"Sirius!" Gridai correndo verso il mio padrino, che scandalizzato dal mio improvviso scatto di impazienza, si preparò a prendermi in braccio. Sorrisi sornione e mi lanciai tra le sue braccia, sicuro che sarebbe riuscito a prendermi, e così fu. Sirius era una di quelle persone. Quelle di cui ti puoi fidare ciecamente. Risi, mentre lui si lamentava di essersi preso uno spavento per colpa mia. "Harry, hai otto anni, sai? E io non sono propriamente un giovincello..." Mormorò cercando di tenermi sù come poteva. "Vecchietto antipatico." Sbottai ridendo. Sirius si fece serio.
"Ah sì? Io sarei un vecchietto?" Disse lanciandomi in aria per poi riprendermi e mettermi a testa in giù, tra le mie risate. "E dimmi, questo lo potrebbe fare un vecchietto?" Chiese per ripicca, tenendomi soltanto per i piedi. "Va bene, va beneeee. Mi arrendo." Gridai. Sirius mi fece scendere, rimettendomi con i piedi al suolo. Mi sorrise mantenendosi la schiena con una mano, sintomo che si fosse davvero fatto male. Finiva quasi sempre così quando giocavamo.
"Sirius! Finirai per lasciarci la schiena." Lo rimproverò Remus, uscendo in giardino soltanto per guardarlo male. Sirius, però, sorrise come suo solito.
"E dai Moony. Non guastarci la festa." Si lamentò come un bambino, facendomi l'occhiolino. Risi.
"Harry, che ne dici di entrare dentro e prendere un pezzo di torta? Sei appena rientrato, no? Avrai fame." Cercò di convincermi Remus. Sapevo che avrebbe fatto di tutto per evitare che io e la sua dolce metà finissimo nei guai, in fondo io e Sirius insieme eravamo davvero terribili. Arricciai il naso, contrariato. "Ti prego Moony, possiamo rimanere ancora fuori? Prometto di non far male a Sirius." Mi lagnai. Remus sospirò. "C'è Draco dentro, non vorresti entrare a salutarlo?" Chiese allora. I miei occhi si illuminarono. Remus conosceva decisamente i suoi polli. Sapeva sempre come fregarmi. Corsi dentro come una furia, sotto lo sguardo vittorioso di Remus e quello deluso di Sirius. "Non ha occhi che per lui, eh?" Borbottò Sirius offeso, rientrando in casa anche lui.
"Sembra te da piccolo. Tu e James eravate uguali." Ammise Remus con una risatina. Sirius gli scoccò un bacio sulle labbra. "Credi di offrire anche a me un pezzo di torta?" Chiese ironico. Remus rise.
"Bleahhh." Feci fintamente schifato, chiudendomi gli occhi con una mano, per poi mettere l'altra sugli occhi di Draco. "Harry! Dai, io voglio vedere!" Di lamentò il mio amico, cercando di togliersi la mia mano dalla faccia.
Sbuffai infastidito, ma lasciai che facesse quello che voleva. "Siete due pesti. A proposito, Harry, tua madre sa che sei qui?" Chiese Sirius sedendosi ad una delle sedie del tavolo, mentre Remus prendeva la torta e ne tagliava alcuni pezzi per poi metterceli davanti. "Le ho gridato qualcosa mentre correvo via. Credo che abbia capito." Feci vago. Il mio padrino scoppiò a ridere. "Degno figlio di tuo padre." Borbottò a se stesso.Il ricordo sfumò così come era comparso nella mia mente. Al suo posto si fece strada un'altro ricordo.
"Credo che tu piaccia un po' troppo a mio cugino." Sbuffò Draco, incrociando le braccia al petto. Era davvero buffo quando provava ad arrabbiarsi con me.
"Che c'è Malfoy, sei geloso?" Chiesi dandogli una gomitata scherzosa.
