dietro il cieelooo...dove vanno i moortiii...".

Dal fratello, che inizia a ridere piano, Or'Furr-Jo passa all'azzurro sfilacciato sopra le fronde di Bosco Peregrino, e l'erba gatta (di cui si serve a sua volta) gli dice che pure gli Dei sono una schiavitù: qualcuno che ti controlla e ti premia, ti guarda e ti punisce, per uzzolo e capriccio, per tìcchio e ghiribizzo...e chi li vuole??
Gli Dei sono una schiavitù proprio come la gleba e le consuetudini del clan, sono padroni severi di cui lui non ha bisogno: ma sono anche lontani, dice il suo coevo maggiore, a cui crede come alla terra e alla luce del giorno...e da lì a pensare che esistano solo nella testa di chi vuole renderli veri, per controllarti, la zampata è bella breve.

Il secondogenito sente la canna da pesca accennare, il galleggiante affonda e poi torna su; colori falsi luccicano davanti ai suoi occhi mentre tira un'altra boccata e la testa si fa vorticosamente leggera-

"Mangiaratti scroccone! Rendila un po' qui!".

Ubbidisce ridendo (non prima di essersi servito di nuovo) e mentre il fratello fuma fissa il vuoto cercando di formulare in parole pensieri sfuggenti: "...ma se gli Dei sono distanti allora chi lo controlla il mondo??".

"Ma sei...una testa di murr! Gli Anziani lo controllano, o quelli che fanno il governo..."

"E che cosa è un 'governo'? Te come le sai 'ste cose?".

"Ieri ha parlato alla locanda uno che veniva dal Nord...o era dal Sud...tipo un orso col pelo corto e la testa rotonda, aveva il naso nero e c'era pure il gaffiere, quel vecchio bacucco-".

"E te che ci facevi alla locanda?!? Sai che pa' non vuole!". Ma'Randru gli fa il verso aprendo e chiudendo la zampa come un becco: ne approfitta per rubargli la pipa che si porta alla bocca con avidità.

"Ehi! Mangiaratti!!!".

"E io ce lo dico" *pof-pof!* "A pa', si, si che ce lo dico...".

"No che non lo fai! Sennò non ti faccio più fumare! Ridammela!!!".

Il maggiore fa per afferrarla, il minore gliela allontana di scatto, i due finiscono a terra uno sull'altro e la canna da pesca, urtata dalla forcella, cade sull'erba senza che a nessuno interessi; i due fratelli si accapigliano, soffiano, ridono, si fermano e si guardano...e poi iniziano a ridere ancora più forte. "Maaa...maaa...poi che ha detto il...il grosso, il grasso, il lungo, il coso *mwihihi!*

"Sei...sei...un ma...ma...ma*wahaha!*ngiatopi!" miagola Ma'Randru riagguantando con un secondo slancio la pipa, che nel frattempo si è rovesciata.

Orfeo ed Euridice: del perduto AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora