Capitolo 9 -I segreti del Manor-

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Per quanto fosse stato difficile sgattaiolare via dal Manor senza spiegazioni valide, la mia era stata di certo una scelta saggia e che si era rivelata più utile del previsto. Ero riuscito a chiarire i miei pensieri e a capire che cosa volevo per davvero.
Mi sentivo in colpa per essere stato scorretto nei confronti di Adhane; lui aveva sempre saputo che il mio amore era per qualcun altro, ma si era comunque messo in gioco con me e io non avevo fatto altro che alimentare delle speranze. Avevo giocato con lui, anche se non me ne ero reso conto...
Erano passati vari giorni e il ritorno a scuola era ormai imminente. Sbuffai sonoramente e mi guardai intorno. Avevo passato le ore precedenti a giocherellare con il pacchetto contenente i braccialetti presi da Adhane, seduto su una panchina esterna alla stazione di Londra.
"Allora è qui che hai fatto il barbone per tutto questo tempo?"
Alzai la testa di scatto, sorpreso nel sentire quella voce. Adhane era davanti a me, con un cappellino che gli copriva i capelli neri e uno zainetto in pelle sulla spalla sinistra. Indossava un giubbotto in stile vintage e un paio di skinny neri che finivano per essere coperti dagli anfibi che aveva ai piedi. "Cosa ci fai qui?" Chiesi senza cedere al suo sguardo penetrante. I suoi occhi erano capaci di esercitare una certa attrazione verso di me, che io ignorai con tenacia.
"Ti dovevo delle spiegazioni, Harry." Rispose semplicemente.
Si accovacciò per terra e prese dal suo zaino un libro rilegato, porgendomelo con attenzione. "Questo è per te." Disse in tono serio. Aprii la bocca per dire qualcosa, ma non mi veniva nulla in mente che potesse andar bene in quella situazione, così presi il volume e lo strinsi al petto, senza parlare. Il ragazzo si rialzò.
"Quando vedrai Draco, sicuramente lui farà la parte del duro. Non farti fregare. Se avesse potuto piangere davanti a me in questi giorni, lo avrebbe fatto..." Mi disse, accennando un sorriso.
Sospirai. "Mi dispiace." Mormorai.
Adhane scosse la testa. "Non deve dispiacerti, vedrai che Draco non farà tante storie." Mi rassicurò il moro.
"Non stavo parlando di Draco. Stavo chiedendo scusa a te. Non mi sono comportato in modo molto leale. Ti devo essere sembrato un approfittatore."
"Harry. Mi piaci sul serio. E quello che dovrebbe chiedere scusa sono io. Ti ho preso in un momento di confusione e ti ho offuscato la mente con quello che volevo io. Non avrei dovuto. Sapevo e so ancora, che tu e Draco siete fatti l'uno per l'altro. Non avrei dovuto mettermi in mezzo." Si scusò a sua volta il ragazzo. Sorrisi. "Non dovresti tornare anche tu a scuola?" Chiesi con un ghigno ironico, facendogli capire che non ero affatto incline a incolparlo di quello che era successo. Avevamo sbagliato entrambi.
"Sì, c'è una macchina che mi aspetta dall'altra parte della strada." Disse. Annuii. "Ehi, Harry?"
Alzai la testa e solo in quel momento mi accorsi di aver guardato per tutto il tempo il libro che il ragazzo mi aveva dato. "Si?"
"Ami Draco?" Chiese guardandomi profondamente.
"Sì, lo amo." Risposi sicuro.
Adhane si lasciò andare ad un tenero sorriso.
"Sono felice."
Mi alzai velocemente e lo abbracciai.
"Grazie di tutto, Adhane."

Quando Adhane se ne fu andato, mi promise che non avrebbe perso i rapporti con me, e che mi avrebbe scritto ogni qualvolta ne avesse avuto voglia. Io gli rivolsi la stessa promessa e senza esitazioni mi avviai all'interno della stazione, dove sicuramente di lì a poco sarebbero arrivati tutti i miei amici.
"Harry!" La prima a vedermi fu Aries, che si lanciò in una corsetta improvvisata per venirmi ad abbracciare, e lo fece così forte da farmi quasi soffocare. I suoi capelli lunghi mi oscuravano la vista, così non riuscii a vedere Draco fino a che lei non si spostò, salutandomi nuovamente per poi andare via con la sua valigia per cercare dei posti liberi all'interno del treno. Rimasi impalato come una statua. Sentivo l'istinto irrefrenabile di andare ad abbracciare Draco, eppure qualcosa nel suo sguardo freddo mi faceva rabbrividire. Aveva già l'uniforme della scuola addosso e i suoi capelli erano tirati indietro come al solito, anche se un piccolo ciuffetto gli ricadeva ribelle davanti agli occhi. Respirai a fondo e pensai a tutto quello che avevo passato per capire chi era Draco per me...
Ora che lo sapevo non lo avrei fatto scappare. In un secondo mi ritrovai con il mio viso a pochi centimetri dal suo, le mani sui suoi fianchi e il respiro spezzato.
Gli occhi di tutti erano su di noi.
Non ci fu bisogno di dire niente, buttai solo le mie labbra sulle sue, baciandolo come non avrei mai pensato di fare. Lo baciai come sognavo di fare da giorni, mentre le sue mani si spostavano ad accarezzare i miei capelli.
Sfortunatamente, un secondo dopo, quelle stesse mani mi stavano spingendo via. "Tu sei pazzo, Potter!" Urlò Draco a bassa voce. Aveva sul volto una smorfia disgustata che mi fece barcollare per un attimo, poi però quest'ultima si trasformò in un dolce sorriso.
Alzai gli occhi al cielo.
"E voi che cazzo avete da guardare!" Gridai, riferendomi a tutti quelli che ci stavano guardando; addirittura una mamma stava coprendo gli occhi della propria figlia, ma sentendomi, si voltò dall'altro lato, così come fecero tutti gli altri. Sorrisi soddisfatto e accennai un gesto con la mano per far capire a Draco di salire sul treno, dove avremmo potuto parlare con più tranquillità. Lui fece come gli avevo consigliato, e insieme cominciammo a farci largo in mezzo agli altri studenti, in cerca di un posticino libero. Lo trovammo in uno degli ultimi vagoni, quando Aries, seduta comodamente, ci disse di entrare e accomodarci con lei. "Cos'è quello?" Chiese non appena vide il libro che avevo tra le mani. Anche Draco alzò gli occhi nella mia direzione con aria interrogativa. Mi strinsi il volume al petto con maggiore forza, quasi temessi che i due ragazzi me lo strappassero via dalle mani.
"Veramente non lo so. Ma credo proprio che appartenesse a mia madre..." Spiegai guardando i due fratelli. Ne avevo osservato con cura la copertina, che mi era sembrata famigliare sin dal primo istante, e avevo avuto le mie conferme aprendo la prima pagina, dove il nome di mia madre spiccava scuro sulla carta pallida. "E come è arrivato a te?" Chiese Draco, curioso.
"Adhane." Risposi semplicemente.
Forse Draco non sarebbe stato d'accordo con la mia scelta di prendere quel libro e tenerlo con me, ma non mi andava di dirgli una bugia solo per non sentire le sue lamentele. Volevo che il rapporto con lui tornasse a come era stato un tempo, quando non c'era cosa che io non sapessi di lui e viceversa.
"E perché lo aveva lui?" Chiese ancora Draco. Aries ci guardava come se fosse estranea alla situazione, o non avesse voglia di mettersi in mezzo alla nostra conversazione. In effetti Draco mi guardava negli occhi in un modo che faceva sembrare tutto il resto invisibile.