Lui mise il broncio. "Ce l'hai ancora per quel bacio?" Chiesi decifrando la sua espressione. Draco sbuffò, ma non rispose. "Draco. Era solo la penalità di un gioco. Perché te la prendi tanto?" Lo punzecchiai. "Perché so che a lui piacerebbe che non fosse solo una penalità." Rivelò. Scoppiai a ridere. "Tuo cugino, però, sa di non avere speranze contro di te, Dray. Sanno tutti che l'unica persona che sceglierei per stare sempre al mio fianco sei tu."Anche questo ricordo sfumò come il primo. Era come vedere un film, soltanto che le scene erano posizionate una dopo l'altra senza alcun senso logico o cronologico. Sospirai e mi alzai dal letto con la testa che scoppiava. Erano ormai giorni che la mia memoria continuava a riaffiorare. Il mio cervello prendeva le parti del mio passato che più gli aggradavano e me le proiettava a spezzoni. La cosa mi stava davvero sfinendo, ma doveva essere quello il prezzo da pagare per tornare ad essere me stesso, giusto?
Si, perché da quando avevo riacquistato gran parte della mia memoria, mi sentivo finalmente vivo. Come se per tanti anni fossi stato soltanto una piccola parte del vero me. Adesso cominciavo a sentirmi per la prima volta, completo. "Ancora altri ricordi?"
Chiese Draco. Lui non stava molto meglio di me.
Al contrario, sembravamo entrambi due cadaveri, mentre ci trascinavamo da giorni da una lezione all'altra. Persino Blaise aveva cominciato a preoccuparsi.
Aries, però, lo aveva dissuaso da ogni tentativo di approfondimento della questione, convincendolo che il nostro era solo un momento di stress dovuto alle nostre liti di coppia. Ovviamente la sua era solo una tecnica per distoglierlo dalla verità.
A quanto pareva, Adhane aveva raccontato tutta la storia del nostro passato anche a lei quel natale, la sua scelta era stata, però, quella di non voler riavere i suoi ricordi indietro.
Ci aveva, infatti, spiegato che la sua vita le piaceva così come era adesso, e che non aveva bisogno di ricordare altro.
In parte condividevo il suo pensiero, anche se non sarei stato affatto capace di prendere una scelta del genere per me stesso.
"Sai, eri un gelosone anche da piccolo. Credo che io e te fossimo legati fin dal principio." Dissi facendo riferimento a quello che avevo appena ricordato. Draco sorrise dal suo letto. Aveva gli occhi rossi, contornati da profonde occhiaie, risaltate dalla sua carnagione pallida. "È colpa tua. Sei sempre stato così tenero. Ed era chiaro che all'epoca avevi una bella cotta per me." Mi prese in giro. Alzai gli occhi al cielo, avvicinandomi e stendendomi al suo fianco. "Mi sa che non mi é mai passata, allora." Confessai. Draco mise una mano sotto il mio mento e fece avvicinare il mio volto al suo per potermi baciare.
"Pensi che questa cosa vada bene ai nostri genitori?" Chiesi, dividendomi in fretta da lui, andando in panico per un attimo.
Draco mi sorrise, addolcendo il suo sguardo serio. "Harry, a quanto ho visto loro sanno dei nostri sentimenti da molto più tempo di noi. E poi ci sono Sirius e Remus. Loro sono una coppia da anni, e tutti li accettano e li amano comunque. Per non parlare di Adhane. Lui si è dichiarato anni fa a detta di mia madre..." Disse.
"Oh... che bel gruppetto... stiamo organizzando una rivoluzione o un gay pride?" Feci ironico, Draco ridacchiò.
"Spiritoso."
"A voi due è tornato il senso dell'umorismo e la sdolcinatezza di coppia? Ne sono felice." Ci prese in giro Blaise, entrando nella camera con un pacchetto alla mano e l'aria di uno che è appena stato frustato a morte. Mi misi a sedere e lo osservai meglio.
"Zab. Stai bene?" Azzardai. Lui scosse la testa, cercando di sorridere.
"Aries ed io..." E non c'era decisamente bisogno di continuare. Mi alzai e andai ad abbracciarlo. "Dai Zab, vedrai che si risolverà tutto." Lo confortò Draco, dandogli una pacca sulla schiena, mentre lui si teneva stretto a me, piangendo sulla mia spalla. "Ho un'idea." Dissi ad un certo punto. Ormai erano passati più di dieci minuti, e Blaise era decisamente inconsolabile. In fondo, però, la situazione con Aries non mi sembrava così disperata. Poteva essere tranquillamente risolta con un pizzico di aiuto.
I due ragazzi mi guardarono curiosi, in attesa che io dicessi di più. "Oggi è sabato." Cominciai. Draco sollevò un sopracciglio. "Potter. Questa non è un'idea. È un dato di fatto." Fece saccente. Alzai gli occhi al cielo, lanciandogli addosso un pacchetto di cioccorane.
"Fammi finire coglione." Lo insultai. Lui alzò le mani in segno di resa.
"Allora. Pensavo..."
"Quindi tu pensi anche?"
"E basta! Cos'è la serata prendi in giro il tuo ragazzo?" Mi alterai, mentre il biondo scoppiava a ridere di gusto. Rozzo. Il suo migliore amico piangeva al suo fianco per una delusione amorosa e lui si prendeva gioco di me, ridendo come un pazzo?
"Scusa, sfregiato. Pensavo solo di divertirmi un po'. Era da tanto che non ti insultavo. E poi tu lo sai... questo è il mio modo di dimostrarti il mio affetto." Fece in tono piuttosto ironico. Oh, ora eravamo passati all'affetto?
Scossi la testa e lo maledii mentalmente, ma non potevo cominciare una discussione con lui. Non in quel momento.
"Farò finta di niente. Tornando a noi. Cosa ne dite di una festa? É sabato, sono ancora le sette di sera e tutti e tre abbiamo bisogno di un po' di svago." Proposi. Blaise ci pensò meno di un istante prima di annuire con forza. Guardai Draco, ma lui alzò le spalle facendomi capire che a lui non importava poi molto. Sospirai. Gli pareva il momento di fare il misterioso e il vago? "Allora. Cosa proponi?" Si informò Zabini. Sorrisi.
"Spargiamo la voce a cena. Appuntamento alla stanza delle necessità alle undici."
Blaise tornò a sorridere. "Andata!" Disse battendomi il cinque per poi fiondarsi sul suo armadio per cambiarsi, essendo ancora in uniforme. Mi spostai accanto a Draco.
"Che ti prende adesso?" Chiesi a bassa voce. Lui sbuffò come un cavallo infastidito. "Niente. Ho solo ricordato una cosa che mi sarebbe piaciuto non ricordare." Mormorò.
"Ti va di raccontarmela?" Provai.
Avevo la netta sensazione che la cosa mi riguardasse da vicino.
"Tu e Adhane." Sputò.
"Il bacio che gli ho dato per penalità a quel gioco?" Chiesi ridacchiando.
"Harry. Non so quali ricordi tu abbia, ma quel bacio, è stato l'inizio della vostra relazione." Draco sembrava davvero arrabbiato.
"Cosa? Andiamo Dray. Avevamo dieci anni..." Dissi pacato.
"Credi che questo cambi qualcosa?" Provai a rispondere, ma Draco si era già allontanato da me, chiudendosi frettolosamente in bagno.
"Eh no. Ci risiamo. La coppia litigiosa è tornata." Mormorò Blaise.
"Io vado. Ci vediamo dopo." Salutò poi. Feci un cenno con la mano, perso nei miei pensieri. Draco stava davvero esagerando. Aveva portato un piccolo avvenimento alle proporzioni di una catastrofe. Tra me e Adhane non c'era mai stato nulla prima di quel natale...
O forse sì. D'un tratto ricordai.
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Double Trouble || Drarry
Fanfiction"[...] Serpeverde!" Annunciò a gran voce il cappello, un sospiro di sollievo mi uscì dalle labbra e un sorriso mi affiorò al viso come un istinto irrefrenabile. Saltellai giù dagli scalini e mi precipitai al tavolo Serpeverde, tra le braccia del bi...