Capitolo 25 -Parità-

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"Ti prego dimmi che abbiamo finito!"
Supplicai, mentre terminavamo uno dei tanti giri di campo, imposti dal capitano. "Più che battere i Corvonero questi ci allenano per battere un esercito." Borbottò Theo, dall'altra parte della fila. Sorrisi fintamente. Io avevo avuto la stessa identica impressione. Scambiai uno sguardo con Draco, ma lui non sembrava affatto preoccupato, così lasciai perdere.

"Come sono andati gli allenamenti?"
La voce squillante di Aries ci accolse con calore quando tornammo in camera. Per nostra fortuna, non erano in corso atti osceni, ma Aries e Blaise sembravano starsene tranquilli sul letto di quest'ultimo.
"Aries, ma tu lo sai che non hai il permesso per stare qui?" La rimbeccò Draco, senza nemmeno salutarla. La ragazza gli fece la burla, mentre lui le dava le spalle. A volte era così infantile...
"Comunque gli allenamenti sono stati una sfacchinata. Credo che Piton ci abbia voluto allenare nel caso qualcosa vada storto con il piano." Mormorai. Draco mi guardò confuso, come se mi stesse chiedendo silenziosamente come mai non avessi detto a lui per primo come la pensavo. Alzai le spalle pensieroso. "Non credo che la prestanza fisica servirebbe a qualcosa... ma se questo lo fa stare più tranquillo." Continuai. Aries annuì.
"In effetti non avete mai avuto problemi contro i Corvonero. Comunque dovremo incontrarci con i figli degli M&M e avvisarli dei nostri piani." Disse Blaise, giocherellando distrattamente con i capelli della sua ragazza. Un po' li invidiavo, erano così naturali. Non avevano mai avuto paura di dimostrare quanto ci tenevano l'uno all'altro.
Ovviamente se non contavamo il primo periodo, nel quale far sapere della loro relazione a Draco era un divieto invalicabile. Strano come le cose fossero cambiate, e come anche il rapporto tra Draco e Aries si fosse fatto più affiatato. Ormai eravamo un gruppo compatto, e forse i nostri genitori vedevano in noi un po' del loro passato. "Smettila di chiamarli come se fossero dei dolcetti... suona poco credibile." Sbottò Draco, riferendosi al fatto che Blaise avesse chiamato i Mangiamorte, M&M... ma io la trovavo un'idea originale, e decisamente meno pericolosa. Non potevamo permetterci di parlare di tutto ciò in maniera così esplicita. Aries fece la linguaccia al fratello, difendendo in tal modo il suo ragazzo. Alzai gli occhi al cielo, ma non presi le parti di nessuno, al contrario, risposi al tema principale.
"In realtà credo che dovremmo tenerci i dettagli per noi. I professori sono al corrente della situazione, se non riuscissimo a fermare chi dobbiamo fermare, loro potranno chiamare rinforzi." Spiegai, evitando di nominare Silente.
"Beh, il discorso fila, e dato che ci è stato chiesto di prendere in mano la situazione, è nostro diritto poter scegliere il modo migliore di mandare avanti la cosa. Appoggio la tua decisione." Disse Aries, pacata.
"Anche io." Dissero Blaise e Draco all'unisono. Sorrisi.
"Bene. Allora procederemo in questo modo."
Finita la nostra chiacchierata, Aries e Blaise batterono in ritirata, andandosi a fare un giro chissà dove, lasciando me e Draco da soli. Emisi un sospiro sonoro e mi avviai verso il mio baule, sedendomici sopra con tranquillità, per poi prendere il cellulare. Fu un gesto dettato dall'abitudine, più che dalla reale necessità. Pur volendo non avrei saputo chi chiamare.
"Che ne dici se chiamiamo Adhane?" La voce di Draco fu talmente bassa da farmi dubitare delle sue parole. Perché Draco non aveva appena proposto di chiamare suo cugino, vero? Sbarrai gli occhi, sorpreso, aspettando che ripetesse con più chiarezza la stessa richiesta. Il ragazzo, sentendosi osservato, si grattò la nuca e borbottò qualcosa, rosso per l'imbarazzo.