"Non lo so Dray. Penso che lo scoprirò leggendolo. Adhane mi aveva detto che c'erano cose che io e te ancora non sapevamo, e credo proprio che queste cose siano scritte tra queste pagine." Ammisi. "Non ti sembra un po' sospetto che Adhane, il figlio dell'uomo che ha ucciso i tuoi genitori, ti dia un diario che apparteneva a tua madre?" Chiese ancora il biondo.
"Credevo che voi due aveste fatto pace..." Mormorai interdetto. Il biondo incrociò le braccia al petto.
"Ed è vero. Non sto accusando mio cugino di qualcosa, sto solo dicendo che tutto questo è strano."
"Beh, anche a me sembra strano... ma non voglio avanzare delle ipotesi. Non prima di aver letto questo libro, almeno." Mi impuntai. Draco annuì.
"Io credo che non dovresti leggerlo, invece." Fece seria Aries. Io e Draco la guardammo come se le fosse spuntata un'altra testa o qualcosa del genere. "Cosa?" Chiesi, facendo finta di non aver capito la sua presa di posizione. La ragazza si mosse a disagio sul sedile, prima di ricominciare a parlare. "Sì, insomma. Potresti scoprire delle cose che non ti piacciono affatto, no? E allo stesso tempo non sappiamo nemmeno se quello che hai tra le mani sia un originale." Mi spiegò.
"Aries, credo che queste siano decisioni che solo Harry può prendere per se stesso." Alle parole del biondo, sua sorella abbassò lo sguardo sconfitta.
"Va bene..." Mormorò. Mi scambiai uno sguardo con il biondo, sapendo che avrebbe colto in un attimo quello che stavo pensando, e così fu. Presi il libro e li misi al sicuro nello zainetto che avevo sulle spalle, poi cominciai a guardare fuori dal finestrino, come se il paesaggio all'esterno della carrozza mi fosse piaciuto particolarmente. In realtà stavo soltanto riflettendo su quello che avrei dovuto fare nel mio futuro prossimo.
"Io... vado a cercare Blaise..." Sussurrò Aries dopo qualche minuto di assoluto silenzio. Teneva ancora lo guardo basso e sembrava non avere la minima intenzione di incontrare i miei occhi o quelli di suo fratello, così quando annuii per comunicarle di aver inteso le sue parole, lei non mi vide affatto. Si limitò ad aprire la porta scorrevole della carrozza e chiudersela nuovamente alle spalle, senza dire altro. Sospirai non appena sentii lo scatto della chiusura e passai il mio sguardo severo sul ragazzo che avevo davanti, sbilanciandomi in avanti per essergli più vicino.
"Se vuoi che le cose funzionino d'ora in avanti, devi dirmi tutto quello che sai. Voglio sapere tutto su Adhane, sui tuoi genitori, su tua sorella... su di te." Dissi serio mentre il biondo arricciava le labbra in modo buffo e incrociava le braccia al petto, quasi stesse comunicando con il corpo di non voler proferire parola al riguardo. Respirai per qualche attimo, in attesa di qualsiasi movimento, ma non successe nulla. "Draco..." Sbottai, infastidito. Lui mormorò qualcosa tra sè, poi mi fulminò. "Non mi andava di metterti in mezzo a questa faccenda e non mi va nemmeno adesso." Ammise con un tono talmente serio da farmi per un attimo vacillare, ma prima che potessi ricominciare il mio attacco, sospirò e ricominciò a parlare, questa volta con un tono di voce più tranquillo. ''Credo, comunque, che sia troppo tardi per tenerti fuori da tutto questo.''

Mormorò, e questa volta, sorrisi soddisfatto dal suo nuovo modo di pensare e mi preparai a sentire il resto delle sue ammissioni.

''Tutto quello che si è sempre saputo all'interno delle mura del Manor era che lo zio Tom aveva delle idee alquanto singolari, sebbene giuste, in riferimento al mondo magico. Lui credevanella nascita di una società onesta, che fosse alla portata di tutti e alla quale i maghi sarebbero appartenuti con orgoglio. Voleva smantellare il ministero, e salire al potere per mantenere le redini di un mondo nuovo. Tutto molto bello e interessante da questo punto di vista. Peccato che il suo modo per mantenere la pace e la prosperità fosse quello di iniziare una guerra...''

Double Trouble || DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora