Capitolo 19

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Hermione

Sono nella mia nuova stanza a Hollywood. Mi guardo attorno, e devo dire che non sarà male stare un po' qui, io e gli altri ragazzi dormiremo qui, io con le ragazze e i ragazzi nella stanza accanto.
Ancora non posso credere che la McGrannit abbia affidato a noi questo compito visto che ci sono gli Auror in giro, bho forse l'avrà detto agli altri.
Mamma mia, l'idea di rivedere Draco, mi spaventa anzi mi terrorizza.
È da una settimana che non lo vedo, sono andata a casa dei miei genitori per rimandare il più possibile lo scontro con lui, ma... mi sa che è giunto il momento di affrontarlo.
Ho anche deciso che gli restituirò la collana che mi ha regalato, non ha senso che io la tanga se lui l'aveva regalata e me perché ero la sua ragazza, ma visto che non lo sono più, è giusto che gliela restituisca.
Sento un sonoro Crac e capisco che i miei amici si sono appena smaterializzati fuori dalla porta di casa.
Vado ad aprire, e...appena apro mi giro dalla parte opposta per non incrociare lo sguardo di Draco che lo sento puntare su di me.
"Ciao ragazzi" dico sempre dando la spalle ai miei amici "qui è dove staremo. Venite vi mostro la casa."
Gli accompagno nel giro turistico della casa, e due do abbiamo finito porto le ragazze nella nostra stanza.
Si sistemano, e poi Pansky viene subito da me.
"Ho saputo che tu e Draco vi siete lasciati. Mi dispiace molto."
Annuisco, ma... Non ho voglia di parlarne con lei, non che non mi stai simpatica, ma l'unica persona con cui ho voglia di confidarmi è Harry.
Esco dalla mia stanza e vado verso quella dei ragazzi.
Stó per bussare quando mi sorge un dubbio. E se mi venisse ad aprire Draco? Cosa farei? Con quale coraggio lo guarderei in faccia, senza scoppiare a piangere? Non voglio che Draco mi veda debole.
Decido di bussare ugualmente ma urlando il nome del ragazzo sopravvissuto.
"Harry, Harry, sei in stanza? Se si esci per favore di devo parlare. Se invece in stanza ci sei tu Blais o qualcun'altro" non ho intenzione di pronunciare il nome della persona che amo, sapendo che non possiamo stare assieme, mi metterei a piangere "non venire ad aprire e saprò che Harry non è lì"
La porta si apre, e io chiudo gli occhi, incrocio le dite sperando che quando aprirò i miei occhi non incrocierò lo sguardo freddo di Draco.
Prendo coraggio, in fondo sono stata per sei anni una Grifondoro, e con mio grande sollievo vedo che d'avanti a me c'è il mio migliore amico, che rideva.
"Che c'è da ridere?" Gli chiedo io
"Proprio non vuoi neanche pronunciare il nome di Draco vero?"
Io lo prendo per un braccio e lo porto in soggiorno.
"Harry" dico con voce afflitta "sono a pezzi, veramente a pezzi" le prime lacrime cominciano a rifarmi il viso, e Harry improvvisamente smette di scherzare, e mi presta le sue attenzioni guardandomi con aria dolce e dispiaciuta.
"Io e Draco ci siamo lasciati, e io non ho neanche più il coraggio di guardarlo negli occhi, non c'è la faccio"
Ormai le mie guancia sono più che bagnate, ma per mia fortuna Harry riesce a far cessare quel fiume che esce dai miei occhi. Non dice niente, si sporge in avanti e mi abbraccia, restiamo così per mooolto tempo, ignari che gli occhi, gelosi, di Pansky ci scrutano.
Quando ci separiamo, io chiedo a Harry di aspettarmi un attimo, vado in camera e prendo la collana che mi ha regalato Draco. Ho intenzione di chiedere e Harry di farla a Malfoy al posto mio. Non ho assolutamente le forze per farlo io.
Quando esco dalla mia stanza, però, vado a sbattere contro qualcuno. Harry, sicuramente mi stava aspettando proprio fuori dalla camera. Ma per mia immensa sfortuna non era Harry, ma Draco.
Come ho detto, non ho le forze di affrontarlo, e quindi mi rimaneva solamente un opzione: scappare. Ed è proprio quello che faccio, con la collana in mano, mi diriggo verso la porta di casa, la apro e esco.

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