"Oh andiamo non guardarmi così. Siete amici, no? E se lo chiami mentre ci sono anche io, evito che ti dica cosa indecenti." Si giustificò. Scoppiai a ridere, ma mi trattenni dal fare dell'ironia, preoccupato che le mie prese in giro gli avrebbero potuto far cambiare idea.
Composi il numero e lasciai che squillasse, ma il suono familiare della voce di Adhane venne sostituito da una voce metallica che annunciava che il numero chiamato era occupato in un'altra conversazione. Aggrottai le sopracciglia. "Strano... Adhane non parla mai con nessuno al cellulare..." Mormorai. Draco alzò le spalle, indifferente, forse lui era contento che Nene non avesse risposto, alla fin fine. Appoggiai il cellulare al baule e guardai il mio ragazzo con più attenzione, studiando ogni minimo particolare. Seguii la linea dei capelli chiari, i tratti eleganti del viso e le curve dei suo corpo scolpito.
"Non lascerai che nulla si metta di nuovo tra di noi, vero?" Chiesi serio. Era inutile, per quanto cercassi di non farmi complessi, i dubbi e le incertezze rimanevano radicate dentro di me come lupi affamati, in attesa che io li saziassi. Il biondo, senza staccare gli occhi dal mio viso, si avvicinò al punto in cui ero, accucciandosi a terra per raggiungere la mia altezza. Mi prese il mento tra le mani e mi tenne stretto, come se fossi qualcosa di fragile e prezioso. "Non permetterò a nessuno di dividerci, neppure a noi stessi." Promise. Era bello che lui capisse quali fossero le mie paure più profonde, perché la mia preoccupazione era proprio quella che noi potessimo metterci da soli i bastoni tra le ruote. Lo avevano già fatto, ed i nostri caratteri erano davvero propensi all'autodistruzione, più di quanto ci facesse piacere ammettere.
Avvicinai il viso a quello di Draco e lo baciai. Piano, lentamente, come se tentassi di convincere le nostre labbra, che avevamo tutto il tempo del mondo per godere della presenza dell'altro.
Il contatto durò nemmeno qualche secondo, eppure, quando ci dividemmo, sentii un po' più freddo.
"Vado a farmi la doccia." Draco interruppe il momento, facendomi l'occhiolino, prima di andarsene in bagno. Chiusi gli occhi e presi un respiro profondo. Lo amavo davvero troppo.
Ripresi il cellulare e provai a rifare il numero di Adhane, ma quest'ultimo parve essere di nuovo occupato. Presi in considerazione l'idea di chiedere spiegazioni a mia madre, ma probabilmente non ne sapeva nulla nemmeno lei, e con le mie domande l'avrei fatta solo impensierire. Scartai quindi ogni opzione e decisi di aspettare pazientemente il mio turno per la doccia, finendo alcuni esercizi che mi erano stati assegnati.
Studiare in una scuola di magia era qualcosa che rendeva tutto meno noioso. Ogni cosa che leggevo nei libri di scuola era un passo in più per diventare un mago migliore e la cosa mi rendeva euforico. Un giorno sarei diventato forte come i miei genitori, forse anche di più, dato che mio padre non era stato famoso per la media scolastica. Risi, pensando a quante avventure avevano vissuto papà e mamma e tutti i loro amici, e a quante ne stessero combinando anche ora che ormai erano adulti. Era fantastico vedere che il tempo non aveva potuto far niente contro la loro gioia di vivere e il loro legame.
"Sei davvero sexy quando ti concentri." Soffiò Draco sul mio collo, facendomi rabbrividire. Feci per rispondere, ma le sue labbra, che si appoggiavano calde sulla pelle del mio collo mi fecero gemere senza ritegno, facendomi dimenticare di ciò che volevo dire. Draco prese a baciare il lembo di pelle, succhiandolo con vorace insistenza, per poi leccare lo stesso punto e soffiarci sopra, mentre la mia schiena veniva percorsa da brividi.
"Adesso sei ancora più carino." Sussurrò al mio orecchio. Mi alzai di scatto e con la mano sul collo corsi in bagno, per poi guardarmi allo specchio. Una macchia violacea faceva capolino dal colletto della divisa.
"Mi hai fatto un succhiotto!" Urlai. La risata di Draco fece eco nella mia testa, mentre lui si affacciava dalla porta del bagno, con solo l'asciugamano in vita.
"Sei proprio sveglio, Potty." Fece ironico. Io strinsi i denti e lo fulminai con lo sguardo. Era riuscito a farla franca negli spogliatoi, ma adesso non avrebbe ottenuto lo stesso risultato, perché se era quello il gioco a cui voleva giocare, non mi sarei di certo tirato indietro.
Sorrisi attraverso lo specchio, e vidi un'ombra confusa passare sul volto rilassato del biondo.
Tornai quindi indietro, e senza aspettare che gli fossero chiare le mie intenzioni, lo afferrai per la nuca e mi fiondai sul suo collo, baciandolo con foga per poi ripagarlo con la sua stessa moneta. Tenni gli occhi chiusi, ma il respiro spezzato del biondo mi fece capire che il mio giochetto stava funzionando alla perfezione. Leccai tutto il lato del collo e mi concentrai su vari punti, mordicchiando e succhiando la pelle con minuziosa perizia.
"Harry..." Borbottò ad un certo punto Draco. Lo baciai sulle labbra, in modo da farlo tacere, sorridendo sornione quando sentii qualcosa pigiare sul mio ventre. Mi staccai piano dal mio ragazzo e lo guardai malizioso. Sentii la sua eccitazione vibrare nell'aria e seppi di avere la vittoria in pugno, così chiusi gli occhi e mi avvicinai ancora al suo viso, questa volta però, le mie labbra non arrivarono a contatto con le sue.
"Vado a fare la doccia." Soffiai, spingendolo fuori dalla porta. Il ragazzo sbarrò gli occhi, confuso. "Cos-?" Ma io fui più veloce di lui, chiudendo la porta a chiave prima che potesse dire altro, per poi scoppiare a ridere, contento. "Un punto per me!" Urlai, aprendo l'acqua della doccia.

"Ricordiamo a tutti gli studenti che le lezioni di domani pomeriggio saranno annullate a causa della partita di Quidditch che vedrà battersi Serpeverde contro Corvonero. I responsabili delle due case sono ovviamente tenuti a stabilire l'ordine e l'armonia tra i propri studenti, promuovendo l'utilizzo e il rispetto delle regole in campo e sugli spalti. Per tutto il resto degli alunni, raccomando a tutti voi di mantenere il controllo e di supportare al meglio i vostri compagni. Questo è tutto. Buon appetito." Il preside concluse il suo discorso, alzando in aria le braccia con sicurezza. Come mossi da quel gesto, i tavoli si riempirono di innumerevoli pietanze, bevande e stoviglie.
"Scommetto che Weasley sta mangiando pollo." Sbottò Blaise, dandomi una gomitata nel fianco, in modo che prestassi attenzione al tavolo dei Grifondoro. Come ogni buon fidanzato che si rispetti, Blaise era geloso marcio di ogni amico maschio di Aries, e questo rendeva l'inimicizia Serpeverde-Grifondoro ancora più aspra per soggetti come Ronald Weasley, Dean Thomas o Seamus Finnegan. Doveva essere dura essere amici di Aries in Grifondoro, quando tutti sapevano benissimo che il fidanzato, il fratello ed il migliore amico della stessa erano delle fiere e furiose Serpi. Non li invidiavo per nulla. "Mi meraviglio come tu riesca a fare commenti sprezzanti su quei tipi. Credevo che la tirannia di Aries ti impedisse determinati comportamenti." Lo rimbeccai. Io e Draco insultavamo spesso quei damerini, ma con Blaise era diverso. Ad Aries non andava giù che il fidanzato odiasse i suoi amici, quindi per quieto vivere, era in una specie di limbo, costretto a tenere per sè la sua antipatia.
"Mi limito a sfogarmi quando Ari non è nei paraggi. È stressante dovermi far andare per forza giù quei coglioni. Maledizione ma perché dovevo innamorarmi di lei. Anzi, perché lei è dovuta andare con loro? Insomma, noi tutti siamo Serpeverde, lei cosa ci fa lì?" Si alterò. Gli diedi una pacca sulla spalla. "Amico, è quello che ci chiediamo da anni." Lo confortai. Draco ridacchiò sotto i baffi, anche se stava tentando di mandare avanti una specie di guerra silenziosa con me.
"Dray, amore, mi passeresti il succo d'arancia?" Chiesi in tono docile al biondo, gongolando quando nel tentativo di fulminarmi con lo sguardo, la scia di succhiotti che gli avevo lasciato sul collo si fecero più evidenti alla luce della sala.
"Amore, perché prima non te ne vai a fanculo?" Rispose con lo stesso tono. Sorrisi ancora di più, presi il succo e lo versai nel mio e poi nel suo bicchiere, facendolo arrossire. Non si può rispondere alla gentilezza con la guerra, no? Essere gentile lascia sempre sorpreso il nemico, che di colpo perde la voglia di contrattaccare.
"Se vuoi dopo a fanculo ci andiamo insieme." Bisbigliai nel suo orecchio.
Blaise alzò gli occhi al cielo, fingendosi disgustato dai nostri battibecchi da piccioncini, Draco, invece, per poco non si strozzò con il succo che aveva cominciato a bere, facendomi scoppiare a ridere per l'ennesima volta. Due a zero per Harry, signori.
Presi del purè e un toast e li misi nel piatto, mangiando un boccone dopo l'altro con lentezza e calma calcolata, buttando di frequente lo sguardo verso il tavolo dei professori.
Silente sembrava piuttosto tranquillo, mentre parlava giovialmente con la Cooman e la McGranitt, rispettivamente l'una alla destra e l'altra alla sua sinistra. Ero curioso di sapere di che cosa stessero conversando, ma doveva trattarsi di un argomento davvero noioso, dato che le due donne non sembravano particolarmente attente. "Ti sei preso una sbandata per un prof o qualcosa del genere?" Sobbalzai. Theo portò la forchetta alla bocca, masticando il suo pollo con aria di sfida, o era soltanto il riflesso del suo ego a fare quell'effetto?
Assottigliai lo sguardo, tentando di capire se le sue parole erano state lanciate per colpire o soltanto per fare conversazione, ma quello che vidi in Theo fu solo un tentativo di approccio, così decisi di rispondere educatamente.
"In realtà stavo tentando di capire se la Cooman si ubriaca o è così di natura." Buttai lì. Theo rise, e allo stesso tempo Dray ringhiò sommessamente. La sua mano si strinse alla mia coscia, facendomi voltare nella sua direzione.
"Puoi farmi tutti i giochetti che vuoi, Harry, ma per favore, puoi evitare lui?" Mi supplicò. Come potevo non fare ciò che mi chiedeva, quando lo stava facendo in quel modo così sincero? Misi la mia mano sulla sua e gli sorrisi teneramente. "Va bene, Dray." Dissi.
Non negavo che Theo sembrasse davvero intenzionato a redimersi e che era chiaro che in lui non si celasse alcun sentimento nascosto nei miei confronti, ma avremmo affrontato la cosa un passo alla volta. Anche se io ero pronto a dare un'occasione a Theo come amico, Draco era più importante.
"Hai finito di cenare? Sto morendo di sonno." Ora che Draco lo diceva, mi rendevo conto che anche io non ero messo meglio. Gli allenamenti mi avevamo sfiancato, e non vedevo l'ora di sprofondare tra le coperte calde, magari accanto al mio ragazzo.
"Sì, andiamo." Dissi annuendo. Sentii gli occhi di Blaise e di Theo addosso, mentre ci alzavamo e uscivamo in fretta dalla sala. Avevamo fatto una marea di volte quella stessa strada, tra le stesse persone, eppure, fu come se quella sera tutti sapessero che in noi c'era qualcosa di diverso. Mi sentii così vulnerabile, che quando finalmente fummo fuori dalla sala, non persi tempo e intrecciai la mia mano a quella di Draco, camminando al suo fianco nel castello. Con lui, ero pronto ad affrontare chiunque.

Double Trouble || DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora